Archive for Marzo, 2024


Regia di Louis Malle. Un film Da vedere 1987 con Gaspard ManesseFrancine RacetteRaphael FejtöFrançois BerléandIrène JacobCast completo Titolo originale: Au revoir les enfants. Genere Drammatico – Francia1987durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,61 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre ragazzini ebrei, clandestinamente ospitati in un collegio cattolico, sono prelevati, in seguito a una spiata, dagli sgherri della Gestapo. Leone d’oro a Venezia ’87. Nella carriera di Malle è, dopo Il soffio al cuore , il 2° film esplicitamente autobiografico, il più vicino a Truffaut e non soltanto per l’argomento. Meno originale, forse, ma emotivamente più coinvolgente (con qualche concessione agli stereotipi) di Lacombe Lucien , anch’esso ambientato nella Francia di Pétain, conta per la cura dei particolari e dell’ambientazione, la ricchezza delle invenzioni, una pagina di alta retorica didattica (l’omelia del padre direttore), un epilogo straziante.

Goodbye, Children (1987) on IMDb

Un film di Masaki Kobayashi. Con Tatsuya Nakadai, Rentaro Mikuni, Shima Iwashita, Akira Ishihama, Shichisaburo Amatsu. Titolo originale Seppuku. Drammatico, b/n durata 135′ min. – Giappone 1962. MYMONETRO Harakiri * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1630 il rônin (samurai errante e disoccupato) Hanshiro Tsugumo chiede a un potente signore ospitalità per potere fare seppuku (ossia harakiri) secondo il rituale prescritto. Per dissuaderlo gli si racconta la storia di Motome, un altro rônin, che tempo prima aveva fatto la stessa richiesta ed era stato obbligato a darsi la morte con un pezzo di bambù, invece che con la spada che non aveva, prima di farsi decapitare come il rito prescrive. Tsugumo rivela che Motome era suo genero e che si era già vendicato, disonorandoli, dei tre responsabili della sua morte. Morirà anche lui, eroicamente. Film di prim’ordine: alla magistrale costruzione drammaturgica, incalzante nella sua solennità, e alla suggestiva tenuta figurativa, con squarci di violenza inaudita per l’epoca, unisce una forte carica di critica sociale verso il formalismo del bushido (il codice d’onore dei samurai) e una impressionante descrizione della miseria del XVII secolo attraverso la quale traspare un discorso sul Giappone moderno.

Harakiri (1962) on IMDb
Il Diario Di Una Cameriera (1964): Amazon.it: Moreau,Piccoli,Geret,  Moreau,Piccoli,Geret: Film e TV

Regia di Luis Buñuel. Un film Da vedere 1964 con Michel PiccoliJeanne MoreauGeorges GéretBernard MussonDaniel IvernelCast completo Titolo originale: Le journal d’une femme de chambre. Genere Drammatico – FranciaItalia1964durata 98 minuti. – MYmonetro 3,22 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1929 Célestine, cameriera parigina, è assunta in casa di un ricco borghese di provincia: il padrone è feticista, la padrona frigida e avara e i servi non valgono più di loro. Dal romanzo (1900) di Octave Mirbeau, già filmato da Renoir nel ’46 a Hollywood. Su sceneggiatura di J.-C. Carrière, un livido e caustico film antiborghese e antifascista sulla provincia francese torbida e arida, ammirevole per l’avaro rigore della sua drammaturgia. Premio a J. Moreau al Festival di Karlovy Vary.

Diary of a Chambermaid (1964) on IMDb

Terminator è un ciclo di film di fantascienza composto da sei pellicole, prodotte tra il 1984 e il 2019. Nella saga i Terminator sono cyborg assassini o semplici robot, ideati da intelligenze artificiali e supercomputer divenuti autocoscienti ed inviati nel passato per distruggere la resistenza umana.

Il regista di Terminator e Terminator 2 – Il giorno del giudizio è James CameronTerminator 3 – Le macchine ribelli è diretto da Jonathan MostowTerminator Salvation vede la regia di McGTerminator Genisys è diretto da Alan Taylor mentre Terminator – Destino oscuro è diretto da Tim Miller.

