Regia di Wang Bing, Titolo originale: Feng Ai, Hong Kong, Francia, Giappone, , Genere: Documentario, durata 220′
50 uomini vivono per 12 mesi all’interno di un manicomio isolato, passando le loro giornate in un unico piano e avendo pochi contatti con l’equipe medica. Ognuno degli internati si trova lì non per problemi di salute mentale ma per aver ucciso qualcuno o commesso qualche reato contro i funzionari pubblici.
Il 3° film di Puccioni conferma le qualità dei precedenti, con la tragica storia di una donna forte, sola, disillusa dopo anni di batoste pubbliche e private: è la biografia di Armida Miserere, una delle prime donne italiane a gestire un istituto penitenziario. Ne ha diretti tanti, a cominciare da quello di Parma, poi Voghera, l’Ucciardone a Palermo, Torino, Ascoli Piceno, Spoleto, Lodi, San Vittore a Milano e infine Sulmona. L’abitudine di indossare la divisa era il suo modo di farsi accettare in un mondo maschilista, ma anche una testimonianza di rispetto verso il suo ruolo. Nel 1990 l’amato compagno Umberto Mormile, educatore, è assassinato. Ex criminologa, amica dei magistrati Caselli e Sabella, muore suicida nel 2003. È interpretata benissimo dalla Golino che dà grazia, calore e femminilità a una donna considerata tanto dura quanto aspra, con una dedizione al lavoro e una preparazione e onestà tanto grandi quanto rare. Distribuisce AMBI Pictures di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.
Un film di Walter Lang. Con Myrna Loy, Clifton Webb, Jeanne Crain Titolo originale Cheaper by the Dozen. Commedia, durata 85′ min. – USA 1950. MYMONETRO Dodici lo chiamano papà valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
L’eccentrico inventore Frank Gilbreth e sua moglie Lillian hanno 12 figli, circostanza che implica una calibrata organizzazione. Tratto da un libro autobiografico (scritto da Frank B. Gilbreth Jr. e da Ernestine Gilbreth Carey, figli del protagonista), sceneggiato e prodotto per la Fox da Lamar Trotti, è una commedia per famiglie, spiritosa, garbata e sentimentale senza sdolcinature. Webb e Loy perfetti. Seguito da Ragazze alla finestra (1952).
Una famiglia dell’alta borghesia a Calais. Il padre è il fondatore di un’azienda che ora è guidata dalla figlia e dal riottoso nipote. I due debbono risolvere il problema di un grave incidente che ha causato una vittima. Al contempo il fratello di lei, passato a seconde nozze, ha problemi con la figlia di primo letto che viene a vivere con lui dopo il ricovero della madre. Intorno a loro il Mondo che affronta ogni giorno altri tipi di problematiche.
Fuku è un imbianchino poco aggraziato ma molto generoso: i colleghi e gli strani vicini di casa, al limite del borderline, sono molto affezionati a lui e Fuku rappresenta una sorta di guida per loro. Fuku, però, non sembra intenzionato a trovare una compagna, forse per delle ferite sentimentali mai rimarginate e destinate a riaprirsi quando la bella Chiho – ora aspirante fotografa – torna nella sua vita.
Dal romanzo di Rona Jaffe. Tre giovani provinciali carine trovano lavoro e perdono le penne della loro virtù negli sterilizzati uffici di una casa editrice di New York. Sottoprodotto del fortunatissimo I peccatori di Peyton , non tralascia alcun effetto per raggiungere i suoi scopi melodrammatici. H. Lange è la migliore della compagnia. La Crawford sopra le righe.
Sposato con un’americana (Davis), un ingegnere tedesco antinazista (Lukas) è costretto a una vita nomade e stentata finché arriva a Washington con moglie e figli, ospitato nella ricca casa della famiglia di lei. Qui, ricattato da un nobile rumeno (Couloris) che minaccia di denunciarlo all’ambasciata germanica, lo uccide e riparte per l’Europa per continuare la sua missione antifascista. Tratto da una pièce (1941) di Lillian Hellman che ottenne il New York Drama Critics’s Award, e sceneggiato da Dashiell Hammett, allora compagno della Hellman, è un film Warner che risulta oggi verboso e statico anche perché diretto da H. Shumlin che, dopo questo e un 2° film, opportunamente ritornò alle regie teatrali. Bisogna, però, giudicarlo all’interno del contesto storico-politico del tempo: nel 1941 l’opinione pubblica americana e le potenti lobby che la influenzavano erano ancora divise nei confronti del nazifascismo europeo. Doppiaggio a parte, il film conta per gli attori. P. Lukas vinse l’Oscar e L. Watson una candidatura insieme a quelle per il miglior film e la sceneggiatura. B. Davis dichiarò poi: “Non era la mia parte favorita, ma sapevo che valeva la pena fare quel film”.
