Category: Film dal 1960 al 1969


Regia di Jean-Marie Straub. Un film con Paolo CarliniChrista LangGustav Leonhardt. Titolo originale: Chronik der Anna Magdalena Bach. Genere Storico – GermaniaItalia1967durata 84 minuti. – MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1720, qualche mese dopo la morte della sua prima moglie, Johann Sebastian Bach (1685-1750) sposa la cantante Anna Magdalena Wülken. È lei che, dopo avergli dato tredici figli, rievoca i 35 anni passati al suo fianco con la sua voce fuori campo. Film straordinario da “ascoltare con gli occhi”, fatto di lunghe sequenze in cui la cinepresa, quasi sempre ferma, “ascolta”, cioè filma, le musiche di Bach, eseguite con strumenti dell’epoca. La storia privata di Bach è ridotta ai suoi aspetti sociali (economici) e tecnici (musicali). Ne esce il ritratto di un uomo libero in cui non c’è separazione tra intelligenza, arte, vita, tra musica sacra e musica profana. Ascetico, esasperante. Lo interpreta un clavicembalista olandese di 35 anni il cui aspetto non cambia mai.

 Cronaca di Anna Magdalena Bach
(1968) on IMDb

Risultati immagini per Mary Poppins locandinaUn film di Robert Stevenson. Con Ed Wynn, Julie Andrews, David Tomlinson, Dick Van Dyke, Karen Dotrice. Fantastico, Ratings: Kids, durata 140′ min. – USA 1964. MYMONETRO Mary Poppins * * * * - valutazione media: 4,08 su 30 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal libro (1934) di P.L. Travers, sceneggiato da Bill Walsh (anche produttore per Disney) e Don da Gradi, con musiche di Richard M. e Robert B. Sherman. Dal cielo della Londra dell’ultimo ‘800 arriva, tra la disastrata famiglia Banks, una cameriera tuttofare. Si ferma una settimana, ma risolve tutti i problemi e insegna come vivere sereni. Scenografie piacevoli, canzoni gradevoli, dialoghi brillanti, efficace impasto di cinema dal vivo e disegno animato, melassa che tracima. La Andrews è il vero perno dello spettacolo. Il film incassò 45 milioni di dollari soltanto sul mercato nordamericano (negli anni ’60!). Da allora visto al cinema da più di 200 milioni di spettatori. 5 Oscar: musiche, la canzone “Chim Chim Cheree”, montaggio, effetti speciali e Andrews. Altre canzoni famose: “A Spoonful of Sugar” (“Con un poco di zucchero”) e “Supercalifragilistichespiralidoso”.

Mary Poppins (1964) on IMDb
Locandina La sposa in nero

Un film di François Truffaut. Con Michael LonsdaleJean-Claude BrialyMichel BouquetJeanne MoreauAlexandra Stewart. continua» Titolo originale La mariée était en noirDrammaticodurata 107 min. – Francia 1968MYMONETRO La sposa in nero ***1/2- valutazione media: 3,94 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Per una stupida bravata, cinque ricchi scapestrati provocano involontariamente la morte di un poveraccio che stava uscendo dalla chiesa dove si era celebrato il suo matrimonio. La sposa decide di vendicare il marito e uccide, uno dopo l’altro, quattro dei responsabili. L’ultimo è in prigione e lei, per raggiungerlo, si costituisce.

The Bride Wore Black (1968) on IMDb

Risultati immagini per La fredda Alba del Commissario Joss

Un film di Georges Lautner. Con Jean GabinDany CarrelJean Gaven Titolo originale Le pachaDrammaticodurata 85 min. – Francia, Italia 1967.

Dal romanzo Pouce di Jean Laborde: dopo la morte dell’ispettore Gauvion, il commissario Joss prende in mano un’inchiesta che il collega aveva avviato e scopre del marcio. Un altro polar sui temi dell’amicizia virile e la stanchezza di professionisti che ormai non credono più in quel che fanno. Impietoso, stringato, appoggiato ai dialoghi secchi di Michel Audiard, e forse il miglior film di Lautner. Musiche di Serge Gainsbourg che appare mentre registra la bella canzone dei titoli di testa.