Nel 1984 venne distribuito il primo film Terminator (ambientato nello stesso anno), secondo film commerciale diretto da James Cameron. Nonostante il basso budget divenne ben presto un film di notevole successo e contribuì anche alle definitive consacrazioni al grande pubblico di James Cameron e Arnold Schwarzenegger, quest’ultimo attore già noto per aver interpretato due anni prima Conan il barbaro nell’omonimo film.

Il sequel Terminator 2 – Il giorno del giudizio, uscito nel 1991 (e ambientato però nel 1994), fu subito pubblicizzato come il film più costoso della storia del cinema, con un budget dichiarato di 100 milioni di dollari (in realtà 94[1], ne incassò poi oltre 500[2]). Da un punto di vista tecnologico Terminator 2 contribuì in modo rivoluzionario allo sviluppo della grafica computerizzata e in modo particolare all’utilizzo di un effetto digitale chiamato morphing.

Nelle intenzioni di Cameron, che era l’inventore del cyborg, la storia si sarebbe dovuta concludere con il T-800 che si distruggeva nella vasca di acciaio fuso. I produttori invece erano intenzionati a far tornare il T-800 ancora una volta in azione, a costo di affidare la direzione del film a un altro regista. Così Schwarzenegger, prima di candidarsi come governatore della California, tornò ad indossarne i panni nel 2003, con Terminator 3 – Le macchine ribelli (ambientato nel 2004), mentre la regia passò da Cameron a Jonathan Mostow. Al contrario di ciò che molti si sarebbero potuti aspettare, Cameron apprezzò pubblicamente il risultato ottenuto da Mostow.

Nel 2009 uscì il quarto episodio Terminator Salvation diretto da McG e ambientato in un futuro postapocalittico in cui gli umani combattono contro le macchine comandate da Skynet. Il film contiene numerosi riferimenti alla serie TV Terminator: The Sarah Connor Chronicles.

Nel 2015 è uscito Terminator Genisys che agisce come reboot della serie, alterando gli eventi del primo film con il ritorno di Arnold Schwarzenegger nel ruolo del Terminator il “Guardiano”.

Nel 2019 è uscito Terminator – Destino oscuro che agisce come sequel diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio ignorando i capitoli successivi.

 Terminator
(1984) on IMDb
Criterion Collection: Clean Shaven [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it:  Greene/Owen/Albert: Film e TV

Clean, Shaven è un film statunitense del 1994 scritto e diretto da Lodge Kerrigan, che cerca di affrontare obiettivamente il tema della schizofrenia e di chi ne è affetto raccontando il tentativo disperato di un uomo schizofrenico di riprendersi sua figlia dalla madre adottiva.

Il film inizia con immagini astratte e suoni allucinati. Peter Winter è stato recentemente dimesso da un istituto di salute mentale e subito dopo il rilascio si trova a fare i conti con un mondo che gli è estraneo.

Clean, Shaven (1993) on IMDb
Locandina Sweetie

Un film di Jane Campion. Con Genevieve LemonKaren ColstonTom LycosJon DarlingPaul Livingston. continua» CommediaRatings: Kids+16, durata 100 min. – Australia 1989.

Finalmente un film che tratta del problema, anche se non è la sola chiave di lettura, degli “autistici” fuori dai canoni consueti. Sweetie è una ragazza che deve ancora crescere intellettivamente, è bruttina e grassa. Ha una sorella convinta di aver trovato l’uomo della sua vita e due genitori anziani che vogliono separarsi. La ragazza è anche di indole cattiva e la tragedia è dietro l’angolo. Volutamente sgradevole il film ha diviso la critica internazionale di Cannes ed è stato ingiustamente ignorato dalla critica italiana. Opera d’esordio, dopo alcuni cortometraggi molto originali, della Campion, che poi è stata giustamente scoperta da tutti al Festival di Venezia del 1990 con Un angelo alla mia tavola.

Sweetie (1989) on IMDb
Daunbailò - Film (1986)

Regia di Jim Jarmusch. Un film Da vedere 1986 con Tom WaitsRoberto BenigniJohn LurieNicoletta BraschiPruitt Taylor VinceCast completo Titolo originale: Down by Law. Genere Commedia – USA1986durata 104 minuti. – MYmonetro 3,14 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un disc-jockey disoccupato alla deriva e un ruffiano meno duro di quel che pretende di essere finiscono in prigione. Nella stessa cella capita un improbabile e stralunato turista italiano dall’inglese maccheronico e patafisico. Esistono tre personaggi e una serie di luoghi, più che una storia. Partendo da una sceneggiatura con un largo margine di improvvisazione, Jarmusch mescola i generi, gli stili, i toni, ma soprattutto lascia liberi i tre attori in un gioco dove l’ironia si alterna con la buffoneria. Se si accettano le regole, è un film di una simpatia cui è difficile resistere.