Breve incontro tra un fuochista di nave e una prostituta disperata che egli salva dal suicidio. La donna è accusata di un omicidio, commesso da un’amica. Decidono di rimanere insieme. Il dramma si svolge nel giro di 24 ore, diviso in due “atti” condizionati dalla luce: il primo è dominato dalla Notte, il secondo dal Giorno. “È, per chi ama il cinema, un incontro unico con una sintesi stilistica inconsueta e raramente fruttuosa” (G. Buttafava). Sternberg coniuga Hollywood e la scuola tedesca. Scritto da Jules Furtham e ispirato a The Dick Walloper di J.M. Saunders. Fotografia di Harold Rosson. Muto.
È il primo lungometraggio interpretato dai fratelli Marx, nonché uno dei primi film sonori della storia del cinema, la cui produzione e realizzazione dovette far fronte a continui problemi e difficoltà tecniche, ma in cui l’elemento comicità funzionò al meglio, posto che i fratelli Marx avevano interpretato le loro parti per anni nell’omonima opera teatrale da cui il film è tratto, andata in scena per la prima volta l’8 dicembre 1925 a New York e proseguita per 276 repliche. A teatro, oltre ai fratelli Marx, protagonista in scena era anche Margaret Dumont nella parte della signora Potter, ruolo che rifarà anche sullo schermo[1]. Lo spettacolo venne ripreso al Century Theatre nel maggio 1927, sempre con protagonisti i Marx e la Dumont[2]. All’epoca del boom economico sviluppatosi in Florida negli anni venti, Mr. Hammer è il proprietario del gigantesco Hotel Cocoanuts, un albergo di 600 stanze in cui la maggior parte degli ospiti non paga l’affitto, tanto che Hammer è costretto a far lavorare gratis i propri impiegati poiché non è in grado di pagare gli stipendi. Per scongiurare la crisi finanziaria, Mr. Hammer tenta di salvare la propria posizione corteggiando Mrs. Potter, una facoltosa vedova che è anche una tra i pochi ospiti dell’albergo a pagare i conti.
Un film di Michael Powell, Emeric Pressburger. Con Marius Goring, Dirk Bogarde, David Oxley Titolo originale I’ll Met by Moonlight. Guerra, b/n durata 93′ min. – Gran Bretagna 1956. MYMONETRO Colpo di mano a Creta valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un libro di Stanley Moss. A Creta, occupata dai tedeschi durante la guerra 1939-45, il comandante di agenti britannici che combattono con i partigiani decide la cattura di un generale della Wehrmacht. Deludente rispetto a La battaglia di Rio della Plata, realizzato nello stesso anno: troppe sequenze notturne, poca suspense, personaggi deboli. “Ero sempre prigioniero dei fatti, della verità. Non mi piace il film” (M. Powell).
Poliziotto di S. Francisco è morbosamente attratto da una scrittrice sospettata di un omicidio commesso durante un amplesso. Thriller erotico in forma di giallo ( whodunit ) di imbecillità costernante e di svergognata disonestà nell’accanita ricerca dello choc. Verhoeven e il suo strapagato sceneggiatore Joe Eszterhas (3 milioni di dollari!) mimetizzano i loro intenti mercantili, e la misoginia, con pomposi alibi tematici. Celeberrima la scena dell’interrogatorio in cui la fatale Stone, senza slip, accavalla le gambe. È tutto dire. M. Douglas, spesso con le brache abbassate, sembra la copia carbone del padre Kirk nelle sue peggiori interpretazioni.
Un film di Raoul Walsh. Con Gary Cooper, Mari Aldon, Richard Webb Titolo originale Distant Drums. Western, durata 101 min. – USA 1951. MYMONETRO Tamburi lontani valutazione media: 3,40 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Verso il 1840, nelle paludi della Florida si celano i terribili indiani seminole, riforniti di armi dai contrabbandieri spagnoli. A distruggere la base di questi ultimi viene inviato un ufficiale di marina e un contingente di volontari comandati da un capitano che continua a rimpiangere la moglie indiana uccisa dai soldati ubriachi. La missione ha successo e il capitano trova una nuova moglie.
