Sospesa tra lo splendore dei sogni e lo squallore della realtà, la vita dell’impiegato Nando scorre tranquilla fino all’avvento della signora Jacobetti che intende portare radicali innovazioni nella ditta. Nando sogna di ucciderla, poi scopre di amarla.
Una vecchia, simpatica signora inglese prende a pigione un sinistro individuo e i suoi quattro amici che stanno preparando una rapina e che, scoperti, progettano di eliminarla. Due dei più distinti attori inglesi in questa celeberrima e un po’ sopravvalutata commedia Ealing, in bilico tra satira e parodia, attraente nel suo impasto di umorismo nero che stinge nel rosa. Scritta da William Rose. Si dice che il prof. Marcus di A. Guinness fosse modellato sull’aspetto fisico del celebre critico e saggista Kenneth Tynan che allora lavorava alla Ealing come consulente letterario.
Frank Sinatra nei panni di un simpatico tipo di fallito, buono come il pane e idolatrato dal figlioletto, ma incapace di provvedere a se stesso. Il fratello maggiore lo spinge a corteggiare una vedova che potrebbe risolvere i suoi problemi; lui esita, la vedova però gli toglierà ogni dubbio. Con l’approvazione del ragazzino.
Philippe Delambre intende continuare gli studi di suo padre André, sfortunato inventore della macchina “teletrasportatrice”, morto a seguito di un tragico esperimento. Lo zio François, memore di quanto è accaduto, tenta invano di dissuadere il nipote prospettandogli i pericoli cui va incontro. Ma il giovane è ansioso di tentare di persona i poteri del teletrasportatore. Fatalmente, la storia si ripete: anche il figlio come il padre non si accorge di una mosca che entra nella cabina e il suo corpo e quello dell’insetto subiscono l’orrenda mutazione. Trasformato in un uomo-insetto, Philippe viene salvato dallo zio François e da un ispettore di polizia che, catturata la mosca, la rinchiudono con lui nella macchina smaterializzatrice per avviare un processo di reintegrazione dei corpi. Realizzato sull’onda del successo del precedente Esperimento del dottor K, questa sorta di sequel non brilla per originalità, né regala particolari emozioni. La stessa FOX non investe molto nell’operazione, affidando la regia ad un poco ispirato Bernds e rinunciando perfino al technicolor. Ricordato dai fans di Vincent Price che interpreta, per la seconda volta, François Delambre, fratello dello scienziato.
Christian, un giovane soldato tedesco, è inizialmente un convinto assertore delle teorie naziste in cui ricerca un mezzo di elevazione sociale, ma la rivelazione della crudele realtà (i campi di concentramento, l’assassinio di prigionieri feriti) provoca in lui una grave crisi esistenziale; Il film doveva essere la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Irwin Shaw, ma Brando diede del personaggio di Christian un’interpretazione più approfondita e problematica; nel libro, infatti, il protagonista è fedele fino all’ultimo all’ideologia hitleriana.
La nota commedia di Eduardo resa famosa in teatro da Titina De Filippo e in cinema da Sophia Loren. Filumena è da molti anni la governante e l’amante di un benestante napoletano. Dall’unione è nato un figlio di cui però l’uomo ignora l’identità e la donna rifiuta di rivelargliela, costringendolo a sposarla e a riconoscere anche altri due figli avuti da diversi amanti.
Un vecchio giudice un po’ rimbambito, senza aver la licenza, celebra alcuni matrimoni. L’irregolarità viene scoperta e comunicata agli interessati. A tutti è offerta la chance di “ripensarci”. Solo uno però, un maturo signore turlupinato da una frivola bionda, opterà per l’annullamento.
Valeria viene condannata alla pena capitale per l’uccisione del fratello. I due poliziotti che l’accompagnano al luogo dell’esecuzione sono costretti a rifugiarsi in un convento a Fen, in Inghilterra, poiché la regione tutt’intorno è allagata. La giovane suor Maria crede la ragazza innocente e riesce a scoprire il vero assassino. Questi tenta di gettare la suora dal campanile, ma ella si aggrappa alla fune della campana: l’allarme è dato.
