Archive for Maggio, 2024


Risultati immagini per Ultima notte a Warlock

Un film di Edward Dmytryk. Con Henry Fonda, Anthony Quinn, Richard Widmark, Dorothy Malone, Dolores Michaels.Titolo originale Warlock. Western, durata 121 min. – USA 1959.MYMONETRO Ultima notte a Warlock * * * - - valutazione media: 3,47 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo l’ennesimo attacco della banda dei banditi di McQuown e la conseguente umiliazione dello sceriffo locale, gli abitanti del piccolo villaggio di Warlock decidono di far intervenire Clay Blaisedell, noto mercenario dalla pistola d’oro le cui gesta riecheggiano anche in un libro di cronache. Clay arriva a Warlock assieme al compagno e mentore Tom Morgan, con il quale decide di far aprire un saloon per bere e giocare d’azzardo. Quando si presentano gli uomini di McQuown, i due giustizieri li minacciano e li fanno fuggire tutti, ad eccezione del giovane Johnny Gannon, che decide di restare in città e di smettere con furti, assalti e imboscate. Mentre gli abitanti del villaggio sono pronti a festeggiare il nuovo corso di pace e giustizia, non lontano Tom Morgan uccide un uomo durante un assalto alla diligenza condotto da parte degli uomini di McQuown, così che interviene lo sceriffo della contea più vicina per promuovere legalmente un nuovo amministratore della giustizia.

La struttura canonica del western prevede sempre il passaggio d’investitura di un nuovo sceriffo (“C’è un nuovo sceriffo in città!”), il momento che segna la svolta dalla fase del disordine e dell’anarchia alla costituzione della legalità e di una morale. D’altronde, gran parte dell’epica western si basa sulla storia dell’arrivo di Wyatt Earp a Tombstone come l’emblema della costituzione di un diritto etico e normativo di un paese ancora troppo giovane per poter vivere al di sotto della legge. Creazione della legge e creazione del mito si confrontano così ancora una volta nello scenario della Monument Valley, con la differenza che nel film di Dmytryk il mito comincia a farsi più complesso e il cielo dello Utah mostra gli strappi della drammaturgia moderna.
Nel piccolo villaggio di Warlock la legge è ancora quella personale, quella mercenaria e caotica del “più forte” e gli unici garanti della legalità e della disciplina sono un vecchio giudice zoppo e un bandito ubriacone redento. L’anarchia del vecchio west diviene disordine dei rapporti fra personaggi, i cui scontri non avvengono più solo alla luce del sole con colt alla mano. La coppia Henry Fonda-Anthony Quinn (ancora una volta Wyatt Earp-Doc Hollyday) amministra la legge sul filo della legalità e della rivalità personale, ma rappresenta solo una delle polarità del circuito di relazioni che si creano a Warlock. Dmytryk articola infatti la tensione in funzione di più personaggi (Clay e Tom vs. McQuown, Johnny vs. McQuown, Johnny vs. Tom, ecc.), sia mediante duelli e sparatorie che attraverso rapporti ambigui e amorosi all’interno dei quali le donne assumono sempre più peso nello spostare il baricentro dello scontro.
La complessa situazione della piccola cittadina serve a Dmytryk per disegnare una mappa sia etica che politica del vecchio West, e per dimostrare come la legge e l’ordine siano l’evoluzione tutt’altro che naturale di violenza e anarchia.

Warlock (1959) on IMDb
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Un film di Kirk Douglas. Con Kirk Douglas, Bruce Dern, Bo Hopkins, James Stacy, Luke Askew. Titolo originale Posse. Western, Ratings: Kids+13, durata 94′ min. – USA 1975. MYMONETRO I giustizieri del West * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Texas, fine dell’Ottocento. Mentre organizza la propria campagna elettorale per un posto di senatore, lo sceriffo Howard Nightingale si mette alla testa di un manipolo di sei uomini militarmente addestrati e riporta l’ordine nella regione finché trova un bandito intelligente che gli dà la paga. Travestita da western, è una favola ironica sul tema dell’ambizione e, con qualche schematismo, un apologo sul fascismo, sull’autoritarismo. La tesi funziona perché abilmente nascosta tra le pieghe del racconto. Vero esordio nella regia dopo il mediocre Un magnifico ceffo da galera (1973) di Douglas che si dirige con apprezzabile sobrietà.

