Category: Film dal 1940 al 1949


Anche i boia muoionoUn film di Fritz Lang. Con Anna Lee, Brian Donlevy, Walter Brennan, Gene Lockhart. Titolo originale Hangmen Also Die. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 131′ min. – USA 1943. MYMONETRO Anche i boia muoiono * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1942 a Praga l’uccisione del Reichsprotektor Hans Heydrich scatena una pesante repressione nazista. L’attentatore si è nascosto in città, ma, per evitare rappresaglie sulla popolazione civile, la Resistenza consegna agli occupanti un collaborazionista, procurando false prove della sua colpevolezza. Alla sceneggiatura, con John Wexley e il regista, collaborò Bertolt Brecht il cui nome non figura nei titoli perché Wexley pretese di essere accreditato da solo.Tutto concentrato sui fatti, sostenuto da un ritmo teso e da una fotografia chiaroscurata di James Wong Howe, è un film di propaganda da giudicare nel suo contesto storico che tuttavia rivela la maestria di Lang. Le musiche di Hanns Eisler furono candidate all’Oscar.

 Anche i boia muoiono
(1943) on IMDb

Fred il Ribelle (DVD) - DVD - Film di Fritz Lang Avventura | IBSUn film di Fritz Lang. Con Dean Jagger, Virginia Gilmore, Robert Scott Titolo originale Western Union. Avventura, durata 94 min. – USA 1941. MYMONETRO Fred il ribelle * * * - - valutazione media: 3,00 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Film del periodo americano di Lang, successivo alla fuga dall’Europa dopo l’avvento di Hitler. Il direttore dei lavori di allestimento di una nuova linea telegrafica assume come collaboratore un bandito, Fred, sapendo bene chi lui sia

 Fred il ribelle
(1941) on IMDb

Risultati immagini per La Donna del RitrattoUn film di Fritz Lang. Con Edward G. Robinson, Dan Duryea, Joan Bennett Titolo originale The Woman in the Window. Giallo, b/n durata 99 min. – USA 1944. MYMONETRO La donna del ritratto * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
L’attempato criminologo Richard Wanley (Edward G. Robinson), rimasto solo in città mentre la famiglia è in vacanza, viene colpito dal ritratto di una donna, che finirà poi per incontrare casualmente. Suo malgrado verrà coinvolto dalla donna (Joan Bennett) nell’omicidio del suo amante, tanto da subire il ricatto di un uomo che minaccia di denunciarlo alla polizia. Disperato, l’involontario omicida sta per togliersi la vita con del veleno, quando si risveglia nella sua poltrona: la contorta vicenda di delitti e misteri era solo un incubo. Uno dei più celebri noir del periodo americano di Fritz Lang, tratto da un romanzo di J.H. Wallis, che il regista tedesco utilizza per riprendere i temi a lui cari dello sdoppiamento tra realtà e apparenza, del confine spesso labile tra innocenza e colpevolezza. Thriller inesorabile con Edward G. Robinson superlativo nel rendere la paura di un maturo borghese coinvolto in una passione che si rivelerà rovinosa, il film venne criticato per il finale apparentemente sbrigativo, in realtà fulminante, perché concentrato su di un’unica inquadratura.

The Woman in the Window (1944) on IMDb

La strada scarlatta (DVD) - DVD - Film di Fritz Lang Drammatico | IBSUn film di Fritz Lang. Con Margaret Lindsay, Edward G. Robinson, Dan Duryea, Joan Bennett Titolo originale Scarlet Street. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 103 min. – USA 1946. MYMONETRO La strada scarlatta * * * - - valutazione media: 3,46 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Robinson ha la parte di un anziano impiegato (afflitto da una moglie arpia) che si fa affascinare da una maliarda, una donna di facili costumi che lui una sera ha salvato dall’aggressione di un magnaccia. Non solo la donna si fa mantenere da lui, ma d’accordo con il suo amante, vende i quadri dipinti da Robinson (pittore della domenica di talento misconosciuto) attribuendoli a se stessa. Robinson quando scopre l’imbroglio uccide la donna e fa in modo che la colpa venga attribuita al magnaccia.