Un episodio della guerra civile americana. Il maggiore Kearny, che scorta dei cavalli che servono ai suoi, viene attaccato dalle truppe della parte avversaria: cede i cavalli per salvare i suoi uomini. Viene espulso dall’esercito, ma riesce a provare la sua innocenza e a riabilitarsi.
Sullo sfondo della guerra fredda e della psicosi atomica, gli autori di “Tigre Bianca” hanno dipinto con un umorismo nero una galleria di ritratti completamente atipici. Questa serie che si svolge a Hong Kong, combina equivoci deliranti e situazioni rocambolesche. Alix Yin Fu, agente segreto comunista e membro della setta taoista delle Tigri Bianche, è la James Bond asiatica. Ed è una bomba. La sua missione? Recuperare un ordigno atomico, prima di tutti i diavoli stranieri. Per questo nuovo progetto, il tandem Yann–Didier Conrad è stato ispirato dal cinema. Conrad ha disegnato ogni sequenza, fino all’ultima inquadratura, senza interruzioni. Gli autori si sono in seguito occupati dei raccordi, poi del montaggio. La storia racconta un’epoca tormentata e ricca di colpi di scena.
Pianeta Altair-3, in un futuro lontano. Due ragazzi, Paul e Daphne, accompagnati dalla madre, Julia, a bordo di una navetta proveniente dalla Terra, hanno appena concluso il loro viaggio verso il pianeta. Sono lì per raggiungere il padre che, stranamente, non è ad accoglierli all’aeroporto. E mentre Julia e Daphne, rimangono nella città dove dovevano incontrarlo, Paul decide di partire alla sua ricerca.
Jesse Custer è un predicatore squattrinato che vive ad Annville, piccola cittadina del Texas; è stato posseduto da una creatura soprannaturale di nome ”Genesis” in un incidente che ha provocato la morte della sua intera congregazione di fedeli ed ha raso al suolo la sua chiesa.
Genesis, il prodotto di un accoppiamento innaturale e non autorizzato tra un angelo e un demone, è un bambino senza alcun senso di volontà individuale. Ad ogni modo, dato che è formato sia da pura bontà che da pura malvagità, può avere abbastanza potenza da rivaleggiare con Dio stesso e per questo, Custer, unito a Genesis, potrebbe essere il più potente essere vivente mai esistito: i suoi poteri gli permettono di farsi obbedire da chiunque.
Soul e Adam sono stati divisi dal crollo delle Torri Gemelle. Soul è morta e Adam no. Soul è stata inghiottita dal cemento e dal metallo fuso, mentre Adam ha cercato di sopravvivere costruendosi una vita sbagliata. Adam non ha smesso un attimo di amarla e, come richiamata dal suo dolore, un giorno Soul è tornata dall’inferno, ricomparendo nello stesso luogo, come se per lei non fosse passato che un attimo. Inizia così il viaggio allucinante di Adam Mack alla ricerca della sua compagna, una strada che lo porterà a scoperchiare il vaso di Pandora e a scoprire l’incredibile esistenza di un governo occulto e antichissimo che segrega gli esseri umani in una prigione per il corpo e un inferno per l’anima.
Thorgal è una serie a fumettifantastico–fantascientifica sceneggiata da Jean Van Hamme e disegnata da Grzegorz Rosinski. Ambientato tra i vichinghi, il fumetto ha per protagonista Thorgal Aegirsson, detto “il figlio delle stelle“. Curato nell’ambientazione, presenta, oltre ai frequenti richiami alla mitologia norrena, anche numerose componenti fantascientifiche. La serie è stata pubblicata a partire dal 1980 e ha avuto degli spin-off.
Thorgal, eroe lontano dai canoni howardiani, non è un forzuto supereroe, ma un uomo comune che possiede solo alcune particolari abilità che lo distinguono dagli altri. Le sue origini misteriose sono sconosciute anche a lui stesso: da orfano è stato adottato da un clan vichingo, ma probabilmente è figlio di alcuni naufraghi spaziali. I vari episodi della serie seguono una precisa continuity.
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