Down by Law (1986) on IMDb

Regia di Jirí Menzel. Un film Da vedere 1966 con Vaclav NeckarJosef SomrVlastimil BrodskyVladimír ValentaAlois VachekCast completo Titolo originale: Ostre sledované vlaky. Genere Drammatico – Cecoslovacchia1966durata 88 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 5 recensioni.

In Cecoslovacchia durante la guerra, un adolescente viene assunto come vice aiuto-capostazione. Nonostante i terribili avvenimenti, il ragazzo pensa più che altro all’amore. L’iniziazione sessuale avviene con una bella partigiana che sta preparando un sabotaggio. Trascinato dall’entusiasmo, il giovane partecipa all’azione. E muore nell’impresa.

Closely Watched Trains (1966) on IMDb
Fuochi nella pianura (1959) di Kon Ichikawa | Living Cinema

Un film di Kon Ichikawa. Con Osamu TakizawaEiji FunakoshiMicky CurtisAsao Sano Titolo originale NobiDrammaticob/n durata 105 min. – Giappone 1959.

La fine della seconda guerra mondiale segna la disfatta dell’esercito giapponese. Nella giungla delle Filippine un soldato, sfuggito a mille pericoli e mille insidie, cerca disperatamente di sopravvivere. Intorno a lui militari e civili muoiono di fame e di stenti. Il soldato trova aiuto presso alcuni contadini.

Fires on the Plain (1959) on IMDb

Three Outlaw Samurai (三匹の侍, Sanbiki no Samurai) is a 1964 Japanese chambara film by director Hideo Gosha.

Inizia con la stessa inquadratura de L’Armata delle Tenebre (per chi seguisse la continua caccia involontaria del sottoscritto a film cino-giapponesi che posseggono elementi poi apparsi magicamente nell’opera omnia di Sam Raimi) e si ritrova ad influenzare sensibilmente l’opera del nostro Sergio Leone in primis e il cinema di spada nipponico, hongkonghese e di tutta l’Asia (esiste anche una sorta di remake hongkonghese ad opera di Chang Cheh (The Magnificent Trio, 1966)) poi.
E’ l’esordio alla regia –dopo una significativa gavetta televisiva- di Gosha Hideo, maestro riconosciuto di rara caratura ma lontano, anzi lontanissimo, dalla posizione che gli spetterebbe all’interno dei libri di storia del cinema. Perché il suo è grande cinema, cristallino, perfetto, capace di produrre movimenti e inquadrature gonfie di senso e trasudanti emotività. La soglia tra bravo regista e “genio” è senza dubbio superata e Gosha andrebbe annoverato tra i grandi. Invece duole notare come il suo nome non trovi adeguato spazio nemmeno in libri specializzati (due su tutti, lo Yakuza Movie Book di Schilling e il Outlaw Masters of Japanese Film di Chris D.). Poco spazio dedicato anche in Italia (una paginetta nel bel Storia del Cinema Giapponese), mentre bisogna di nuovo guardare ai fratelli d’oltralpe per accorgersi ed avere l’ennesima conferma del fatto che in quanto a critica cinematografica i francesi sono stati sempre abbastanza ricettivi e lungimiranti. A metà dei ’60, film come questo, i successivi di Gosha e di un pugno di rivoluzionari della settima arte andavano riportando in auge il genere, riscrivendone stilemi, tematiche, stili ed estetica e creando quel lungo filo mutevole nei decenni e riflesso dei sommovimenti politici e sociali, riferito ad un senso dell’onore (dal ferreo allo sfuggevole) passando per la dicotomia giri/ninjo, fino alla distruzione senza “honour and humanity” ed oltre.
Lo stile aggressivo e sperimentale del regista regala un continuo profluvio di invenzioni, di sezioni del quadro tagliate di netto come dalle lame degli stessi samurai, carrelli arditi, primi piani fasciati da una fotografia in bianco e nero di rara intensità, giochi prospettici e formali tra i vari piani della profondità di campo, un continuo allenamento percettivo per il cervello. Non di sterile estetica stiamo parlando, ovviamente, ma di una consapevole proposizione di immagini “forti” incisive, perpetuamente capaci di donare senso ed emotività, mai svincolate dall’apparato narrativo.