Posse (1975) on IMDb
Locandina italiana Red

Un film di Robert Schwentke. Con Bruce Willis, Morgan Freeman, John Malkovich, Helen Mirren, Mary-Louise Parker. Thriller, Ratings: Kids+13, durata 111 min. – USA, Canada 2010. – Medusa uscita mercoledì 11 maggio 2011. MYMONETRO Red * * * - - valutazione media: 3,07 su 57 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Frank Moses è un ex agente della CIA in pensione, che vive in una villetta uguale alle altre cercando di fare una vita uguale alle altre. Purtroppo per lui e per Sarah, la ragazza ingenua e sognatrice che ha conosciuto al telefono, i segreti di stato in possesso di Frank lo hanno trasformato da strumento di morte a bersaglio dell’Intelligence: qualcuno da eliminare e in fretta.
Inizia così quella che può apparire come la fuga di Frank Moses ma altro non è che il giro di reclutamento dei vecchi compagni: il vecchio Joe, il folle Marvin, il russo Ivan, lady Victoria, dopo di che la canna della pistola compie un giro di 180 gradi e la fuga si fa vendetta, la diaspora riunione, la pensione una nuova missione.
Tratto dal breve fumetto DC Comics scritto da Warren Ellis e illustrato da Cully Hammer, Red è stato completamente reinventato nella sceneggiatura dei fratelli Hoeber, responsabili dell’inserimento dei compagni di ventura del protagonista e del tono divertito e alleggerito del film. Non è, infatti, come uno dei più significativi adattamenti da un fumetto che si fa apprezzare e ricordare questo film, ma piuttosto come una riuscita composizione di quadri, personaggi e situazioni provenienti da spezzoni di pellicole diverse e originalmente e gradevolmente assemblati. I film come materiali di partenza e il racconto come risultato, dunque, anziché viceversa.
Ecco allora che nel bel prologo con Bruce Willis, ex supereroe in vestaglia, che prende a pugni il sacco dopo colazione, non c’è solo l’eco del suo Butch in Pulp Fiction (il pugile, la colazione, il mitra) ma c’è anche mister Incredibile e Léon (la piantina), mentre arrivati alla scena del ricevimento di gala, vien da chiedersi quando ci siamo già stati, se in un episodio cinematografico della saga di Danny Ocean o in uno televisivo di Alias. Eppure non sono citazioni soffocanti, forse non sono neppure citazioni, e c’è spazio per molto altro, compreso il sublime personaggio di John Malkovich, un panzone paranoico con un maialino di peluche sotto braccio dal quale estrarrà l’arma con cui umiliare una signorotta col bazooka, in una sequenza emblematica dell’operazione nel suo insieme, quanto a connubio tra ironia e spettacolarità.
Ma Willis e Malkovich non sono i soli a portare un valore aggiunto al proprio ruolo: a loro modo lo fanno anche “la regina” Helen Mirren, con il richiamo sornione alla passione tutta inglese per il giardinaggio, e Brian Cox, con la trilogia di Bourne nel curriculum. In assoluto, oltre a qualche buona battuta e a qualche ambientazione più originale del solito, è essenzialmente a quest’alchimia tra attore e personaggio che si deve il piacere della visione.
Da segnalare, in coda, un motivo di interesse anche nella figura di Sarah che, nel campionario dei caratteri femminili cinematografici, si può ascrivere come appartenente alla categoria della “palla al piede”. Con i romanzetti rosa in testa e le manette alle mani (quando non la pistola alla tempia), pretende ed ottiene di essere portata in prima linea e salvata ogni volta, contribuendo a fare del consenziente Bruce Willis un gentleman come pochi altri.

RED (2010) on IMDb
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Pirati dei Caraibi (Pirates of the Caribbean) è una saga cinematografica della Disney prodotta da Jerry Bruckheimer basata sull’omonima attrazione dei parchi Walt Disney. La saga è composta da cinque film e si è espansa in fumetti, romanzi e altri media. La saga ha come protagonista il pirata Jack Sparrow, interpretato da Johnny Depp, e ha incassato complessivamente quattro miliardi e mezzo di dollari al box-office.

Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl (2003) on IMDb
Changeling (1980) [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Scott/Van  Devere/Russell/Dougl: Film e TV

Changeling (The Changeling) è un film canadese del 1980 diretto da Peter Medak che vede come protagonista il Premio Oscar George C. Scott.[1] La storia è basata su una diretta esperienza di Russell Hunter – che ha firmato il soggetto del film – avvenuta anni prima durante un suo soggiorno alla Henry Treat Rogers Mansion di Denver (Colorado).

Perdute moglie e figlie amatissime in un incidente, un anziano musicista s’installa in un villone, disabitato da anni, presso Seattle (Washington). Gli fa visita il piccolo e paralitico Joseph, ucciso 70 anni prima, che non riposa in pace. Gli chiede di fare giustizia, vendicandolo, non col padre, turpe assassino a scopo di lucro e ormai morto, ma con un vecchio senatore che aveva preso il suo posto (il changeling ), ereditando una grossa fortuna. Scritta da William Gray e Diana Maddox, è una contaminazione tra film fantastico (parapsicologico), di spavento e giallo d’investigazione. Almeno nel 1° tempo ha tenuta narrativa e invenzioni suggestive (la pallina di gomma, la sedia a rotelle, la seduta spiritica). Poi le connessioni a effetti visivi ed effettacci sonori abbondano, riscattate in parte dall’istrionismo ben temperato di Scott e, nella parte del senatore miliardario, del vecchio Douglas, truce emblema del capitalismo rampante..

 Changeling
(1980) on IMDb

Regia di Clint Eastwood. Un film Da vedere 2008 con Angelina JolieJohn MalkovichJeffrey DonovanColm FeoreJason Butler HarnerCast completo Genere Drammatico, – USA2008durata 140 minuti. Uscita cinema venerdì 14 novembre 2008 distribuito da Universal Pictures. – MYmoro 3,43 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Los Angeles, 1928. Christine Collins, madre nubile di Walter, 9 anni, ne denuncia la scomparsa. 5 mesi dopo il Police Department di L.A. le consegna un bambino che dice di essere suo figlio. Lei non lo riconosce. Accusata di essere una madre snaturata, poi di paranoia, è internata illegalmente in manicomio dove si praticano elettrochoc e altre sevizie. Resiste. Grazie a un ministro presbiteriano e ad altri che da tempo denunciano corruzione, violenze, illegalità del LAPD e il dispotismo marcio del sindaco che lo copre, è liberata e i responsabili denunciati. Si trova e si arresta intanto uno psicopatico pedofilo e pluriassassino di bambini. I due processi, che si svolgono in parallelo, appassionano l’opinione pubblica. È il film più cupo e spietato del vecchio Eastwood e, nella sua gelida emotività, il più anomalo. L’ha scritto J. Michael Straczwinski che, passando mesi negli archivi comunali, ha scoperto il caso parallelo del depravato assassino. La sequenza che ne descrive l’impiccagione è di impassibile realismo. Nella realtà fu condannato all’ergastolo. Una storia vera di 70 anni fa, qua e là corretta, diventa una delle più impietose radiografie del mondo USA mai uscite da Hollywood (Universal). Fotografia: Tom Stern. Superba interpretazione della Jolie. ( Changeling = bambino che si pensa sia stato lasciato al posto di un altro, rapito dalle fate).

 Changeling - Una storia vera
(2008) on IMDb
Cocco Bill - Benito Jacovitti Libro - Libraccio.it

Benito Franco Giuseppe Jacovitti (Termoli9 marzo1923 – Roma3 dicembre1997) è stato un fumettistaitaliano autore di celebri personaggi dei fumetti come Cocco Bill[1] e Cip l’arcipoliziotto, di romanzi grafici come Kamasultra e del celebre Diario Vitt, edito dal 1949 e che fra gli anni sessanta e settanta arrivò a vendere decine di migliaia di copie.