Pasha (1968) on IMDb



Risultato immagini per Il Gobbo lizzani

Un film di Carlo Lizzani. Con Ivo GarraniBernard BlierGérard BlainAnna Maria FerreroGuido Celano. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Italia 1960.

Un giovane borgataro romano, Alvaro detto “il Gobbo”, durante la guerra si fa un nome come sabotatore ai danni di tedeschi e fascisti. Suo principale oppositore è un commissario fascista, di cui il protagonista ama la figlia. L’arrivo degli Alleati pone fine momentaneamente alle vendette e alle rappresaglie, ma nel dopoguerra Alvaro diventa rapinatore. La sua innamorata ne condivide il destino.

The Hunchback of Rome (1960) on IMDb

Regia di Georges Franju. Un film con Sylva KoscinaFrancine BergéChanning Pollack. Titolo originale: Judex. Genere Poliziesco – Francia1963durata 105 minuti. – MYmonetro 2,47 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Intricato fumettone: narra le malefatte di un banchiere che prima viene creduto morto, poi è sequestrato da un misterioso vendicatore che intende fargli scontare le sue colpe.

Judex (1963) on IMDb

Regia di Chris Marker. Un film con Hélène ChatelainDavos HanichJacques Ledoux. Genere Cortometraggio – Francia1963durata 28 minuti. – MYmonetro 2,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sulla piattaforma dell’aeroporto di Orly la morte di un uomo di cui all’inizio non sappiamo l’identità è associata allo scoppio della Terza guerra mondiale. I superstiti della catastrofe nucleare sono nei rifugi sotterranei. Si inviano emissari affinché il passato e il futuro soccorrano il presente. Durante i suoi lunghi e penosi viaggi l’uomo ritrova l’immagine che l’ossessiona: quando all’aeroporto di Orly corre verso la donna amata comprende il significato dell’evento iniziale. Cortometraggio in bianconero a foto fisse e ferme – se si toglie uno zoom all’inizio e due o tre altri in un momento in cui la storia va nel futuro – in cui si afferma “una identità tra il grande e il piccolo, l’individuale e l’universale … introduce un tema che sarà tipico della fantascienza francese nouvellevaguista, quello del viaggio nel tempo” (A. Farassino). Allucinato, vertiginoso, originale. Vincitore del 1° Festival di fantascienza di Trieste nel 1963. Fotografia: Jean Chabaut. Montaggio: Jean Ravel. Musiche: Trevor Duncan. Rifatto nel 1995 da Terry Gilliam con L’esercito delle dodici scimmie .

 La jetée
(1962) on IMDb

Regia di Richard Lester. Un film con Julie ChristieJoseph CottenGeorge C. ScottRichard ChamberlainArthur HillCast completo Genere Drammatico – USA1968durata 105 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un romanzo di John Haase: la vita di un medico di San Francisco con moglie poco amata e due figli quasi estranei è sconvolta dall’incontro con una giovane donna un po’ svitata e con molti problemi familiari sulle spalle. Più di lui, sicuramente. È, in assoluto, il miglior film di Lester, americano di origine e britannico d’adozione, una delle più significative tragicommedie degli anni ’60, un rapporto brillante e, insieme, dolorosamente inquietante sulla società dei consumi arrivata a un momento di crisi. Il disordine, tema maggiore del cinema di Lester, è impersonato da Petulia (J. Christie). Molte scene memorabili, e una tecnica narrativa di ammirevole brio audiovisivo cui ha dato un importante contributo il direttore della fotografia Nicholas Roeg che passò alla regia in quel ’68 con Performance diretto insieme a Donald Cammell. Uno dei rari casi in cui un film altera la lieta fine del romanzo.

Petulia (1968) on IMDb
Non esiste versione in italiano.