Scarlet Street (1945) on IMDb
Pulp International - Maschere+e+pugnali

Un film di Fritz Lang. Con Gary Cooper, Lilli Palmer, Robert Alda Titolo originale Cloak and Dagger. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 106′ min. – USA 1946. MYMONETRO Maschere e pugnali * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un mite professore di fisica accetta una pericolosa missione: durante la guerra si fa paracadutare, nella Germania nazista per incontrare uno scienziato tedesco che lavora all’atomica. Lang girò il film in funzione del finale contro la bomba atomica, ma glielo tagliarono. Freddo, stringato, teso allo spasimo, il film funziona egualmente. Sebbene inadatto al personaggio, anche Cooper non fa una grinza.

Cloak and Dagger (1946) on IMDb

Risultati immagini per Il prigioniero del terroreUn film di Fritz Lang. Con Ray Milland, Marjorie Reynolds Titolo originale Ministry of Fear. Spionaggio, b/n durata 85 min. – USA 1944. MYMONETRO Il prigioniero del terrore * * * - - valutazione media: 3,17 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un ex detenuto appena uscito di prigione viene derubato di una torta vinta ad un Luna Park. Incuriosito dall’insolito furto, inizia alcune indagini che lo coinvolgono in una seduta spiritica e poi nello scoppio di un ordigno. Resosi conto di aver sconvolto i piani di un’organizzazione spionistica, si rivolge a Scotland Yard: il capo dei banditi tenta di ucciderlo ma la sorella del fuorilegge, innamorata dell’ex detenuto diventato onesto, lo salva.

 Il prigioniero del terrore
(1944) on IMDb

Risultati immagini per Il Vendicatore di Jess il BanditoUn film di Fritz Lang. Con Henry Fonda, John Carradine, Donald Meek, Gene Tierney.Titolo originale The Return of Frank James. Western, b/n durata 92 min. – USA1940. MYMONETRO Il vendicatore di Jess il bandito * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’anno precedente aveva ottenuto grande successo il film Jess il bandito dove il famoso fuorilegge, interpretato da Tyrone Power, finiva ucciso a tradimento, secondo la verità storica, dai fratelli Ford. In questo secondo episodio si immagina che Frank, il saggio fratello di Jess, si vendichi dei due assassini.

The Return of Frank James (1940) on IMDb

Dietro La Porta Chiusa (Special Edition): Amazon.it: Joan Bennett, Michael  Redgrave, Anne Revere, Fritz Lang, Joan Bennett, Michael Redgrave: Film e TVUn film di Fritz Lang. Con Michael Redgrave, Joan Bennett Titolo originale Secret Beyond the Door. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 98 min. – USA 1948. MYMONETRO Dietro la porta chiusa * * * - - valutazione media: 3,31 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mark Lamphere (Michael Redgrave), un miliardario maniaco soggetto a singolari ossessioni, ha fatto ricostruire in casa una serie di camere dove si sono svolti delitti famosi. Tra le camere ce n’è una sempre chiusa, e la sua seconda moglie Celia (Joan Bennett), che l’ha sposato dopo un colpo di fulmine, scoprirà presto che la stanza misteriosa è in tutto e per tutto identica alla sua. L’intera vicenda viene raccontata attraverso gli occhi della protagonista, con l’aiuto di un intenso commento della voce fuori campo. Tra i film meno noti della produzione americana di Lang, Dietro la porta chiusa vanta una pluralità di rimandi (Rebecca la prima moglie e Il sospetto di Hitchcock, il romanzo Camera chiusa n° 13 di Rufus King, Alice nel paese delle meraviglie di Carroll, la celebre favola di Barbablù), e con le sue tante ambiguità affonda le radici nella psicanalisi: dietro ogni porta c’è un universo, e ogni universo libera il suo carico di fascino e paura. Ancora una volta Lang ritorna su quell’ossessione criminale che rappresenta il cardine del suo universo immaginario, rimarcando una volta di più i temi del doppio, dei dipinti e degli specchi, icone simbolo del cinema noir.