Viene riconosciuto come uno dei più importanti autori di fumetti italiani del Novecento, caratterizzato da una vasta produzione dallo stile personale e particolareggiato con dettagli surreali – come i salami o i vermoni – che ne rappresentano uno degli aspetti identificativi più noti[3]. Jacovitti, non allineato al conformismo culturale degli anni settanta che, con l’infondata accusa di essere fascista, gli precluse qualche collaborazione con alcune testate,[4] è entrato poi a pieno titolo nella storia del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. La sua opera ha riscosso il plauso della critica e si è intrecciata spesso con la storia italiana.

La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi e affettati,[5] serpenti e lumaconi che guardano con ogni tipo di espressione, nonché tanti altri oggetti i più diversificati e sparsi nei posti più impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico.

Cico archeologo - Sergio Bonelli

Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, comunemente detto Cico, è un Personaggio dei fumetti creato da Sergio Bonelli come spalla comica di Zagor, protagonista della omonima serie a fumetti pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore dal 1961

Di aspetto basso e grassoccio, inizialmente dotato di sombrero e con i tratti del volto più truci, in seguito il copricapo messicano sparirà e il viso diventerà più rotondo e simpatico, perdendo l’aspetto minaccioso. Anche il suo linguaggio si modererà; indossa quasi sempre un completo messicano attillato con tanto di camicia e papillon, decisamente inadatto per la vita nella foresta.[senza fonte]

Formidabile mangiatore e bevitore, perennemente al verde, ha la pessima abitudine di truffare osti e titolari di saloon, finendo poi irrimediabilmente nei guai. Ha spesso idee cervellotiche che coinvolgono spesso Zagor. Ama ricordare la sua discendenza fatta di uomini nobili e istruiti, tra cui il famoso nonno farmacista. Spesso fa amicizia con personaggi che poi lo coinvolgono in vicende complesse che Zagor è chiamato a risolvere. È attaccabrighe, presuntuoso, arrogante, pauroso, imbroglione, buffo, simpatico, sfortunato, furbo e sciocco allo stesso tempo. Se è vero che Zagor si ritrova spesso a doverlo salvare, non sono rare neppure le avventure in cui sono le azioni del messicano a salvarli entrambi o comunque a facilitare le azioni del protagonista: nella stessa avventura che introduce il sodalizio tra i due è Cico che salva dall’annegamento Zagor incatenato e gettato in un fiume.

Regia di Clint Eastwood. Un film con John LarchClint EastwoodJessica WalterDonna MillsDon Siegel. Titolo originale: Play Misty for Me. Genere Giallo – USA1971durata 102 minuti. – MYmonetro 2,41 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Fascinoso disc-jockey di una radio californiana si porta a letto un’ammiratrice schizoide che comincia a perseguitarlo. 1° film di Eastwood regista, su sceneggiatura di Jo Heins, scopiazzata da James Dearden per Attrazione fatale . Storia dove prevalgono atmosfere e situazioni cariche di suspense, mistero, incubo, erotismo morboso. Il regista Don Siegel appare nel ruolo di Murphy il barista. Misty è un motivo del pianista Errol Garner.

 Brivido nella notte
(1971) on IMDb

Regia di Theodoros Angelopoulos. Un film con Manos KatrakisMairi HronopoulouDionysis PapagiannopoulosDora VolanakiGiulio BrogiCast completo Titolo originale: Taxidi sta Kythira. Titolo internazionale: Voyage to Cythera. Genere Drammatico – GreciaItaliaGran BretagnaGermania1984durata 120 minuti.

Un vecchio comunista ritorna in Grecia dopo 37 anni trascorsi in Unione sovietica. Ma le cose non stanno come lui aveva sperato.

 Viaggio a Citera
(1984) on IMDb
Paesaggio nella nebbia (1988) | FilmTV.it

Un film di Theo Angelopulous. Con Michaelis Zeke, Tania Palaiologou, Stratos Tzortologlou Titolo originale Topio stin omichli. Drammatico, durata 127′ min. – Grecia 1988. MYMONETRO Paesaggio nella nebbia * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’undicenne Voula e il fratellino Alexandros intraprendono un viaggio attraverso la Grecia per raggiungere in Germania il padre che non hanno mai conosciuto e che esiste soltanto come una pietosa bugia della madre. Malinconica favola di taglio realistico, scritta con Tonino Guerra, che chiude la trilogia del viaggio (Viaggio a Citèra, 1984; Il volo, 1986) del maggior regista greco. Ha un’alta tenuta espressiva, qua e là estenuata in indugi compiaciuti. I momenti struggenti e gli scatti inventivi non mancano, ma si ha l’impressione di una poesia più cercata che trovata. Musiche tenere e avvolgenti di Eleni Karaindrou, funzionale fotografia di Giorgos Arvanitis.

