Un film di Arthur Lubin. Con Jon Hall, Maria Montez Titolo originale Ali Baba and the Forty Thieves. Avventura, durata 87′ min. – USA 1944. MYMONETRO Alì Babà e i 40 ladroni valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il principe di Baghdad detronizzato si fa bandito, s’innamora di fanciulla e con l’aiuto dei 40 ladroni conquista lei e il trono. Pittoresco racconto di avventure esotiche con un pizzico di fantasia e una considerevole vena umoristica che ne fanno un gradevole e ricco spettacolo anche per i più piccini.
Strage familiare: il giovane Orin uccide l’amante della madre Cristina che a sua volta ha avvelenato il marito Ezra, e la madre si suicida dal dolore. Unito da un morboso affetto alla sorella, Orin si uccide a sua volta.
Inviato in una chiesa cattolica di un povero quartiere metropolitano, Padre O’Malley polemizza con la Madre Superiora conservatrice, ma tutto va a vantaggio dei bambini da loro educati. Seguito di La mia via (1944), ebbe altrettanto successo e sei nomination agli Oscar. Il tasso di sciroppo sentimentale è ancor più alto. Film natalizio a prova di bomba.
Verso la metà dell’Ottocento, un povero contadino americano in difficoltà finanziarie è costretto a vendere l’anima al diavolo, ma al momento della riscossione l’agricoltore si rivolge a Daniel Webster, il massimo oratore del Senato americano di quegli anni. Viene quindi istituito il processo e Webster riesce a vincere la causa, nonostante il diavolo abbia avuto la facoltà di formare una giuria coi più nefandi personaggi della storia.
Un film di Anatole Litvak. Con Barbara Stanwyck, Burt Lancaster Titolo originale Sorry, Wrong Number. Giallo, Ratings: Kids+13, b/n durata 89 min. – USA 1948. MYMONETRO Il terrore corre sul filo valutazione media: 3,67 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Leona Cotterell, figlia di un industriale farmaceutico, soffre di una malattia psicosomatica che la costringe a letto. Sola nella sua grande casa, cerca di telefonare al marito Henry Stevenson, l’uomo che per capriccio ha strappato a un’amica, trasformandolo da umile commesso in vicepresidente dell’industria Cotterell. Ma, per un errore del centralino, ascolta invece una conversazione tra due individui che progettano un delitto per quella sera alle undici e un quarto. Ignorata dalla polizia, senza nessuno a cui rivolgersi in città, Leona tenta di ricostruire i movimenti del marito attraverso una serie di chiamate. Scopre che l’ex fidanzata di Henry, ora sposata a un poliziotto, ha cercato di avvertirlo che sono in corso indagini su di lui, su un certo Evans e su una misteriosa vecchia casa sulla spiaggia. Mentre Leona capisce di essere la vittima designata del delitto, una telefonata del signor Evans chiarisce ogni dubbio: tentando di fare soldi per liberarsi del giogo econimico della moglie, Henry si è messo nei guai con un’organizzazione criminale. Per uscirne, ha stipulato un patto che prevede la morte di Leona. Ma nel frattempo sono arrivate le undici e un quarto… Incastro di flashback uniti dall’ossessiva presenza del telefono, il film copre quasi puntualmente l’arco di novanta minuti in cui si svolge la trama. Nella sceneggiatura, l’autrice Lucille Fletcher sfrutta appieno la possibilità di abbinare immagini al proprio testo radiofonico: prendono vita non solo le sequenze retrospettive, ma anche gli ambienti che fanno da sfondo al disperato scambio di chiamate. La storia, venata di amara ironia, racconta di come una serie di messaggi vengano trascurati o fraintesi. L’impossibilità di comunicare resta il motore di un meccanismo che produce angoscia. Anche se fin dalle prime inquadrature la protagonista appare insopportabile (Barbara Stanwick è perfetta in parti di questo genere), alla fine lo spettatore non può fare a meno di identificarsi con lei, trascinato da un crescendo di suspense abilmente orchestrato.
Una ragazza-pilota fa un atterraggio di fortuna in un paesino alpino. Porta lo scompiglio. Un giovane si innamora di lei e trascura la fidanzata che tenta il suicidio. Il medico condotto, pieno di buon senso, convince la donna-pilota a lasciar perdere. E lei se ne va.
Un ufficiale tedesco cui ripugna il regime nazionalsocialista cerca di passare il confine. Nella sua fuga si accompagna a due giovani ebrei slovacchi. Insieme, dopo molte peripezie, si sottraggono alle SS. Tratto da un romanzo di Erich Maria Remarque, scrittore fortunato con il cinema, è uno dei migliori film sul nazismo realizzati a Hollywood durante la guerra. Intenso, delicato, struggente. Bella squadra di attori tra cui E. von Stroheim.