 Dietro la porta chiusa
(1947) on IMDb

Regia di Edward Dmytryk. Un film Da vedere 1946 con Robert MitchumGuy MadisonJean PorterDorothy McGuireWilliam GarganBill WilliamsCast completo Titolo originale: Till the End of Time. Genere Drammatico – USA1946durata 105 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Questo film è molto simile a I migliori anni della nostra vita (girato da William Wyler e che fu il massimo successo dell’anno). Si racconta la storia di un gruppo di reduci della seconda guerra mondiale e il loro difficile reinserimento nella vita civile. Una giovane vedova si prenderà cura di loro.

Till the End of Time (1946) on IMDb

Regia di William Wyler. Un film Da vedere 1949 con Olivia De HavillandMontgomery CliftRalph RichardsonMiriam HopkinsVanessa Brown (II)Cast completo Titolo originale: The Heiress. Genere Drammatico – USA1949durata 115 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il film è tratto dal romanzo Washington Square di Henry James. Una giovane donna timida e scialba si innamora di un uomo che mira soltanto alla sua dote. Il padre della ragazza tenta di dissuaderla e per questo la porta in Europa, ma al ritorno il cacciatore di dote riprende l’assedio. La ragazza annuncia al giovanotto che rinuncerà all’eredità paterna pur di poterlo sposare, e da quel momento l’innamorato sparisce. Si ripresenta dopo che il padre della fanciulla è morto, ma trova la porta irrimediabilmente chiusa. È un film eccellente. William Wyler era uno dei registi americani di gusto europeo. I tre protagonisti diedero il massimo; Clift, dopo essersi fatto conoscere l’anno prima col Fiume Rosso, si affermò del tutto. 

The Heiress (1949) on IMDb
Arsenico e vecchi merletti - Film (1944)

Un film di Frank Capra. Con Raymond Massey, Jack Carson, Cary Grant, Priscilla Lane, Edward Everett Horton. Titolo originale Arsenic and Old Lace. Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 118′ min. – USA 1942. MYMONETRO Arsenico e vecchi merletti * * * * - valutazione media: 4,00 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due vecchie pazzerelle fanno opere caritatevoli con vino di sambuco all’arsenico. Un fratello demente le aiuta a seppellire i cadaveri. Un classico della commedia nera. Come un testo teatrale (di Joseph Kesselring, 1941) riesce a diventare un film di irresistibile dinamismo e di buffoneria scatenata. Le vecchiette e Grant sono super, ma il coro dei caratteristi (Massey, Lorre, Alexander) non è da meno. L’uscita del film fu ritardata di quasi 2 anni per non danneggiare lo spettacolo teatrale, che nel frattempo aveva resistito in cartellone contro ogni previsione.

Arsenic and Old Lace (1944) on IMDb
Locandina Scrivimi fermo posta

Un film di Ernst Lubitsch. Con James Stewart, Margaret Sullivan, Sara Haden, Frank Morgan, Felix Bressart Titolo originale The Shop Around the Corner. Commedia, b/n durata 97 min. – USA 1940. MYMONETRO Scrivimi fermo posta * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Alfred Kralik (James Stewart) lavora come commesso nel negozio di regali ‘Matuschek’s’, il ‘negozio dietro l’angolo’ che dà il titolo al film, ed è innamoratissimo di una ragazza che non ha mai conosciuto di persona, ma con la quale scambia una fittissima corrispondenza epistolare. Da ‘Matuschek’s’ lavora anche come commessa Klana Novak (Margaret Sullavan), e i due non si sopportano… ma non sanno che tra loro l’amore è già sbocciato per lettera: Klana infatti è proprio la ragazza che Alfred non ha mai conosciuto e per la quale ha perso la testa. Lubitsch, che ambientò la vicenda a Budapest, rimase particolarmente soddisfatto di questa commedia degli equivoci realizzata quando la seconda guerra mondiale era già iniziata, e contraddistinta da un mirabile equilibrio di ironia e romanticismo. Del film sono stati realizzati vari remake, tra cui il recente C’è post@ per te di Nora Ephron, con Meg Ryan e Tom Hanks, che trasporta la vicenda nel tempo della comunicazione via Internet.

The Shop Around the Corner (1940) on IMDb
Locandina Vogliamo vivere!

