Africa settentrionale, 1940. Il capitano Casati comanda una squadriglia di bombardieri. Un giorno, per un guasto, è costretto ad atterrare in una zona occupata dagli alleati. Sfugge però al nemico e riesce, con l’aiuto di alcuni coloni italiani, ad aggiustare il suo aereo e a rientrare nelle linee italiane. È con lui anche la ragazza della quale s’è innamorato. Finita la guerra, Casati si renderà ancora prezioso trasportando sul suo mezzo una bimba in pericolo di vita.
Dopo l’ennesimo attacco della banda dei banditi di McQuown e la conseguente umiliazione dello sceriffo locale, gli abitanti del piccolo villaggio di Warlock decidono di far intervenire Clay Blaisedell, noto mercenario dalla pistola d’oro le cui gesta riecheggiano anche in un libro di cronache. Clay arriva a Warlock assieme al compagno e mentore Tom Morgan, con il quale decide di far aprire un saloon per bere e giocare d’azzardo. Quando si presentano gli uomini di McQuown, i due giustizieri li minacciano e li fanno fuggire tutti, ad eccezione del giovane Johnny Gannon, che decide di restare in città e di smettere con furti, assalti e imboscate. Mentre gli abitanti del villaggio sono pronti a festeggiare il nuovo corso di pace e giustizia, non lontano Tom Morgan uccide un uomo durante un assalto alla diligenza condotto da parte degli uomini di McQuown, così che interviene lo sceriffo della contea più vicina per promuovere legalmente un nuovo amministratore della giustizia.
La struttura canonica del western prevede sempre il passaggio d’investitura di un nuovo sceriffo (“C’è un nuovo sceriffo in città!”), il momento che segna la svolta dalla fase del disordine e dell’anarchia alla costituzione della legalità e di una morale. D’altronde, gran parte dell’epica western si basa sulla storia dell’arrivo di Wyatt Earp a Tombstone come l’emblema della costituzione di un diritto etico e normativo di un paese ancora troppo giovane per poter vivere al di sotto della legge. Creazione della legge e creazione del mito si confrontano così ancora una volta nello scenario della Monument Valley, con la differenza che nel film di Dmytryk il mito comincia a farsi più complesso e il cielo dello Utah mostra gli strappi della drammaturgia moderna. Nel piccolo villaggio di Warlock la legge è ancora quella personale, quella mercenaria e caotica del “più forte” e gli unici garanti della legalità e della disciplina sono un vecchio giudice zoppo e un bandito ubriacone redento. L’anarchia del vecchio west diviene disordine dei rapporti fra personaggi, i cui scontri non avvengono più solo alla luce del sole con colt alla mano. La coppia Henry Fonda-Anthony Quinn (ancora una volta Wyatt Earp-Doc Hollyday) amministra la legge sul filo della legalità e della rivalità personale, ma rappresenta solo una delle polarità del circuito di relazioni che si creano a Warlock. Dmytryk articola infatti la tensione in funzione di più personaggi (Clay e Tom vs. McQuown, Johnny vs. McQuown, Johnny vs. Tom, ecc.), sia mediante duelli e sparatorie che attraverso rapporti ambigui e amorosi all’interno dei quali le donne assumono sempre più peso nello spostare il baricentro dello scontro. La complessa situazione della piccola cittadina serve a Dmytryk per disegnare una mappa sia etica che politica del vecchio West, e per dimostrare come la legge e l’ordine siano l’evoluzione tutt’altro che naturale di violenza e anarchia.
John Lawrence è chiamato a sostituire il comandante di una squadra di sabotatori subacquei. Militare tutto di un pezzo, si rivelerà particolarmente duro con sé stesso. Bellico Fox insolitamente scevro di sciovinismo. Senza pretese, dipinge un quadro di guerra marina con competenza.
Seconda guerra mondiale: un ufficiale della marina porta a termine pericolose e importanti missioni belliche offensive servendosi dei famosi “maiali”. Nel corso di un’azione, in cui rischia la vita, viene preso prigioniero ma si salva. A guerra terminata gli verrà conferita la medaglia d’oro.
Tre archeologi penetrano nella tomba della principessa egiziana Ananka, sfidando un antico interdetto. Tre anni dopo giunge in Inghilterra un egiziano con la mummia di un sacerdote. Remake britannico del celebre film del ’32 con Boris Karloff. Inizio lento, ma poi il racconto cambia marcia e l’ultima mezz’ora è mozzafiato.
Un film di George Sherman. Con Audie Murphy, Felicia Farr Titolo originale Hell Bent for Leather. Western, durata 82 min. – USA 1959. MYMONETRO Duello tra le rocce valutazione media: 3,00 su 1 recensione.
Un commerciante di cavalli arriva in un paese e viene scambiato per un bandito. Arrestato e messo in prigione, viene a sapere dallo sceriffo che la sua esecuzione è già stata fissata, anche se l’uomo di legge sa benissimo di non aver a che fare con il bandito ricercato: l’importante è impiccare qualcuno. Il commerciante riesce a fuggire, portando come ostaggio una ragazza che, saputa la storia, lo aiuta. Lo sceriffo li raggiunge con il proposito di uccidere entrambi, ma chi ci lascia le penne è proprio lui.
Un ufficiale americano durante la guerra in Corea firma una dichiarazione secondo la quale gli Stati Uniti si servono di armi batteriologiche. Ritornato in patria deve subito affrontare la corte marziale.