Un armatore viene trovato assassinato nel suo ufficio: poco prima aveva avuto un alterco col futuro genero che era andato a chiedergli la mano della figlia. Il ragazzo viene arrestato e processato. Ma una giovane giornalista si rivolge ad un celebre poliziotto cinese.
Un giornalista di Chicago aiuta una donna a dimostrare che suo figlio, condannato per l’omicidio di un poliziotto, è innocente. Basato su una storia vera, questo thriller è un buon esempio di quel realismo semidocumentaristico che si diffuse a Hollywood nel primo dopoguerra. Oltre all’asciutta ed efficace regia di H. Hathaway, le sue carte vincenti sono la fotografia di Joe McDonald e l’interpretazione di J. Stewart. Notevole anche K. Orzazewski nella parte di Tillie.
Una ragazza si innamora di un marinaio col quale ha scambiato solo poche parole. Alcuni anni dopo, disillusa dell’attesa, si decide a sposare l’uomo che il padre le ha destinato. Il marinaio, tornato dal Sudamerica…
Don Agostino scommette con gli amici che riuscirà a trascorrere una notte con la virtuosa moglie di Don Ferdinando, Maria Grazia. Effettivamente, approfittando dell’assenza di quest’ultimo, riesce a introdursi in casa di Maria Grazia, pregandola di nasconderlo dai carabinieri. Torna però Don Ferdinando.
Durante la guerra civile, dalle miniere del Nord viene inviato al Sud, di contrabbando, oro. Una ragazza del servizio segreto viene incaricata di incrementare gli invii. Durante la sua missione rocambolesca e ricca di intrighi, conosce un capitano del controspionaggio avversario.
In un night club di Manhattan, una sera, fa il suo ingresso un certo Charles Engle. L’uomo è disperato; ha deciso di uccidersi perché non riesce a far fronte a un ammanco finanziario. Viene scambiato per un miliardario sprovveduto e invitato a un tavolo da gioco da un poco di buono di nome O’Brien. Al tavolo incontra Gibbons, uno scrittore alcolizzato, che decide di aiutarlo a vincere al gioco coinvolgendo Nina, una cantante amica di O’Brien. Engle vincerà la somma necessaria a toglierlo dai guai.
Agli albori dello scoppio della seconda guerra mondiale due giovani sposi americani residenti a Londra, mentre si accingono a partire per la luna di miele, vengono incaricati dal servizio segreto britannico di impadronirsi dei piani di una mina magnetica inventata in Germania da un professore. Dopo una serie di mirabolanti avventure riescono a sfuggire alla Gestapo e a portare a termine la loro missione.
Da un racconto di Natalie Marcin. Due marinai in vacanza, pronti a salpare da Los Angeles, fanno amicizia con un ragazzino che vuole arruolarsi in Marina come loro e, nel frattempo, si contendono le grazie, a passo di danza, di una bellina del posto. Fu la prova generale del bellissimo Un giorno a New York girato 4 anni dopo dai due attori. Piacevole, ben recitato e danzato, con gradevoli canzoni di Styne e Cahn. Divertente numero di G. Kelly che balla con Jerry, il topolino dei cartoon di Hanna & Barbera su coreografia di Stanley Donen. Ridistribuito come Canta che ti passa. Oscar alle musiche di George Stoll.
La storia è conosciutissima: per liberare la California da un governatore tiranno, il rampollo di una nobile casata si finge di giorno un innocuo damerino per trasformarsi la notte in eroe al servizio del popolo contro il tiranno.
Nella Firenze di Lorenzo il Magnifico due giovani, divisi da una donna e da un’acerrima rivalità, giocano a farsi le beffe più sanguinose. Giannetto, più astuto, riesce a far diffondere la notizia che Neri è impazzito. Neri, catturato e messo in catene, riesce a liberarsi e corre a casa di Giannetto per vendicarsi, ma uccide per errore suo fratello.
Un giovane garibaldino, che è stato ferito, si rifugia in un collegio dove viene assistito da due allieve. Una di esse, figlia di nobili, è la sua fidanzata che non vedeva da tempo.
Un film di Frank Lloyd. Con James Cagney, Sylvia Sidney Titolo originale Blood on the Sun. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 98′ min. – USA 1945. MYMONETRO Sangue sul sole valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un racconto di Garrett Fort. Un energico e curioso giornalista che vive a Tokyo negli anni ’20 scopre che dietro la morte di alcuni suoi amici si nascondono piani di guerra segreti del Giappone e pubblica la notizia. I servizi segreti nipponici gli danno la caccia. Carico di propaganda antigiapponese, è un buon film di spionaggio d’azione che riesce anche a dare un quadro raffinato e pieno di suspense del Giappone di un tempo. Oscar per la scenografia (Wiard Ihnen). Bene J. Cagney, come il solito. Scritto da Lester Cole che a breve sarebbe diventato uno dei Dieci di Hollywood, i “testimoni ostili” davanti alla Commissione per le attività antiamericane.
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