Category: Amato Giorgio


Regia di Giorgio Amato. Un film con Francesca CutticaStefano FregniGuglielmo FavillaEléna TchepelevaGaia Insenga. Genere Thriller – Italia2012durata 86 minuti.

Francesca, 23 anni, sparisce misteriosamente nel nulla. Dopo mesi di inutili ricerche, due amici scoprono, nel computer della ragazza, che il giorno della scomparsa Francesca ha risposto a un annuncio on line per un lavoro da baby-sitter. I due ragazzi si convincono che Davide, l’autore dell’annuncio, sia coinvolto nella sparizione. Decidono, così, di indagare da soli e posizionano nella casa di quest’uomo solitario delle telecamere, per scoprire se è lui ad aver rapito la loro amica.

Closed Circuit Extreme (2012) on IMDb
Locandina Gli ultimi cinque minuti

Un film di Giuseppe Amato. Con Linda DarnellVittorio De SicaPeppino De FilippoRossano BrazziNadia Gray. continua» CommediaRatings: Kids+13, b/n durata 90 min. – Italia 1955.

Due giovani si incontrano per caso e si sposano. Dopo una breve crisi causata dalla moglie, che si crede innamorata di un altro, tutto si accomoda.

Regia di Giorgio Amato. Un film Da vedere 2014 con Victor AlfieriVincenzo PelusoCosetta TurcoStefano Zannini. Genere Drammatico – Italia2014durata 93 minuti. – MYmonetro 3,71 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Allontanato dal nucleo famigliare in seguito ad episodi di violenza e stalking, Lucio Melillo, di professione guardia giurata, non riesce a sopportare la mancanza della figlia Adele e della moglie Nadia, che nel frattempo ha stretto un legame sentimentale con il proprio analista. I turni di lavoro, l’amicizia con il collega Vincenzo e la frequentazione di una giovane prostituta non lo aiuteranno certo a mettere ordine in un’esistenza che subirà l’ennesimo colpo durante l’udienza per l’affidamento della bambina: privato di qualsiasi diritto di padre, l’uomo sceglierà una drastica via d’uscita.
Quasi venti minuti senza dialogo aprono l’opera seconda di Giorgio Amato, un lungo ed spiazzante brano necessario ad inquadrare il protagonista di una storia che si muove tra racconto di una patologia e dramma esistenziale, accenti thriller e una deriva da “film di rapina” dal tocco un po’ americano. Come per il precedente lavoro, Circuito chiuso, la produzione resta indipendente, ma lo sguardo dimostra di aver fatto un grande passo in avanti, di essersi affilato, guadagnando non poco in perspicacia descrittiva. Meglio che sulla progressione narrativa, peraltro vispa e senza punti di stanca, il regista concentra, infatti, la propria attenzione sull’ambivalenza del suo personaggio: si pensi a quelle esplosioni di violenza che si dissolvono nei momenti in cui compare il personaggio della figlia Adele, quasi fosse un catalizzatore di buone vibrazioni per chi è sempre sul punto di esplodere. Perché ogni cosa qui, dalla precisa recitazione di Victor Altieri ai più minuti particolari scenografici (i manifesti di Mussolini o della bandiera italiana con il fascio), tende invero a restituire, in tutta la loro complessità, le contraddizioni di un uomo oltremodo vivo, vero e perso nella sua stessa ossessione.
Ritratto di una mania di possesso che crea disagio, distanzia e, insieme, commuove, questo film ben fatto si sviluppa, in essenza, per ripetizioni dei medesimi quadri e situazioni (l’appartamento, la scuola, il caveau, il bar), come se volesse suggerire l’ordinarietà della patologia di Lucio e del dramma vissuto da una famiglia come molte altre. Sottilmente quando non apertamente spaventoso, le visite notturne in casa della moglie, The Stalker raggiunge un suo rigore stilistico, una precisione di descrizione che neanche l’eccessivo e fastidioso uso della macchina a mano riesce a smorzare. Nel ruolo dell’analista recita lo stesso Giorgio Amato.