 Paesaggio nella nebbia
(1988) on IMDb

Regia di Theodoros Angelopoulos. Un film con Alexandra AidiniNikos PoursanidisGiorgios ArmenisVasilis KolovosEva KotamanidouCast completo Titolo originale: Trilogia I: To Livadi pou dakryzei. Genere Drammatico – Grecia2004durata 170 minuti. – MYmonetro 3,00 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Le dolorose peripezie di Heleni (Aidini), ragazzina greca che ha messo al mondo due gemelli dopo uno stupro, e dell’amato Alexis (Poursanidis), suonatore di fisarmonica che emigra negli USA, s’innestano in una vicenda corale. Iniziata nel 1919 a Odessa con un gruppo di greci che rimpatriano dopo l’arrivo dell’Armata Rossa, l’azione si sposta a Salonicco e altrove in Grecia, attraversa l’occupazione tedesca durante il conflitto 1939-45 e la successiva guerra civile dove i due figli di Heleni combattono su fronti opposti. 1ª parte di una trilogia scritta dal regista con Petros Markaris (e Tonino Guerra). Ha al centro una donna, una madre. Fedele alla sua idea di cinema e alle sue idee sul mondo, Anghelopulos ha fatto, come talvolta in passato, un film a blocchi con ellittici e impervi passaggi temporali. È un film dominato dall’acqua – fermi o in movimento, vi scorrono milioni di metri cubi d’acqua – che, con la liturgica lentezza di un’azione ora lineare e ora labirintica, costringe lo spettatore a riflettere e a integrare qualora sia capace di seguirne, nel suo calmo ritmo fluviale, corsi e ricorsi, flussi e riflussi. Pur in bilico sul manierismo, è un film di molte bellezze in cui si trapassa dal lirico al tragico, dalla storia al mito, dal politico al contemplativo. Fotografia: Andreas Sinanos. Musica: Eleni Karaindrou. Scene: Giorgos Patsas. Edizione italiana curata da Carlo Di Carlo. Distribuito dall’Istituto Luce.

 La sorgente del fiume
(2004) on IMDb
Lupo Alberto eBook : Silver: Amazon.it: Kindle Store

Lupo Alberto è un personaggio immaginarioprotagonista di una omonima serie a fumetti ideato da Silver nel 1973.[1][2] La serie esordisce nel 1973 e inizialmente era intitolata “La fattoria McKenzie” e Lupo Alberto non era il protagonista unico ma solo uno dei personaggi principali insieme alla sua fidanzata, Marta la gallina, e al cane da guardia Mosé, ma dal 1974 la striscia viene intitolata al personaggio.[3][4] La serie venne realizzata per un decennio nel formato a strisce per poi passare nel 1984 al formato a tavole che grazie al maggior numero di vignette permette di sviluppare meglio le vicende narrate.[3] Ai personaggi dei fumetti sono ispirate due serie di cartoni animati[2][5] e alcuni videogiochi;[6] il protagonista è stato testimonial di molte campagne sociali[2] e oggetto di un vasto merchandising che ha toccato innumerevoli settori.

Alberto è un lupo innamorato della gallina Marta, che lo corrisponde, ma il loro amore è contrastato dal cane Mosè, messo a guardia del pollaio della fattoria Mckenzie dove vive anche la fidanzata[2][3][5]. Lupo Alberto vive da solo nel bosco su una collina nei pressi della fattoria[7] e inizialmente non si avvicinava al pollaio solamente per rapire la sua fidanzata, ma anche per mangiare le altre galline[8].