Un film di Ernst Lubitsch. Con Robert Stack, Carole Lombard, Jack Benny, Felix Bressart, Henry Victor.  Titolo originale To Be or Not To Be. Commedia, b/n durata 99 min. – USA 1942. uscita giovedì 30 maggio 2013. MYMONETRO Vogliamo vivere! * * * * 1/2 valutazione media: 4,50 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Joseph Tura e sua moglie Maria sono gli attori di punta di una compagnia teatrale polacca che vorrebbe allestire una satira antinazista ma viene bloccata prima dalla censura e poi dall’invasione e dall’occupazione della Polonia da parte di Hitler stesso. Il tenente Sobinski, spasimante di Maria, parte per arruolarsi nella resistenza ma torna rocambolescamente a Varsavia con la notizia che una pericolosa spia, di nome Siletsky, va fermata prima che sia troppo tardi. Saranno le doti attoriali di Maria e di Joseph a compiere l’impresa, in un trionfo di travestimenti e scambi di persona. Il capolavoro di Ernst Lubitsch torna in sala, in edizione restaurata e rimasterizzata, a ricordarci cos’è un film perfetto, perché non c’è altra descrizione possibile. Girato tra il 6 novembre e il 23 dicembre del 1941, in piena tragedia nazista, come il contemporaneo “Il Grande Dittatore” di Chaplin, il film -accusato erroneamente di leggerezza- combatte la sua guerra con le armi della finzione e della comicità ma anche della più grande poesia tragica (il monologo di Shylok), rivelandosi, specie a posteriori, di una complessità sofisticata e sorprendente, che non va mai a discapito della suspence o della risata incontenibile. Quella di Lubitsch è una rappresentazione (cinematografica) della rappresentazione (l’apparato nazista) che in ultimo sogna il trionfo della grande illusione nella guerra contro la terribile realtà.
Il gioco di Lubitsch è sottile come quello interno al film e, proprio come nella finzione, è gioco solo fino ad un certo punto, poiché è di per sé intervento e invito all’intervento, considerato una questione vitale, come dimostra la sostituzione della pièce “Gestapo” con la domanda shakespeariana: “To be or not to be” . Domanda esistenziale, non solo calata nel momento storico in cui l’America si dibatte tra tendenze isolazionistiche e non (Pearl Harbour arriva nel bel mezzo del tournage) ma perfettamente aderente all’essenza dell’attore, incapace di non essere se stesso (ovvero di non recitare) tanto quanto di esserlo (chiamato com’è ad impersonare sempre qualcun altro).
Primo film della Lombard con Lubitsch, Vogliamo Vivere!, come recita malissimo il titolo italiano, è anche il film che la consegna alla leggenda, perché, com’è noto, l’attrice muore in un incidente aereo prima della fine delle riprese. Ma è l’ “arte” della recitazione in sé, che il film omaggia e analizza, prendendola dapprima come oggetto di satira per poi, strada facendo, renderla drammaticamente portante e infine salvifica. Ed ecco allora che, per Lubitsch, l’arte è soprattutto due cose: misura e situazione. Joseph dovrà stare attento a non strafare, a non gigioneggiare, pena la fine della sua vita e della resistenza intera; e ci sarà solo e soltanto un’occasione giusta per Bronski, l’aspirante Shylok, nell’architettura della Storia e del film. Questione di perfezione, e di un regista che non si è mai accontentato di meno.

To Be or Not to Be (1942) on IMDb
Locandina italiana Il cielo può attendere

Un film di Ernst Lubitsch. Con Charles Coburn, Marjorie Main, Gene Tierney, Don Ameche, Signe Hasso. Titolo originale Heaven Can Wait. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 112 min. – USA 1943. MYMONETRO Il cielo può attendere * * * 1/2 - valutazione media: 3,93 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Appena defunto, Henry van Cleve (Don Ameche) si ritrova al cospetto del diavolo, a cui racconta tutta la propria vita: viziato dai genitori, è stato iniziato ben presto ai piaceri della carne da una giovane cameriera, ha amato tantissimo le donne, restando però sempre fedele alla moglie. Il diavolo tuttavia non ritiene van Cleve degno di essere ospitato tra i dannati, e lo dirotta in Paradiso, accanto alle persone che ha amato in vita. Dalla commedia Compleanno di Lazlo Bus-Fekete, una delizia del cinquantenne Ernst Lubitsch, per la prima volta alle prese con il Technicolor. Un capolavoro di elegantissima, sottile trasgressione in cui il celebre ‘Lubitsch touch’ si esalta nel tono sarcastico, nelle allusioni erotiche, nei dialoghi spiritosi, nel piacere di concedersi al fantastico. Una commedia che riassumendo in flashback i 60 anni di vita di un uomo, ostentatamente pretende di ‘non dire nulla’, ma ‘costituisce la ricapitolazione di moltissimi motivi e figure archetipiche che hanno ossessionato Lubitsch fin dagli inizi della sua carriera’.