Fango Sulle Stelle: Amazon.it: Cliff,Remick, Cliff,Remick: Film e TVUn film di Elia Kazan. Con Montgomery Clift, Lee Remick, Jo Van Fleet Titolo originale Wild River. Drammatico, durata 109′ min. – USA 1960. MYMONETRO Fango sulle stelle * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1933 Chuck, un ispettore della TVA (Tennessee Valley Authority), ente statale voluto da Roosevelt, che ha deciso l’allagamento di una valle per costruire una diga e porre fine alle inondazioni del “fiume selvaggio”, si scontra con una vecchia matriarca, l’unica che si rifiuta di vendere le sue terre, e con i notabili bianchi che pagano gli operai neri con tariffe dimezzate. Prodotto dal regista per la Fox, scritto da John Osborn sulla base dei romanzi Mud on the Stars di William Bradford Huie e Dunbar’s Cove di Borden Deal, è il più umanistico tra i titoli di Kazan e uno dei grandi film sul tema dell’acqua, rispettosamente attento alle ragioni contrapposte di Ella Garth (il vecchio) e dello scrupoloso funzionario (il nuovo). Ma c’è l’intervento di Carol (il presente), giovane vedova e nuora di Ella, che con l’amore mette in crisi l’universo di Chuck. “Caratteristico del suo ultimo periodo, lo stile di Kazan tende verso la serenità, la contemplazione” (J. Lourcelles). Nonostante il preciso e concreto contesto storico-sociale, è anche un calmo, potente poema lirico che si rispecchia nella maestosa bellezza della natura (Cinemascope di Ellsworth Fredericks). Superba direzione degli attori: portano sul volto, come cicatrici, i segni del conflitto che vivono. Troppo lento per avere successo di pubblico. Neanche una nomina agli Oscar.

Wild River (1960) on IMDb

Un film di Milos Forman. Con Ladislav Jakim, Pavla Martinkova Titolo originale Cerný Petr. Commedia, b/n durata 80′ min. – Cecoslovacchia 1963. MYMONETRO L’asso di picche * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Pieno di aspettative nei confronti del figlio, lo fa assumere in un supermercato promettendogli un roseo futuro. Il ragazzo, però, è insoddisfatto e pieno di problemi. Esordio di Forman nel lungometraggio. È un’acuta, amara, realistica analisi delle giovani generazioni e dei loro problemi in una grigia e soffocante realtà socialista sul filo di un linguaggio leggero e decontratto, fatto di simpatia e lucidità, ironia e tenerezza, invenzioni gaie e notazioni amarognole. Il 30enne regista/sceneggiatore (con Jaroslav Papoušek) ricorre quasi sempre ai “lunghi fuochi”, cioè piazza la cinepresa lontana dagli attori che così agiscono e sono ripresi in libertà con ammirevoli effetti di autenticità. Gran Premio e premio della Giovane Critica a Locarno 1963; premio della FICC e della rivista “Cinema” a Venezia; premio dei critici cecoslovacchi.

Black Peter (1964) on IMDb
La carriera di Susanna (1963) | FilmTV.it

Un film di Eric Rohmer. Con Catherine SéePhilippe BeuzenChristian CharrièreDiane WilkinsonPatrick Bauchau Titolo originale La Carrière de SuzanneCommediadurata 54 min. – Francia 1963.

Parigi. Bertrand, diciottenne matricola della Facoltà di Farmacia, alloggia all’Hòtel de l’Observatoire. Il suo migliore amico è Guillaume, studente come lui ma molto sicuro di sé soprattutto nei rapporti con l’altro sesso. Bertrand, a cui interessa l’irlandese Sophie, è però molto timido. Al Café de Luco i due conoscono Suzanne, una brunetta che lavora al Comitato Nazionale contro la tubercolosi frequentando dei corsi serali di lingua italiana. Guillaume si dà subito da fare con la ragazza ma una sera, nel corso di una festa nella propria abitazione, presta tutta la sua attenzione proprio a Sophie sotto lo sguardo imbarazzato dell’amico. Invitato a rimanere, dopo che gli altri se ne sono andati, Bertrand deve improvvisare una seduta spiritica in cui fa comparire Don Giovanni che invita Suzanne e Guillaume ad andare a letto insieme.

