Un film di Malik Bendjelloul. Con Stephen Segerman, Dennis Coffey, Steve Rowland, Mike Theodore, Dan Dimaggio. Titolo originale Searching for Sugar Man. Documentario, durata 86 min. – Svezia, Gran Bretagna 2012. – I Wonder e Unipol Biografilm Collection uscita giovedì 27 giugno 2013. MYMONETRO Sugar Man valutazione media: 4,33 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
I primi anni ’70 del rock americano sono una stagione che definire memorabile è riduttivo, per quantità e qualità di offerta musicale: l’onda lunga dei ’60 mescolata alle diramazioni rivoluzionarie che verranno, l’album che si afferma definitivamente sul singolo, i generi che cominciano a mescolarsi in ibridi sempre più suggestivi. Una stagione talmente aurea da costare il semi-anonimato per talenti tutt’altro che trascurabili: gente come Bruce Palmer, Shuggie Otis o Sixto Rodriguez. La parabola di quest’ultimo, però, è così carica di curiosità e sfortunate vicissitudini da meritare un discorso à rebours, che porta a un documentario che diviene dapprima un caso e in seguito un Oscar (per una volta) indiscutibile.
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grande, lo stavo cercando propirio ieri!
grazie!
Che storia incredibile…film da vedere non tanto per la regia, fotografia o altri aspetti cinematografici ma per la stroria incredibile che propone…
L’avevo caricato a Novembre ma fino ad oggi non ero riuscito a vederlo. FILM CONSIGLIATO.
Ho tagliato la trama per evitare di farvi conoscere dettagli che vi rovinerebbero il film.
Gli anni sessanta/settanta del secolo scorso sono stati una stagione importante, discutibile sotto molti aspetti (l’utopia politica rivoluzionaria!) ma indiscutibilmente ricca di innovazioni sul piano culturale, la musica in primo luogo. Ma questo film documentario non è solo interessante per i giovani di quell’epoca, non è fatto per accattivare forme di patetico e nostalgico reducismo, ma affronta temi “universali” ed emblematici come il riscontro di quanto sia caduco e imponderabile il successo, di come a volte non basta avere talento, se manca la capacità o la determinazione per emergere. Film che mi sembra molto in sintonia con “A proposito di Davis” dei fratelli Coen, ma anche con un capolavoro come “Sympathy for the Devil” di Godard, anche se qui di dimenticato non c’è certamente un gruppo musicale come i “The Rolling Stones”, ma questo stesso film (ormai quasi introvabile). Vorrei quindi fare un ennesimo plauso a Iper (però senza indulgere in piaggerie che potrebbero solo infastidirlo).