Heaven Can Wait (1943) on IMDb
Risultati immagini per Fra le tue Braccia

Un film di Ernst Lubitsch. Con Charles Boyer, Peter Lawford, Jennifer Jones, Helen Walker. Titolo originale Cluny Brown. Commedia, b/n durata 100′ min. – USA 1946. MYMONETRO Fra le tue braccia * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Cluny Brown, orfanella proletaria, conosce casualmente a Londra nel 1940 Belinski, scrittore polacco, rifugiato politico, e lo riincontra in casa degli aristocratici Carmel in una località di provincia dove sono entrambi elementi di disturbo. Penultimo film di Lubitsch, “opera singolare, di estremo interesse” (G. Fink) tratta da un romanzo di Marjorie Sharp. Romantico, divertente per la moltiplicazione di arrivi e entrate, la finezza delle gag, la garbata ironia sul rigido classismo britannico

Cluny Brown (1946) on IMDb

Regia di Terence Young. Un film con Eric PortmanEdana RomneyBarbara Mullen. Titolo originale: Corridor of Mirrors. Genere Giallo – Gran Bretagna1948durata 105 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,36 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Milena è affascinata da Paul che le dichiara di averla amata in una vita precedente. Egli la conduce nella sua lussuosa casa londinese dove ritornerà spesso. Paul viene accusato dell’omicidio di una sua innamorata, Milena si sposa e torna nel Galles.

Corridor of Mirrors (1948) on IMDb

Non ho trovato versione in italiano

Tanto caro al mio cuore: Amazon.it: vari, vari, vari: Film e TV

Un film di Harold Schuster. Con Beulah Bondi, Burl Ives, Bobby Driscoll Titolo originale So Dear to my Heart. Avventura, durata 92 min. – USA 1948.

Produzione Disney (in parte a cartoni animati) dal romanzo per ragazzi di Sterling North. Protagonista è un bambino che abita nella valle di San Joaquin in California. Un giorno trova un agnellino nero e si affeziona, nonostante i brontolii della nonna. L’animaletto vincerà addirittura un premio alla fiera annuale del paese.

So Dear to My Heart (1948) on IMDb

Risultati immagini per Vertigine - LauraUn film di Otto Preminger. Con Gene Tierney, Vincent Price, Dana Andrews, Judith Anderson, Clifton Webb Titolo originale Laura. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 85′ min. – USA 1944. MYMONETRO Vertigine * * * * - valutazione media: 4,00 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La bella Laura Hunt è trovata assassinata nel suo appartamento di New York con una revolverata che le ha sfigurato il viso. Il tenente McPherson indaga, appassionandosi al caso in modo ossessivo. Da un romanzo di Vera Caspary, sceneggiato da Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Betty Reinhardt. Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin (“Laura”) incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. Alcune scene furono dirette da Mamoulian, poi sostituito dal produttore D.F. Zanuck con Preminger. 3 minuti tagliati poco dopo l’uscita del film sono stati reintrodotti in certe versioni video