Suzanne's Career (1963) on IMDb
Blow-up - Film (1966) - MYmovies.it

Un film di Michelangelo Antonioni. Con David Hemmings, Sarah Miles, Vanessa Redgrave, Jane Birkin, Peter Bowles. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 110′ min. – Gran Bretagna, Italia 1966. MYMONETRO Blow-up * * * * - valutazione media: 4,00 su 39 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un fotografo londinese di moda crede di scoprire, ingrandendo una foto scattata per caso, i segni di un delitto, ma presto l’evidenza scompare. Fin dove mostra il protagonista in azione, incanta e convince con leggerezza, limpidità e straordinaria organizzazione dello spazio. I guai cominciano quando Antonioni cerca di spiegare quel che mostra e, prendendosi per Borges, vuol “essere profondo”, cioè simbolico, metaforico, metafisico. Conclusione: la vita è sogno, tanto vale rilanciare la palla che non c’è. Leggere il bellissimo racconto di J. Cortázar (La bava del diavolo), a cui è ispirato, e fare i confronti. Scritto da T. Guerra con il regista. Fotografia: Carlo Di Palma. Musiche: Herb

Blow-Up (1966) on IMDb
Locandina Come in uno specchio

Un film di Ingmar Bergman. Con Harriet Andersson, Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Lars Passgard Titolo originale Säsom i en spegel. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 92′ min. – Svezia 1961. MYMONETRO Come in uno specchio * * * * - valutazione media: 4,09 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Ventiquattro ore di una vacanza d’incubo su un’isoletta ventosa del Mar Baltico tra la schizofrenica Karin, il marito medico, il fratello minore e il padre scrittore. Ritmato dalla Suite n. 2 in re minore per violoncello (E.B. Bengtsson) di J.S. Bach, è un quartetto di figure che apre il cinema da camera di I. Bergman. I quattro prigionieri dell’isola sono dei “mutanti” a loro dispetto anche se nessuna mutazione potrà avere un futuro. Uno dei film più angosciosi e sconvolgenti sulla follia. Finale slegato. “È un inventario prima della svendita … la mia intenzione era di descrivere un caso di isterismo religioso” (I. Bergman). Oscar 1962 per il film straniero. Il titolo è tolto dalla Prima Lettera ai Corinti di san Paolo (XIII, 12).

Through a Glass Darkly (1961) on IMDb

Regia di Don Siegel. Un film Da vedere 1964 con Ronald ReaganLee MarvinAngie DickinsonJohn CassavetesClaude AkinsClu Gulager. Titolo originale: The Killers. Genere Poliziesco – USA1964durata 95 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Tratto da The Killers , uno dei 39 racconti di Ernest Hemingway già filmato con I gangster (1946) di Robert Siodmak, fu prodotto dalla Universal per la TV ma non fu trasmesso perché troppo violento. Distribuito nelle sale dopo l’assassinio di J.F. Kennedy ebbe poco successo e soltanto in seguito divenne un film di culto. Il racconto è un lungo flashback che ricostruisce gli avvenimenti precedenti all’omicidio iniziale su commissione: perché Johnny North si è lasciato uccidere senza reagire? Intenso, compatto, asciutto, è un film in cui il pessimista D. Siegel ribadisce la sua concezione del mondo come inganno e tradimento. Ultimo film di R. Reagan e l’unico in cui ha una parte di “cattivo”.