I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Varsavia è occupata dai tedeschi. Un ufficiale e un gruppo di uomini cercano di salvarsi attraverso le fogne. Molti uomini muoiono; alla fine sopravvivono l’ufficiale e il suo subalterno, che comunque si rivela un vigliacco, responsabile per salvare se stesso della morte di molti. L’ufficiale lo uccide e torna indietro in cerca di superstiti.
Intorno al 1750 il maggiore Rogers ha l’incarico di fare rilevamenti topografici nel territorio degli indiani Algonchini che sono bellicosi e infidi. Deve fare i conti con un rinnegato spione, Lupo Nero e la bella Natula. Figlio di Maurice, regista francese emigrato negli USA, J. Tourneur lasciò il suo segno nel cinema fantastico, ma diresse anche alcuni ariosi western. Questo è il cocktail di due film per la TV. Ambientazione insolita.
Nonostante sia un tvrip da Rete 4 è di buona qualità
Arizona 1874. Un ex bandito redento è costretto dallo zio a unirsi a una banda di malviventi. Anche i suoi occasionali compagni di viaggio, una cantante da saloon e un baro, vengono coinvolti in una rapina in banca. Elimina i banditi, ma paga cara la sua vittoria. Sceneggiato da R. Rose (La parola ai giurati) su un romanzo di Will C. Brown, è un western un po’ troppo parlato, ma diretto con energia dall’ottimo Mann che si giova della splendida fotografia di E. Haller. Un Cooper rugoso che sta sempre bene in sella.
Una coppia di anziani (Ryu, Higashiyama) partono dalla cittadina costiera di Onomichi per Tokyo a far una rara visita ai due figli sposati, un medico (Yamamura) e una parrucchiera (Sugimura), che li trattano come estranei e non hanno tempo di stare con loro. Soltanto una nuora vedova (Hara) si dimostra contenta della loro compagnia. I temi cari a Ozu _ l’instabilità della famiglia giapponese dopo la guerra, l’incomunicabilità tra generazioni, l’influenza negativa della vita urbana sui rapporti umani _ sono raccontati con un doloroso pudore, una estrema lucidità, un linguaggio di depurata semplicità che ne fanno uno dei suoi capolavori insieme con Tarda primavera e Il gusto del sakè. Importante è il personaggio della nuora che impersona la morale specifica del film, “mostrando che chi ha meno ricevuto è anche chi darà di più” (J. Lourcelles). Da vedere con i figli, specialmente se sono cresciuti.
Proveniente da un mondo remotissimo nello spazio e sconosciuto, una “goccia” gelatinosa assimila gli umani e diventa sempre più grande. È un film di fantascienza degli anni ’50, con le ingenuità e i trucchi maldestri dell’epoca, divenuto famoso in Italia alla fine degli anni ’80 grazie a una trasmissione TV di RAI3, curata da Enrico Ghezzi, Marco Giusti e C. Per la 1ª volta protagonista McQueen (ancora Steven). La canzone del titolo è di Burt Bacharach. Un seguito (Beware! The Blob, 1971) e un remake 30 anni dopo.
Children of Hiroshima (原爆の子Genbaku no ko , lett. “I figli della bomba atomica”) è un film drammatico giapponese del 1952 diretto da Kaneto Shindō .
Takako Ishikawa è un’insegnante su un’isola nel mare interno al largo della costa dell’Hiroshima del dopoguerra . Durante le vacanze estive, prende il traghetto per la sua città natale, Hiroshima, per visitare le tombe dei suoi genitori e della sorella minore, uccisi nel bombardamento atomico ..
Due cowboy sono innamorati della stessa ragazza. Per poterle offrire una buona posizione, il meno scrupoloso ruba una grossa cifra. Ma cade subito nelle mani di un pericoloso bandito. L’altro cowboy cerca di salvarlo. Ma invano.
In seguito a una rivolta, Abel si rifugia nella giungla amazzonica e s’innamora di una fanciulla che gli indigeni chiamano ragazza uccello. La ricerca del passato li mette in pericolo. Da un romanzo di W.H. Hudson, difficile da portare sullo schermo, Ferrer ha plasmato sulla Hepburn, all’epoca sua moglie, una storia d’amore rarefatta, prolissa e pretenziosa. È il 2° dei 3 film di Ferrer regista. Nessuno ha lasciato il segno.
1886: dopo la resa di Geronimo e dei suoi guerrieri, il giovane Massai continua da solo la lotta finché si rassegna a trasformarsi in contadino e a sposarsi. Il 1° dei 6 western di Aldrich e, forse, il più bello, certamente il più vigoroso, quello in cui il discorso filoindiano è più esplicito. Ricco di invenzioni, con un Lancaster solido come una roccia. Una delle più belle e significative carrellate del cinema hollywoodiano. Finale imposto dalla produzione, cioè da Lancaster: Aldrich lo voleva meno ottimista. Buchinsky è Bronson.
La “corazzata tascabile” Graf Spee è per qualche tempo una sorta di nave fantasma. Gli inglesi intercettano un messaggio e l’affrontano a Rio della Plata. Gravemente danneggiata, la nave non può essere riparata nei giorni stabiliti dalla neutrale Montevideo. Il comandante tedesco decide allora di affondare la sua nave.
Un film di Alain Resnais. Titolo originale Nuit et brouillard. Cortometraggio, durata 30 min. – Francia 1956 valutazione media: 3,50 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un breve documentario di Resnais che sfiora il capolavoro. Tra immagini storiche di repertorio e sopralluoghi fatti dal regista, ascoltiamo i versi di un poeta che ha vissuto l’allucinante esperienza dei campi di sterminio nazisti. Un film culto che in Italia è stato possibile vedere solo in televisione. Per non dimenticare.
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