Laura (1944) on IMDb

PER CHI SUONA LA CAMPANA - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmUn film di Sam Wood. Con Gary Cooper, Akim Tamiroff, Katina Paxinou, Ingrid Bergman. Titolo originale For Whom the Bell Tolls. Avventura, Ratings: Kids+16, durata 130′ min. – USA 1943. MYMONETRO Per chi suona la campana * * * * - valutazione media: 4,06 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’americano Robert Jordan, che milita nelle file repubblicane durante la guerra civile, deve partecipare a una missione per la distruzione di un importante ponte. Si unisce a un gruppo di partigiani e s’innamora di un’orfana, vittima della guerra. Tratto dal romanzo (1940) di Ernest Hemingway _ per il quale la Paramount pagò una cifra enorme per quell’epoca (150000 dollari) _ e sceneggiato da Dudley Nichols che puntò sul versante sentimentale del rapporto Jordan-Maria, sacrificando quello politico, è _ nel bene e soprattutto nel male _ un tipico prodotto dell’industria hollywoodiana quando si cimenta con la letteratura “alta” e argomenti storici impegnativi come la guerra civile di Spagna. La coppia Cooper-Bergman funziona; i capelli corti di lei lanciarono una moda. Scene del geniale W. Cameron Menzies. Girato nella Sierra Nevada. 9 nomination, ma 1 solo Oscar per K. Paxinou, attrice non protagonista.

For Whom the Bell Tolls (1943) on IMDb

Paisà di Roberto Rossellini, sei racconti nell'Italia del dopoguerra -  Tv2000 DocFilmUn film di Roberto Rossellini. Con William Tubbs, Harriet White, Gar Moore, Carmela Sazio, Dots M. Johnson. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 125 min. – Italia 1946. MYMONETRO Paisà * * * * - valutazione media: 4,15 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film si suddivide in 6 episodi. 1) Sicilia. Carmela, una ragazza di paese, fa da guida a una pattuglia americana per indicare un percorso in cui non si incontrino i tedeschi; 2) Uno sciuscià ruba le scarpe a un MP americano ubriaco. Questi lo ritroverà ma avrà un’amara sorpresa; 3) Roma. Francesca, giovane prostituta per necessità, incontra un soldato americano che aveva conosciuto il giorno della liberazione; 4) Harriett è alla ricerca di Lupo, artista e ora capo partigiano in una città ancora in parte sotto il controllo dei tedeschi; 5) Appennino emiliano. Tre cappellani militari (uno cattolico, uno protestante ed uno ebreo) trovano accoglienza in un convento di frati isolati dal mondo; 6) Delta del Po, Porto Tolle. Un gruppo di partigiani e di soldati americani combatte contro i tedeschi che esercitano un’ultima disperata resistenza.
Un anno dopo Roma città aperta Rossellini sente il bisogno di tornare a riflettere sulle ferite ancora drammaticamente aperte nelle coscienze degli italiani e lo fa con uno spirito di assoluta libertà creativa. La scelta di suddividere in sei episodi il film gli offre l’occasione per delineare una sorta di polittico che, grazie alla mano del Maestro, non si frammenta ma riconduce alla fine il tutto ad unità. Proprio perché può sperimentare stili e ritmi narrativi diversi utilizzando il trait d’union della risalita delle truppe angloamericane dalla Sicilia fino al Nord, Rossellini fa di Paisà una sorta di laboratorio per il suo cinema a venire. Non si tratta però (e non potrebbe essere altrimenti con una personalità come la sua) di una sterile ricerca estetico-formale.
In ogni episodio si sente come lo sguardo del regista si nutra di una profonda umanità con cui guarda a coloro che, in varie forme, sono vittime del conflitto. Sceglie quindi di utilizzare la parola così come sgorga dai pensieri dei singoli e cioè di far parlare spesso gli angloamericani nel loro idioma (con gli inusuali, per il nostro pubblico, sottotitoli) e i vari personaggi italiani con i loro propri accenti e dialetti. In questo modo rende forse più difficile la comprensione ma fa percepire in modo diretto una verosimiglianza che il doppiaggio teatralmente corretto aveva spesso tolto al cinema nazionale. In tutti gli episodi poi viene sottolineata la riconoscenza del popolo nei confronti dei liberatori ma anche la difficoltà di un incontro tra culture diverse (come contrasta, solo, per fare un esempio, quel cibo in scatola con le poche ma naturali risorse alimentari dei frati …).
Rossellini poi ha l’ardire di non di dedicarsi a trionfalismi d’occasione. L’eroismo sta negli sguardi, nella capacità di continuare a vivere, a cercare un senso alla vita, a non arrendersi. Anche a costo della vita stessa messa a repentaglio in una strada della storica Firenze così come tra le acque della foce del Po.

Paisan (1946) on IMDb