La geisha (芸者?) o gheiscia è una tradizionale artista e intrattenitrice giapponese, le cui abilità includono varie arti, quali la musica, il canto e la danza. Le geisha erano molto comuni tra il XVIII e il XIX secolo, ed esistono tutt’oggi, benché il loro numero stia man mano diminuendo. Nel mondo moderno e soprattutto in Occidente vengono erroneamente assimilate a prostitute.
“Geisha”, pronunciato /ˈɡeːɕa/,[1] è un termine giapponese (come tutti i nomi di questa lingua, non presenta distinzioni tra la forma singolare e quella plurale) composto da due kanji, 芸 (gei) che significa “arte” e 者 (sha) che vuol dire “persona”; la traduzione letterale, quindi, del termine geisha in italiano potrebbe essere “artista”, o “persona d’arte”.
Un altro termine usato in Giappone per indicare le geisha è geiko (芸妓?), tipico del dialetto di Kyōto. Inoltre la parola “geiko” è utilizzata nella regione del Kansai per distinguere le geisha di antica tradizione dalle onsen geisha (le “geisha delle terme”, assimilate dai giapponesi alle prostitute perché si esibiscono in alberghi o comunque di fronte ad un vasto pubblico, vedi più sotto).
L’apprendista geisha è chiamata maiko (舞妓?); la parola è composta anche in questo caso da due kanji, 舞 (mai), che significano “danzante”, e 子 o 妓 (ko), col significato di “fanciulla”. È la maiko che, con le sue complicate pettinature, il trucco elaborato e gli sgargianti kimono, è diventata, più che la geisha vera e propria, lo stereotipo che in occidente si ha di queste donne. Nel distretto di Kyoto il significato della parola “maiko” viene spesso allargata ad indicare le geisha in generale.
« Siamo tutti Inquilini – dvdrip ita La mia Geisha – dvdrip ita »
Documentario – Giappone Mon Amour – La Geisha.avi – 697.6 MB
Bellissima idea questo ciclo sul Giappone!
Mi associo.
P.S.
Inoltre visto l’argomento trattato, l’8 marzo festa della donna è il giorno ideale per questi post.
… (scherzo naturalmente). 😉
Meritevole davvero questa iniziativa, che contribuisce a far conoscere la cultura giapponese, soprattutto per tre nuovi grandi film caricati: due di Mizoguchi e uno di Ophüls!