Shiba (Tanba Tetsuro), Kikyo Einosuke (Hira Mikijiro) e Sakura (Nagato Isamu) sono i tre samurai del titolo, ronin vaganti pregni di un ferreo senso dell’onore capace di veicolare ogni propria scelta. Che siano con o senza padrone saranno sempre disposti a tradirlo quando questo si riveli nel torto. In questo caso la vita di tre contadini che cercano di rivendicare i propri diritti, contro le angherie di un magistrato, rapendogli la figlia. Quest’ultimo scaglierà contro i tre un piccolo esercito. E’ allora che, placidi, i tre ronin uniranno le forze per quello che per loro è ninjo, il bene comune, disposti a spezzare il giri se l’appartenenza al clan si riveli macchiata di sangue innocente.

Una visione morale monolitica ma spensierata, simile a quella dei successivi film di Chang Cheh e John Woo in parte, vicina negli angoli smussati a certo western occidentale, con i tre ronin privi di origini e di destinazione che lasciano al potere del destino la scelta della strada da intraprendere. Non sono quindi tre samurai oltre o senza legge, tutt’altro, sono tre ronin pregni di una propria legge morale, indissolubile, più forte dell’amore “virile” (come si vedrà nel film) o di ogni incatenamento sociale vincolato dal lusso (idem). Una straordinaria fetta di cinema vicina alla statura del maestro Kurosawa, un esordio di inconcepibile fulgore.

Three Outlaw Samurai (1964) on IMDb

I subita li ho tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni

Regia di Sion Sono. Un film con Tak SakaguchiJun KunimuraShin’ichi TsutsumiFumi NikaidôHiroki HasegawaCast completo Titolo originale: Jigoku de naze warui. Genere Azione – Giappone2013durata 126 minuti. – MYmonetro 2,52 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Hirata sogna di diventare regista e, in attesa della sua grande occasione, gira ovunque con la sua videocamera interferendo con la vita privata di gente comune, così come di yakuza che si picchiano in strada. Una di queste occasioni porta lui e la sua troupe improvvisata a incrociare i propri destini con la guerra in corso tra i clan Muto e Ikegama, che a sua volta ruota attorno alla giovane Mitsuko, figlia del boss Muto e attrice mancata. Quando Muto assume Hirata per fargli girare il primo film con Mitsuko protagonista, l’incontro di queste vite parallele converge definitivamente.
Dopo un ingresso a pieno titolo nel novero degli autori più interessanti degli ultimi anni, grazie a opere come Himizu e Land of Hope, Sono Sion sembra volutamente giocare la carta dissacrante per sfuggire al cliché. Why Don’t You Play in Hell riprende un copione di quindici anni prima e sa inevitabilmente di progetto tenuto in naftalina per troppo tempo e solo frettolosamente rielaborato. 

 Why Don't You Play in Hell?
(2013) on IMDb
Locandina italiana Guilty of Romance

Un film di Sion Sono. Con Megumi Kagurazaka, Makoto Togashi, Miki Mizuno, Kanji Tsuda, Ryo Iwamatsu. Titolo originale Koi No Tsumi. Drammatico, durata 143 min. – Giappone 2011. – VM 18 – MYMONETRO Guilty of Romance * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 2 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel quartiere dei love hotel di Tokyo, vengono rinvenuti due corpi. Indagando sulle persone scomparse, la detective Kazuko Yoshida si sofferma su due donne: Izumi, moglie impeccabile di un affermato scrittore e Mitsuko, docente di Letteratura all’università.
Ancora una volta Son Siono racconta l’atroce ambiguità della condizione umana nel Giappone contemporaneo, il disagio di un’intera società e la ricerca di un’impossibile catarsi, l’isolamento e la solitudine che si esprimono nella fuga nella prostituzione. Come in Suicide Club (2001), In Noriko’s Dinner Table (2005) in Love Exposure (2008) o nel più recente Cold Fish, la risposta all’alienazione è sempre paradossale.
Guilty of Romance sfodera da subito i toni dell’incubo con una brutale ferocia. Percorsi alieni, oscuri e deformi si generano nel seno di un Paese in cui accade troppo poco, in una società che prevede che tutto sia precostituito dall’inizio. Il Giappone è il sepolcro imbiancato suggellato dall’algida espressione della testa di un manichino che al suo interno marcisce e pullula di vermi; uno Stato che ha ingessato la parola e mutilato l’azione. Il castello agognato, ripetuta citazione kafkiana, rimane distante e inaccessibile. La ricerca di un senso sfocia nella negazione di un senso, non vi è percorso né volontà di cammino, poiché non esiste una destinazione.