Tutti i detenuti più “difficili” sono rinchiusi nel blocco 11 ed è lì che scoppia la rivolta. Le richieste dei prigionieri, trattamento più umano e possibilità di imparare un lavoro, sono accettate dal governatore, ma il capo dei rivoltosi ci rimette per sempre la libertà.
Alla base della vicenda troviamo l’incontro-scontro fra il commendator Paoloni (Gino Cervi) con Gennaro Vaccariello (Totò). Paoloni è un “esperto soccorritore” di persone finite per incidente o tentativo di suicidio nelle acque del Tevere e Gennaro diventa per lui il venticinquesimo caso di salvataggio di cui fregiarsi. Di lì a poco si pentirà del nobile gesto quando Gennaro imporrà con varie astuzie la sua presenza (con figli al seguito) in casa Paoloni, ma col passare del tempo si accorgerà che proprio Gennaro saprà essergli più amico rispetto a chi credeva erroneamente persona di fiducia e che lo aiuterà tanto nella risoluzione di problemi sentimentali quanto nel lavoro, salvando la sua azienda dal fallimento. Sarà per la felice accoppiata di due attori del calibro di Totò e Gino Cervi, sarà per la storia ben costruita, Il coraggio colpisce e convince. Forse soprattutto perché si muove bene fra le corde del comico e quelle del drammatico, toccando con leggerezza i delicatissimi temi della vita e della morte e l’eterno gioco delle parti fra ricchezza e povertà. Il film inoltre trasmette in maniera sorridente valori profondi come quelli della generosità, della fedeltà, dell’onestà… Tutto ciò in modo originale, perché Totò non interpreta certo uno stinco di santo, ma un poveraccio che ha fatto di necessità virtù specializzandosi nell’arte di arrangiarsi per salvaguardare sé e i suoi numerosi figli. La sua furbizia, che conquista da subito lo spettatore e lo fa divertire nel corso della vicenda, è perfettamente controbilanciata dall’integrità sui generis del personaggio, che si rivela a modo suo un benefattore. Oltre all’espressiva recitazione di Cervi e Totò (davvero efficaci certi primi piani sui loro volti) il film funziona grazie a una ben architettata sceneggiatura che dà rilievo anche a personaggi secondari (come l’amante di Paoloni) e al subplot sentimentale della storia fra il figlio di Gennaro e la figlia del commendatore. Per tutti questi motivi Il coraggio si rivela una commedia di grande spessore.
Si chiude con un sorriso amaro Destinazione Piovarolo, film che nella prima parte regala scene di luminoso umorismo nella grigia e umida località cui il capostazione Antonio La Quaglia si è ritrovato suo malgrado destinato. Nomen omen, Piovarolo è infatti un paesino di poche anime dove piove sempre, non succede mai nulla, e nella cui stazione di terza classe ferma solo un accelerato. La Quaglia nel corso della proiezione cerca in tutti i modi di ottenere un trasferimento verso una più ridente località, ma passano gli anni e lui fa in tempo a metter su famiglia e a vedere la figlia diventare adulta senza che arrivi mai la comunicazione tanto attesa. E alla fine l’occasione propizia di un incontro col ministro delle comunicazioni contribuirà ad alimentare solamente la sua illusione senza portargli nessun risultato concreto. Destinazione Piovarolo è una commedia a sfondo satirico, che vuole denunciare aspetti negativi dell’Italia nel periodo storico compreso fra il 1922 e il 1954: opportunismo, aperta rivalità fra le fazioni politiche che non disdegnano di servirsi di mezzi meschini pur di prevalere, indifferenza generale… Anche La Quaglia nel suo piccolo cerca di farsi furbo, ma lo si perdona facilmente in virtù delle ripetute sfortune che si accaniscono su di lui, della sua