Un film di Kim Ki-Duk. Con Cho Jae-hyun, Won Seo, Kim Yun-tae, Choi Duek-mon, Yoon-young Choi (II). continua» Titolo originale Nabbeun namja. Drammatico, durata 100 min. – Corea del sud 2001. MYMONETRO Bad Guy valutazione media: 4,13 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
La sempiterna diatriba tra gli strenui difensori del cinema come Arte e quanti osteggiano una cinematografia che non diverta, trova uno stallo, di quando in quando, in prodotti come questo di Ki-duk, tutto incentrato sul “tipo cattivo” interpretato dal suo attore feticcio Cho Jae-Hyun. Perché sebbene sia questo un film tutt’altro che di facile lettura, è innegabile la sua capacità di coinvolgere fasce di pubblico di ogni provenienza. Violento, torbido, spesso al limite della decenza, Bad guy è un apice creativo dell’ex-pittore coreano, che disgusta e mette a dura prova i principi morali di chi guarda, eppure svestendolo della capacità e diritto di smettere di guardare. Cui si aggiunge, a film finito, l’ancor più viscida sensazione di aver assistito a qualcosa di grande, e al tempo stesso sporco. La trama stessa, riassunta in parole, è imbarazzante: un brutto tipo si innamora al primo sguardo di una giovane studentessa e per farla sua decide di metterla al suo livello, la rapisce, la costringe per mesi a prostituirsi, finché la ragazza non cambia completamente il proprio modo di vedere il mondo. Ma come per tutto il cinema di Kim Ki-duk, non ci sono parole adatte a descrivere ciò che solo in sé si realizza. I sentimenti protagonisti sono tutt’altro che sofisticati, ma vivi e presenti nella loro concretezza, fisici perfino. È qui che l’amore perde la sua poetica dell’Eros e diviene frenetica carnalità, così come l’amore immenso, utopico, è rappresentato dalla privazione del sesso, cosa che in questo contesto risulta ancor meno comprensibile. Tanti sono del resto i temi messi in agenda dal regista in un’opera che lascia il segno, unica nonostante gli echi del cinema classico si percepiscano bassi e continui, un vero capolavoro nel suo genere: un genere che, appunto, non esiste.
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BENTORNATO IPER! Lieto di ritrovarti dopo un mese di sconsolanti pagine con annunci pubblicitari di “spazi in vendita”.
Un ritorno all’insegna della tradizione, ovvero della grande qualità alla quale hai abituato chi ti segue. Trovare in cima alla lista dei film della “rinascita” diversi lungometraggi di Kim Ki-Duk, tra cui il raro “Crocodile”, è impagabile. Brindo, grato, al Blog! Live Long and Prosper!