Locandina La sanguinariaUn film di Joseph H. Lewis. Con John DallBerry KroegerPeg Cummings Titolo originale Gun CrazyDrammaticob/n durata 86 min. – USA 1949MYMONETRO La sanguinaria * * * - - valutazione media: 3,40 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sin dall’infanzia Bart, pistolero dalla mira infallibile, manifesta una morbosa passione per le armi da fuoco. Pur priva di tendenza omicida, questa attitudine segnerà la sua vita. Una sera conosce una cow-girl, Annie, dalla mira impeccabile quanto la sua: scatta un amore “al primo colpo”. In breve Bart scopre che la sua nuova fiamma è una donna passionale quanto avida di denaro. Accecato dalla passione diventa complice di innumerevoli rapine, e quando scopre di aver a che fare con una pluriomicida intuisce che la sua è una via senza ritorno. 
Storia di passione vissuta al di sopra della legge, questo film noir a la Bonnie e Clyde riflette indirettamente l’epoca in cui è stato girato. Realizzata nel 1949, la pellicola vanta alla sceneggiatura una firma autorevole ma criptata per ovvi motivi di sopravvivenza: Dalton Trumbo (Spartacus), qui celato dietro il nome Millard Kaufman. Uno dei celebri “10 di Hollywood” – coloro che tra registi e sceneggiatori si opposero alle accuse di sovversione mosse dalla Commissione per la attività anti-americane – firma questo gangster-movie infondendo un alone torbido e ribelle ad una storia caratterizzata dalla classica dicotomia amore-morte.
La Sanguinaria propone un topos intramontabile a cui ancora oggi il cinema – vedi De Palma – ricorre sovente: la femme fatale. E mai come in questo caso la Vamp di turno (Peggy Cummings) annichilisce a tal punto il maschio-preda da renderlo privo di ogni volontà, vittima innocente dall’animo candido – Bart è contrario all’uso offensivo delle armi da fuoco – contrapposto a un’avida e spietata arpia. E nella pur pregevole fattura del montaggio e della fotografia, questa mentalità da Antico Testamento – Peggy come Eva che causa la cacciata dall’Eden – rende il film ingenuo e vincolato a una forma mentis datata. Dialoghi retorici e ridondanti per un film gradevole alla vista, ma un po’ meno all’udito.

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