simpatia, e del suo sogno di ragazzo che non lo abbandonerà mai di poter un giorno diventare capostazione di «una stazione completa con quattro binari e una pensilina, capotronco». Contribuiscono a far ben funzionare il film alcune trovate ironiche come la voce fuori campo che descrive Piovarolo esattamente per il contrario di quello che è mentre le immagini sullo schermo le fanno da contrappunto umoristico, gli scambi di battute fra Totò e Tina Pica – l’irresistibile «casellante, manovale, guardiasala» che all’occorrenza «accudisce anche i capistazione celibi» -, e il vecchio garibaldino che da una vita racconta tutte le sere con le stesse parole lo stesso episodio dello scambio di battute avvenuto fra Garibaldi e Nino Bixio cui aveva avuto il privilegio di assistere di persona…
Le due figlie minori di Hobson chiedono la dote per sposarsi, ma il padre, avarissimo, la nega. Maggie, più grande, che ha sposato un ex dipendente di Hobson divenuto suo pericoloso concorrente, con un inganno gli estorce una grossa somma che consegna poi alle sorelle. Quando il vecchio taccagno si ammala, soltanto Maggie gli resta vicino.
Alicia, vedova di un soldato ucciso durante la prima guerra mondiale, dirige la biblioteca di una cittadina del New England. Il libro Il sogno comunista è considerato dalle autorità sovversivo e il direttore decide di ritirarlo. La vedova si oppone a tale richiesta ma è costretta a lasciare la biblioteca. Nel frattempo la città si divide in due opposte fazioni, pro e contro Alicia. Il piccolo Freddie Stater, dapprima molto legato alla donna, ha una crisi di nervi durante la quale incendia la biblioteca. Questo insano gesto convincerà le autorità a riflettere; riacquisterà il suo impegno e sarà incaricata di riedificare la biblioteca.
Un reduce dalla Russia torna al paese per cercare il traditore del fratello, fucilato dai tedeschi. Si trova di fronte all’omertà dei concittadini, stanchi della guerra e decisi a dimenticare. Sarà la madre del protagonista a lasciarsi sfuggire il nome del colpevole che alla fine, tuttavia, verrà perdonato. È l’unico film dello scrittore e saggista Curzio Malaparte (1898-1957).
Uno scrittore ha conosciuto tre coppie bene assortite e, anni dopo, in punto di morte, decide di lasciare il patrimonio a quella rimasta felice come allora. Dall’indagine, però, risulta che tutte le tre coppie hanno dei contrasti. Lo scrittore cambia testamento.
E’ il ritratto di Massimo, piccolo delinquente di quartiere privo di scrupoli: tradisce l’amante Elena e cerca di farla abortire contro la sua volontà, fa arrestare il vecchio amico Daniele, simula il suicidio di un ragazzo che ha coinvolto in traffici illegali. Poi tutti i personaggi oppressi da Massimo si ribellano e lo denunciano alla polizia.
Il film ripete la nota leggenda del dottor Faust che vende l’anima al diavolo per ritornare giovane e aver l’amore della bella Margherita. Quando lo saprà Margherita vorrà sacrificarsi al posto dell’amante, e riuscirà a commuovere Satana, che straccerà il contratto.
Tragicomica storia di un gendarme nato in una casa tagliata in due dal confine tra Italia e Francia. Un contrabbandiere approfitta della situazione e lo denuncia come apolide; gli fa annullare il matrimonio e perdere il posto.
Un marinaio ammazza l’amante, ma un orfanello casualmente lo vede. Dopo il delitto il marinaio scappa portando con sé il bambino. La sua fuga è ardua: finalmente riesce a trovare un battello e a prendere il mare. Ma il piccolo, stremato, si ammala. Per curarlo il marinaio rinuncia alla sua libertà.
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