Le vicende di Alberto sono ambientate nella fattoria McKenzie e gli animali protagonisti della serie hanno comportamenti umani e caratteristiche antropomorfe[5]. Oltre alla fidanzata Marta e al cane da guardia Mosè ci sono, tra gli altri, anche Glicerina il papero, Alcide il maiale, Krug il toro, Ludovico il cavallo. Ci sono poi i vicini di casa, come Enrico la talpa e sua moglie Cesira, e comprimari occasionali che vengono dalla città o vivono nelle prossimità della fattoria come Alice, la passera scopaiola Silvietta, Odoardo (che è il cugino di Marta), e altri personaggi senza un’identità precisa [8]. Marta, la sua eterna fidanzata, cerca di spingerlo al matrimonio, ma lui non ne vuole sapere. Nonostante il suo amore per la gallina, in più occasioni ha perso la testa per altre, quali ad esempio Alianorah.

Andy Capp | Favole e Fantasia

Andy Capp, tradotte a volte in italiano come Le vicende di Carlo e Alice o solamente Carlo e Alice, è una striscia a fumetti di satira a sfondo sociale creata da Reg Smythe nel 1957;[1][2][3] ha raggiunto uno straordinario successo in tutto il mondo venendo pubblicato in oltre 50 nazioni tradotto in 14 lingue, occupando un posto importante nell’olimpo del fumetto e dell’umorismo[3][4][5]. Ha inoltre avuto trasposizioni televisive e teatrali.

Andy è un ubriacone perdigiorno sposato con Flo. Passa il suo tempo a casa dormendo sul divano o impegnato nei propri hobby come il biliardo, le freccette o l’allevamento di piccioni viaggiatori o nelle sue passioni come il rugby e il football che pratica senza particolare attenzione al fair play. Quando ha un po’ di soldi passa il suo tempo libero a bere birra in piedi di fronte al bancone del bar e, nonostante sia sposato, non si fa scrupoli ad attaccare bottone con le avventrici dei pub o con le stesse bariste; nonostante ciò vuol bene alla moglie, con la quale è sposato da molti anni e con cui è solito litigare o addirittura venire alle mani in vere e proprie risse; per cercare di arginare il problema si rivolgono saltuariamente a un consulente matrimoniale[3][10]. Andy non è certo un marito ideale, ma non riesce a fare a meno di Flo, che lo perdona sempre (come dimostrano gli innumerevoli tentativi falliti che entrambi fanno per andarsene da casa.

Ghostbusters (in italiano Acchiappafantasmi) è una serie cinematografica statunitense di genere commedia di fantascienza, che narra le vicende di tre scienziati e un cittadino newyorkesi che diventano popolari cacciatori di fantasmi. Iniziata dal film Ghostbusters – Acchiappafantasmi nel 1984, la saga è proseguita con un sequel nel 1989, un reboot nel 2016, un sequel diretto dei due film originali nel 2021

Peter Venkman, Raymond Stantz ed Egon Spengler sono tre ricercatori esperti di fenomeni paranormali espulsi dall’Università. Non resta loro che mettersi in proprio e fondare un’impresa specializzata come ‘acchiappafantasmi’. La prima cliente è Dana Barrett che nel proprio appartamento di West Central Park è stata oggetto di visite terrificanti di cui non sa darsi una spiegazione. È solo l’inizio di un’avventura che porterà i ghostbusters a dover cercare di salvare la città da una minaccia che proviene dall’antichità.
Rivedere Ghostbusters a trent’anni dalla sua apparizione sugli schermi di tutto il mondo dove si trasformò (il gioco di parole è obbligato) in un assoluto blockbuster produce un effetto nostalgia in chi all’epoca era già uno spettatore attivo e ancora in gran parte ‘cinematografico’ (nel senso che le Vhs erano sul mercato da circa 8 anni e le sale erano ancora il luogo di fruizione privilegiato dei film). Perché non c’è dubbio che quegli effetti speciali oggi facciano un po’ sorridere ma è altrettanto vero che il team di menti che aveva presieduto alla produzione era di un’eccellenza davvero fuori dal comune. Qualche esempio? John De Cuir, lo scenografo, aveva alle spalle 3 Oscar vinti e 11 nomination; Richard Edlund aveva curato gli effetti speciali di film come Poltergeist e Indiana Jones. I predatori dell’Arca perduta; Sheldon Kahn aveva montato Qualcuno volò sul nido del cuculo.Per non parlare di Elmer Bernstein al soundtrack e di Ray Parker jr. autore di una delle hits più famose della storia del cinema (una di quelle, per intenderci, che quando l’hai sentita una volta non la scordi più). Se la prima mezzora, nonostante l’inizio che a un giovane spettatore odierno potrebbe far venire in mente Harry Potter, scorre con lentezza a causa di qualche dialogo che oggi appare come decisamente troppo lungo, bisogna però pensare che la terminologia pseudoscientifica utilizzata all’epoca divenne un cult e molti appassionati ancora la ricordano senza dover ricorrere a un ripasso.
Ci sono poi gli attori: un Bill Murray che la fa da padrone con uno stralunamento controllato che non vuole e non può nascondere lo sguardo assassino dello sciupa femmine contrapposto a un Rick Moranis nerd a tutto tondo destinato a demoniache imprese. Con loro un Dan Aykroyd e un Harold Ramis (attori e sceneggiatori) che si ritagliano ruoli che non sono mai di spalla. Alcune scene (una in particolare: quella dell’omino dei Marshmallows trasformato in un colosso pericolosamente sorridente) sono diventate dei cult. Tutto ciò fa sì che Ghostbusters (in 28^ posizione nella classifica delle 100 migliori commedie americane) meriti una ri/scoperta.