 Guilty of Romance
(2011) on IMDb
Locandina Un anno con 13 lune

Un film di Rainer Werner Fassbinder. Con Ingrid Caven, Volker Spengler, Gottfried John Titolo originale In einem Jahr mit 13 Monden. Drammatico, durata 124′ min. – Germania 1978. – VM 14 – MYMONETRO Un anno con 13 lune * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Gli ultimi 5 giorni prima del suicidio del transessuale Elvira/Erwin che rievoca il suo passato. Colpito dal suicidio, avvenuto nell’estate del ’78, dell’amico/amante Armin Meier, Fassbinder lo girò in 25 giorni, curandone anche la fotografia. Meditazione sulla liceità del suicidio, è uno dei suoi film più sconsolati, personali e aspri contro la società. Da citare almeno la sequenza del mattatoio e quella in cui la protagonista è costretta a parodiare un film di Jerry Lewis. Il titolo si riferisce alla credenza che negli anni lunari con 13 lune (tra cui il 1978) le persone molto sensibili sono soggette a profonde depressioni.

In a Year with 13 Moons (1978) on IMDb

Regia di Bertrand Blier. Un film Da vedere 1974 con Miou-MiouBrigitte FosseyGérard DepardieuJeanne MoreauPatrick DewaereIsabelle HuppertCast completo Titolo originale: Les valseuses. Titolo internazionale: Going Places. Genere Commedia – Francia1974durata 117 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Le avventure di due giovani e, nonostante tutto, simpatici avanzi di galera, scandite da un dialogo corrosivo e fuori dai denti, offrono il pretesto per un umorismo tagliente e di nuovo genere.

Going Places (1974) on IMDb
Locandina Donna di sabbia

Un film di Hiroshi Teshigahara. Con Kyoko KishidaEiji OkadaKoji MitsuiHicoko Ito Titolo originale Suna no onnaDrammaticob/n durata 127 min. – Giappone 1964.

Uno studioso, che si trova nel deserto per le proprie ricerche, chiede ospitalità in un villaggio. Lo portano alla capanna di una donna che sta in una fossa di sabbia alla quale si accede mediante una scala di corda. La mattina seguente lo scienziato si accorge di essere prigioniero poiché la scala è stata levata.

Woman in the Dunes (1964) on IMDb

Regia di Gus Van Sant. Un film Da vedere 1991 con River PhoenixKeanu ReevesJames RussoRodney HarveyMonica ParkerChiara CaselliCast completo Titolo originale: My Own Private Idaho. Genere Drammatico – USA1991durata 102 minuti. – MYmonetro 3,41 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Storia di due ragazzi di vita che si prostituiscono: Mike, narcolettico e drogato, è alla ricerca della madre; Scott ha scelto i bassifondi in rivolta al padre ricco e potente, ma torna sulla retta via grazie all’amore di una ragazza italiana. Il personaggio è modellato sul principe Hal di Enrico IV di Shakespeare e corredato di un moderno Falstaff. Aduggiato da una greve retorica omosessuale di taglio freudian-americano, riscattato da un raffinato senso figurativo e da belle invenzioni registiche.

My Own Private Idaho (1991) on IMDb
Risultato immagini per Revanche

Un film di Götz Spielmann. Con Johannes Krisch, Ursula Strauss, Andreas Lust, Irina Potapenko, Johannes Thanheiser. Titolo originale Revanche. Thriller, durata 121 min. – Austria 2008. – Fandango uscita venerdì 5 marzo 2010. MYMONETRO Revanche – Ti ucciderò * * * - - valutazione media: 3,35 su 51 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In città o si diventa arroganti o farabutti: con queste parole viene descritto Alex a pochi minuti dall’inizio il quale, occorre dirlo, di certo stando a Vienna non è diventato arrogante. Uscito di galera qualche tempo prima dell’inizio del racconto, ora fa l’autista per il padrone di un bordello e ha commesso il terribile errore di innamorarsi, ricambiato, della prostituta più richiesta. Insieme meditano la fuga per la quale gli occorrono però parecchi soldi, lei infatti è seriamente indebitata. C’è solo un modo per Alex di procurarsi quella cifra e in fretta: una rapina ben fatta.

