Regia di Ali Aydin. Un film Da vedere 2012 con Ercan Kesal, Muhammet Uzuner, Tansu Biçer. Titolo originale: Küf. Genere Drammatico – Turchia, Germania, 2012, durata 94 minuti. Uscita cinema martedì 30 aprile 2013 distribuito da Sacher. – MYmoro 3,39 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Presentato alla Settimana della Critica di Venezia 2012 e premiato come Opera Prima, è costato all’esordiente Aydin 7 anni di lavoro per scrivere la sceneggiatura. Fa perno su un paradosso. Il fenomeno dei desaparecidos non riguarda soltanto l’Argentina. Negli anni 1990-96 si è ripetuto in Turchia. Nel 1995 centinaia di donne – sui mass media battezzate “le madri del sabato” – cominciarono a riunirsi davanti al liceo Galatasaray con le fotografie dei figli scomparsi dopo il loro arresto per mano della polizia di un governo di estrema destra. Il paradosso è che nel film non sono nemmeno nominate – anzi vi compare, per due minuti appena, una donna sola. Girata alla fine delle riprese, ma inserita all’inizio della storia, c’è una sequenza straordinaria di 11 minuti (con la cinepresa immobile, come nel resto del film se si tolgono brevissime panoramiche): un dialogo tra un avvocato e Basri, guardiano delle ferrovie il cui lavoro consiste nel controllare i binari che ogni giorno, d’estate come d’inverno, percorre a piedi e che per 18 anni scrive 2 lettere al mese al ministero degli Interni e alla questura: vuole sapere che fine abbia fatto il figlio Seyefi, un curdo come gli altri scomparsi. I suoi resti sono stati ritrovati a Istanbul. Secondo Aydin, la lettura di Dostoevskij ha contato molto per la cupezza del suo protagonista assoluto che perde a poco a poco anche la speranza.
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Ciao, il link è mancante 🙂
aggiunto, grazie della segnalazione
Dovere 🙂