Dal best-seller di Martin Cruz Smith, ecco una spy-story geniale e complessa come un vero rompicapo. In una gelida mattina d’inverno, nel parco Gorky di Mosca, vengono ritrovati tre cadaveri: due uomini e una donna, sfigurati e con i polpastrelli abrasi per impedirne l’identificazione. Le indagini vengono affidate a un giovane e solerte ispettore, suo malgrado seguito anche dagli agenti del Kgb. Colpi di scena e tensione ben dosata: un piccolo capolavoro nel suo genere.
3° episodio della saga, tratto dai libri di Lewis. Questa volta i nostri eroi entrano nel mondo fantastico attraverso un quadro, che rappresenta un veliero in un mare in tempesta, e si trascinano dietro il cugino Eustace, goffo e presuntuoso. La missione è seguire una stella blu e ritrovare 7 lord scomparsi per poter combattere le tenebre. Comparirà anche il principe Caspian. Tra mille avventure e disavventure, personaggi mitologici, draghi e mostri, quel che conta in questo capitolo è il cambiamento della dimensione del male: non più nemico tangibile, esterno, da affrontare con armi e strategie, ma un qualcosa di più astratto, il Male che è all’interno di ognuno di noi, il male/tentazione che può corrompere. Calvinista convertito alla fede anglicana durante la Grande Guerra, Lewis affronta nel 3° episodio, più che negli altri, il conflitto universale tra Bene e Male e Apted – passato alla regia al posto di Adamson – ne asseconda la spiritualità e i richiami freudiani, omerici e tolkieniani con robusto mestiere e con un uso spettacolare del 3D e degli effetti che tiene d’occhio anche il botteghino.
Un film di Michael Apted. Con John Belushi, Blair Brown Titolo originale Continental Divide. Commedia, durata 103 min. – USA 1981. MYMONETRO Chiamami aquila valutazione media: 2,64 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari
Un reporter piantagrane, per punizione, viene mandato dal direttore del suo giornale in servizio sulle Montagne Rocciose, a intervistare un’ornitologa che vive in solitudine studiando una rara specie di aquile. L’irruente giornalista scompiglierà la quiete degli alti picchi e il cuore della studiosa. Seguiranno matrimonio e tanti aquilotti. Belushi, al suo massimo splendore, si muove come un bulldozer su un copione intriso di aggraziata ironia, merito della penna di Lawrence Kasdan, più tardi regista de Il grande freddo
È la biografia di Loretta Lynn che, negli anni ’60 e ’70, fu la first lady della musica country succedendo a Patsy Cline. Fama e ricchezza non le impedirono di mettere al mondo una mezza dozzina di figli con lo stesso uomo. Il film ha tutte le carte in regola per piacere al pubblico americano come una torta di mele. Oscar alla Spacek.
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