Revanche (2008) on IMDb
Locandina I fidanzati

Un film di Ermanno Olmi. Con Anna CanziCarlo Cabrini Drammaticob/n durata 81 min. – Italia 1963.

Un settentrionale per motivi di lavoro si trasferisce al sud lasciando una fidanzata al paese. La lontananza lo costringe a rivedere i propri sentimenti.

The Fiances (1963) on IMDb
Locandina George Washington

Un film di David Gordon Green. Con Candace EvanofskiDonald HoldenDamian Jewan LeeCurtis Cotton IIIRachael Handy. continua» Drammaticodurata 89 min. – USA 2000.

In un piccolo paese del Nord Carolina, un gruppo di ragazzi gioca in un parco, quando uno di loro perde la vita. I compagni, travolti dal senso di colpa, nasconderanno la verità dietro una tragica bugia.

George Washington (2000) on IMDb
Locandina Brood (La covata malefica)

Un film di David Cronenberg. Con Oliver ReedSamantha EggarHenry BeckmanArt HindleCindy Hinds. continua» Titolo originale The BroodHorrordurata 91 min. – Canada 1979. – VM 18 – MYMONETRO Brood (La covata malefica) ***-- valutazione media: 3,13 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Al Somafree Institute di Toronto, clinica psichiatrica d’avanguardia, il dottor Raglan sperimenta sui pazienti la “psicoplasmica”, una terapia innovativa tesa alla rimozione delle turbe aggressive mediante la loro piena esternazione. La cura non rifugge da metodi di coercizione psicologica e fisica, e Frank Carveth, ex marito di Nola che è in osservazione da Raglan, teme abbia per conseguenza una involontaria violenza riflessa sulla figlioletta Candy. Riuscito vano il tentativo di sottrarre la moglie al medico, nei confronti del quale ella è in una evidente posizione di dipendenza psicologica, Frank assiste impotente alle inspiegabili uccisioni della suocera Juliana e di Ruth, maestra della bambina. Responsabili dei delitti sono piccoli, spaventosi umanoidi nati per partenogenesi da Nola durante l’ormai incontrollabile materializzazione delle sue rabbie più riposte. Scoperta l’orribile verità, Frank strangola la moglie. L’incubo sembra finalmente terminato, ma sul braccio della piccola Candy si intravvedono due strane, sospette escrescenze…
Le scenografie opprimenti, gli arredi essenziali, le venature dei legni, le luci impostate su dense tonalità rossastre creano un singolare parallelismo tra architettura, oggetti e corpo umano, tra istinto primordiale e logica scientifica. Il dialogo e le situazioni in cui si muovono i personaggi alludono continuamente ad un interscambio di personalità, ad un reciproco riversarsi addosso responsabilità, gelosie ed ansie esistenziali. La clinica del dottor Raglan è una sorta di palcoscenico nel quale i pazienti sono protagonisti e spettatori, tra psicoanalisi e psicodramma. Una specie di rappresentazione dentro lo schermo che sviluppa puntuali riferimenti a classici del cinema e della letteratura fantastica: l”Id” che prende corpo, e il nome della scuola di Candy – la Krell School – rimandano al Pianeta proibito; il cappottino rosso dei nanerottoli assassini, alle agghiaccianti visioni di morte di A Venezia … un dicembre rosso shocking; i nomi Frank e Juliana citano i personaggi della “Svastica sul sole” di Philip K. Dick; il tema della minaccia proveniente dal bambino mostro e il finale aperto si riallacciano alla tradizione fantascientifica inglese, da Il villaggio dei dannati in poi.Cronenberg ha definito il film scherzosamente come la sua personale versione di Kramer contro Kramer. Reintitolato, in una edizione video italiana, The Brood – La setta.

The Brood (1979) on IMDb