Ghostbusters (1984) on IMDb
Le rane del mare (1951) - MYmovies.it

Un film di Lloyd Bacon. Con Robert Wagner, Richard Widmark, Dana Andrews, Jeffrey Hunter. Titolo originale The Frog Men. Guerra, Ratings: Kids+13, b/n durata 96′ min. – USA 1951. MYMONETRO Le rane del mare * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

John Lawrence è chiamato a sostituire il comandante di una squadra di sabotatori subacquei. Militare tutto di un pezzo, si rivelerà particolarmente duro con sé stesso. Bellico Fox insolitamente scevro di sciovinismo. Senza pretese, dipinge un quadro di guerra marina con competenza.

The Frogmen (1951) on IMDb

Un film di Duilio Coletti. Con Pierre CressoyEleonora Rossi DragoPaul MüllerRiccardo GarroneCharles Fawcett. continua» GuerraRatings: Kids+16, b/n durata 100 min. – Italia 1953MYMONETRO I sette dell’Orsa maggiore ***-- valutazione media: 3,25 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Seconda guerra mondiale: un ufficiale della marina porta a termine pericolose e importanti missioni belliche offensive servendosi dei famosi “maiali”. Nel corso di un’azione, in cui rischia la vita, viene preso prigioniero ma si salva. A guerra terminata gli verrà conferita la medaglia d’oro.

Hell Raiders of the Deep (1953) on IMDb

Un film di Rafael Romero Marchent. Con Mark DamonAnthony SteffenMaria MartinLuis InduniPiero Lulli. continua» Westerndurata 91 min. – Italia 1968.

Un gruppo di banditi si impossessa con la violenza di alcune proprietà nel West. Due killer, attratti dalle ingenti taglie, scoprono il capo dei fuorilegge e…

Dead Men Don't Count (1968) on IMDb

Un film di Sergio Corbucci. Con Ettore Manni, Mark Damon, Valeria Fabrizi, Giulia Rubini, Franco Derosa. Western, durata 92 min. – Italia 1966. MYMONETRO Johnny Oro * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.


Ai fratelli Perez, che spadroneggiano su un intero paese, si oppone Johnny Oro, famoso pistolero che intende intascare la taglia posta sulle loro teste. Ci riuscirà dopo una lunga lotta, con l’aiuto di uno sceriffo coraggioso, di una donna e di qualche tubo di dinamite.

Ringo and His Golden Pistol (1966) on IMDb
Locandina La morte dietro la porta

Un film di Bob Clark. Con John Marley, Henderson Fursythe, Richard Backus Titolo originale Dead of Night. Horror, durata 90 min. – Canada 1972. – VM 18 – MYMONETRO La morte dietro la porta * * 1/2 - - valutazione media: 2,63 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Andy muore nel Vietnam ma un giorno torna in famiglia. Chiunque abbia a che fare con lui muore. Si scopre che il ragazzo è un morto che vive solo per il grande amore che ha per sua madre e le morti sono dovute al fatto che ha bisogno di sangue umano per nutrirsi.

Dead of Night (1974) on IMDb