The Killers (1964) on IMDb

Risultati immagini per GertrudUn film di Carl Theodor Dreyer. Con Nina Pens Rode, Bendt Rothe, Ebbe Robe Drammatico, b/n durata 116′ min. – Danimarca 1964. MYMONETRO Gertrud * * * * - valutazione media: 4,00 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal dramma teatrale (1906) di Hjalmar Söderberg: a Stoccolma all’inizio del secolo Gertrud, infelicemente sposata con un avvocato con ambizioni politiche, ritrova un noto poeta che un tempo aveva amato, ha una breve relazione con un giovane compositore e sceglie infine di vivere sola. Molti anni dopo, ormai vecchia _ in un epilogo aggiunto da Dreyer _ riceve la visita di un amico psichiatra al quale confida quanta importanza abbia avuto l’amore nella sua vita. Questo dramma d’anime è l’ultimo film di Dreyer che lo realizzò a 75 anni, portando alle estreme conseguenze l’austerità ieratica del suo linguaggio scarnificato con un’operazione stilistica (inquadrature fisse, piani-sequenza, suono in presa diretta, recitazione quasi atonale) che rimanda al cinema di Bresson e Straub. “Ricorda in follia e in bellezza le ultime opere di Beethoven” (J.-L. Godard). Questa Gertrud _ che di sé stessa dice: “Ho molto sofferto, e spesso ho sbagliato, ma ho amato” _ è il personaggio femminile più forte del cinema di Dreyer e uno dei più grandi del cinema.

Gertrud (1964) on IMDb

Un film di Roberto Rossellini. Con Paolo Stoppa, Enrico Maria Salerno, Leo Genn, Laura Betti, Sergio Fantoni. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 136′ min. – Italia 1960. MYMONETRO Era notte a Roma * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.Dopo l’8 settembre 1943 tre prigionieri di guerra _ americano, inglese e russo _ si rifugiano a Roma in casa di una popolana del rione Ponte dove, chiusi in una soffitta, trascorrono qualche mese. Più neocattolico che neorealista, meno abile di Il generale Della Rovere (1959) ma più autentico, il film conferma le qualità di Rossellini come poeta civile, ma è un po’ prolisso ed edificante, qua e là di una simbologia grossolana. Magistrale l’uso dello zoom e una ottima Ralli. L’edizione uscita al cinema era stata ridotta a 102 minuti. L’edizione TV (dopo il 1972) fu reintegrata delle scene omesse con P. Stoppa diventando di 136 minuti.

Escape by Night (1960) on IMDb
Io la conoscevo bene – Rete degli SpettatoriUn film di Antonio Pietrangeli. Con Nino Manfredi, Mario Adorf, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 109′ min. – Italia 1965. MYMONETRO Io la conoscevo bene * * * * - valutazione media: 4,08 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal pistoiese, Adriana arriva a Roma armata di bellezza, ingenuità, tenera ignoranza, desideri trasparenti e capacità di slanci affettivi. Passa da un mestiere e da un uomo all’altro, finché il “male oscuro” dell’inutilità lievita in lei. Scritto con Ruggero Maccari ed Ettore Scola, è uno dei migliori film di Pietrangeli, specialista in storie di donne umiliate, notevole anche per la frantumata struttura narrativa, fuori dagli schemi della commedia italiana e influenzata dalla francese “scuola dello sguardo”. 3 Nastri d’argento (film, sceneggiatura e attore non protagonista: un Tognazzi memorabile) e molti premi all’estero. La ventenne Sandrelli si conferma animale cinematografico di razza.

I Knew Her Well (1965) on IMDb

Sabato sera, domenica mattina - streaming onlineUn film di Karel Reisz. Con Albert Finney, Rachel Roberts, Shirley Ann Field, Norman Rossington Titolo originale Saturday night and sunday morning. Drammatico, b/n durata 90′ min. – Gran Bretagna 1960. MYMONETRO Sabato sera, domenica mattina * * * * - valutazione media: 4,00 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Giovane operaio di Nottingham, tra pub e notti con donne sposate, tra capi odiosi e padri abbrutiti dai consumi di massa, è incastrato da una borghesuccia messa incinta, ma non si arrende. Con l’omonimo romanzo (1958) di Alan Sillitoe alle spalle, adattato dall’autore, K. Reisz esordisce nel lungometraggio con un ottimo film sulla classe operaia inglese, sociologicamente e politicamente azzeccato. Fu il lancio di A. Finney, che disegna il disincantato ritratto del giovane operaio. “Qui è la nuova Inghilterra, con la sua insofferenza e la sua disperazione, che cerca di prendere ‘poeticamente’ possesso dello schermo” (E. Martini).

Saturday Night and Sunday Morning (1960) on IMDb
La notte - recensioni del pubblico | MYmovies

Regia di Michelangelo Antonioni. Un film Da vedere 1960 con Monica VittiOdile JeanValentino BompianiRoberto DanesiGiansiro FerrataCast completo Genere Drammatico – Italia1960durata 122 minuti. – MYmonetro 4,03 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lento sfaldarsi dei rapporti affettivi tra lo scrittore Giovanni Pontano e la moglie Lidia. La crisi si consuma tra la visita a un amico moribondo in clinica e la noia di una festa mondana. Si scivola nel disamore. L’azione si svolge a Milano da un pomeriggio di sabato all’alba di domenica. Come in tutti i film di Antonioni, la crisi del sentimento d’amore è la spia di una crisi più vasta, anche sociale; è la donna che ha un atteggiamento più lucido e attivo. Scritto con Tonino Guerra e Ennio Flaiano (collaborazione di Ottiero Ottieri), è una variazione e, insieme, un approfondimento dei temi di L’avventura (1959), ma il paesaggio vi ha importanza minore. Musiche di Giorgio Gaslini che ebbero il Nastro d’argento 1962, oltre a quelli per il miglior film e per la Vitti attrice non protagonista. A Berlino Orso d’oro e premio Fipresci.

La Notte (1961) on IMDb

Poster PersonaUn film di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Margaretha Krook, Jorgen Lindström Drammatico, b/n durata 85 min. – Svezia 1966. MYMONETRO Persona * * * * - valutazione media: 4,14 su 21 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Considerata la pellicola più matura di Bergman, l’economia intera del film gioca sulla trasversalità dei temi portanti della filmica bergmaniana. ll risultato è l’epifania di un’opera omnia, la proiezione di una lunga seduta di auto maieutica: il regista, nello scriverlo scelse persino di ritirarsi nella solitudine riflessiva di un isola deserta, scenografia della sceneggiatura di Persona.
Onnipresente è il tema della fede. Alma, nel parlare difatti di “grida della fede e del dubbio nell’oscurità e nel silenzio” sembra rimandare a quei primissimi fotogrammi del Vangelo recitato nella chiesa scandalosamente vuota di Luci d’Inverno o al rifiuto del silenzio di Dio urlato nel segreto del macabro confessionale de Il Settimo Sigillo. L’incipit di Persona, invece, è una sequela di fotogrammi apparentemente privi di senso, percepibili dal sonno o dall’inconscio. La pellicola ha il pregio di mantenere un’intensità perpetua per l’intero girato, mentre si ravvisa una contaminazione dapprima a latere ma sempre più insistentemente morbosa che porterà l’io delle due donne a decomporsi. Il dissolversi l’una nell’altra avviene come nell’eterno risucchio tra luci ed ombre, così magistralmente reso da Bergman in questa pellicola, dove, lo scambio delle confessioni finali delle protagoniste in un rapporto intimista con la macchina da presa, diviene metafora realistica dello stesso cinema, in cui l’interlocutore della presunta dialogicità filmica, si insinua sempre fuori campo, al di qua dello schermo, agevolando l’unico continuum della propria stessa carne, così come nella fusione stessa del volto delle due donne.
La stessa inquietante dissolvenza e coincidenza di due nuclei umani sarebbe stata tratteggiata diversi decenni dopo nell’indimendicato Mulholland Drive di David Lynch (in cui, non a caso, una delle due protagoniste è un attrice). Qui la dissolvenza è scambio sin dal principio e il dipanarsi successivo della sinossi disvela la schizofrenica commistione di Anna tra l’essere e il sembrare d’essere. Elizabeth, l’attrice di Persona, sceglie il silenzio così come sceglie di non amare il proprio bambino, arrivando, nell’intento registico, ad emulare il Dio muto di Bergman. L’assenza di certezze di contorno delle due donne incarna il naufragio del credo dell’autore e la promiscuità dei valori di cui è preda l’Io contemporaneo.

Persona (1966) on IMDb