Archive for Febbraio, 2024


Un film di Fred F. Sears. Con Joan Taylor, Hugh Marlowe, Donald Curtis, Morris Ankrum, Thomas Browne Henry. Titolo originale Bank Shot. Fantascienza, b/n durata 83 min. – USA 1956. MYMONETRO La terra contro i dischi volanti * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Il dottor Russell Marvin lavora in una base militare al progetto “Sky Hook” consistente nella messa in orbita di nuovi rivoluzionari satelliti. Gli esperimenti di lancio si rivelano più volte disastrosi, finché si scopre che la causa va attribuita alla presenza di una misteriosa, gigantesca astronave extraterrestre. 

 La Terra contro i dischi volanti
(1956) on IMDb

Regia di Salvatore Piscicelli. Un film con Ennio FantastichiniRoberto HerlitzkaSabina VannucchiRaffaella PonzoGianluigi Pizzetti. Genere Erotico – Italia1999durata 105 minuti. – MYmonetro 3,17 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mentre lavora per un amico regista (Fantastichini) a un film su Teresa d’Avila (1515-1582, mistica, scrittrice e santa spagnola), il vedovo Ernesto (Herlitzka), sceneggiatore misantropo, malato di cuore e voyeur, si prende a servizio Luana (Ponzo), disinibita cameriera per la quale nutre una folle e pur controllata passione erotica. Lei lo ricambia con tradimenti bisessuali e con un affetto sincero e disinteressato. Seguito dalla voce off del protagonista con un effetto di straniamento brechtiano, è un melodramma amoroso raffreddato e razionalizzato che evita, anche nell’imprevedibile epilogo, tutti gli stereotipi del genere. Radicale nel rigore stilistico, nell’analisi psicologica, nella struttura orizzontale della narrazione, lo è anche nelle contrapposizioni: scene di sesso spinte al limite del porno e colte disquisizioni verbali e visive (Bernini, Borromini) sull’autrice del Libro delle dimore ; perversioni erotiche e generosa onestà dei comportamenti; recitazione calibratissima di un teatrante provetto (Herlitzka) e straordinaria naturalezza di una esordiente (Ponzo) nuda in una scena su due. Uno dei rari film italiani della stagione 1998-99 vietati ai minori di 18 anni e uno dei meno capiti. Segna il ritorno alla regia dopo 7 anni del napoletano Piscicelli che l’ha scritto con Franca Apuzzo, ne ha curato il montaggio e scelto le musiche: Mozart, Brahms, Chopin, Bizet, Satie, Debussy, Carlo Gesualdo, Ravel.

 Il corpo dell'anima
(1999) on IMDb

Regia di Paolo Bologna. Un film con Lidia BroccolinoAndrea FranchettiEnnio FantastichiniLeonardo TreviglioAngelica IppolitoCast completo Genere Drammatico – Italia1983durata 80 minuti.

Leo non riesce a concluder niente, ne il difficile rapporto con la fidanzata (Cloris), ne il film che sta realizzando col suo amico (Ennio), ne con i ricchi clienti del suo piccolo traffico di cocaina (i Mayer), a fine giornata la polizia lo sta quasi per arrestare, ma prenderanno un suo sprovveduto amico.
Nel suo doppio mestiere di piccolo spacciatore e regista, come un camminatore instancabile, Leo ci conduce negli spazi e tra i personaggi della grande metropoli (la Roma delle periferie del boom economico), nel suo ritmo quotidiano, dall’alba al tramonto di una torrida giornata estiva.
Personaggi assurdi ed iperreali, situazioni fugaci, rapporti duri. Le scene del film che sta girando e quelle della realtà sembrano intrecciarsi e confondersi quasi senza soluzione di continuità.

 Fuori dal giorno
(1983) on IMDb

Regia di Valerio Zurlini. Un film con Franco CittiJean ServaisWoody StrodeStephen ForsythMirella PamphiliRenzo RossiCast completo Genere Drammatico – Italia1968durata 89 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,07 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un paese africano il capo (Strode) di un movimento di liberazione non violento è catturato dai mercenari che lo torturano per indurlo a sconfessare pubblicamente le sue idee. Scritto con Franco Brusati e ispirato alle vicende del Congo e di Patrice Lumumba (1925-61), ha una struttura di trasparente parabola cristologica con due ladroni (quello buono è F. Citti), un Ponzio Pilato in tuta mimetica di mercenario e un Caifa travestito da leader africano. Il più inerte e il meno riuscito film di V. Zurlini che per anni progettò più film di ambiente africano, e per ragioni di costo girò nei dintorni di Roma. Era destinato a essere un episodio di Amore e rabbia (Vangelo ’70) .

 Seduto alla sua destra
(1968) on IMDb

Un film di Mark Robson. Con Patty Duke, Susan Hayward, Martin Milner, Barbara Parkins. Titolo originale Valley of the Dolls. Drammatico, durata 123′ min. – USA 1967. MYMONETRO La valle delle bambole * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dal romanzo (1966) di Jacqueline Susann (che appare nella particina di una giornalista): tre giovani donne arrivano a New York dalla provincia per far carriera nel mondo dello spettacolo. Pene e guai per tutte. Tremendo melodramma al femminile di grande successo e piccole virtù. Tra le interpreti la povera Tate, assassinata nel ’69, e la brava Hayward che sostituì all’ultimo momento Judy Garland. S’intravede anche Richard Dreyfuss. Rifatto per la TV nel 1981.

Valley of the Dolls (1967) on IMDb
Locandina italiana Il Sospetto

Un film di Thomas Vinterberg. Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm. Titolo originale Jagten. Drammatico, durata 115 min. – Danimarca 2012. – Bim uscita giovedì 22 novembre 2012. MYMONETRO Il Sospetto * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 54 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lucas ha un divorzio alle spalle e una nuova vita davanti che vorrebbe condividere con il figlio Marcus, il cane Funny e una nuova compagna. Mite e riservato, Lucas lavora in un asilo, dove è stimato dai colleghi e adorato dai bambini, soprattutto da Klara, figlia del suo migliore amico. Klara, bimba dalla fervida immaginazione, è affascinata da Lucas a cui regala un bacio e un cuore di chiodini. Rifiutato con dolcezza e determinazione, Lucas invita la bambina a farne dono a un compagno. Klara non gradisce e racconta alla preside di aver subito le attenzioni sessuali dell’insegnante. La bugia di Klara scatenerà la ‘caccia’ al mostro, investendo rovinosamente la vita e gli affetti di Lucas. Disperato ma deciso a reagire, Lucas affronterà a testa alta la comunità nell’attesa di provare la sua innocenza.
La legge è chiara, un uomo non può essere considerato colpevole fino a quando sussiste solo l’ipotesi di reato. Diversamente, ai tribunali del popolo piace condannare, processare e cuocere sulla griglia mediatica il presunto colpevole.

 Il sospetto
(2012) on IMDb

Volendo ne ho anche una versione dvdrip dan subita, se a qualcuno interessa me la richieda nei commenti

Il sospetto - Film (1975) | il Davinotti

Un film di Francesco Maselli. Con Gian Maria Volonté, Renato Salvatori, Annie Girardot, Gabriele Lavia. Drammatico, durata 111′ min. MYMONETRO Il sospetto di Francesco Maselli * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1934 un operaio italiano comunista, fuoriuscito in Francia, viene inviato dal Partito _ da cui era stato radiato per deviazionismo _ nell’Italia fascista per prendere contatti con i compagni e, in realtà, usato come esca per stanare un infiltrato. È l’8°, il migliore, il più maturo film di F. Maselli. Raffinata ricostruzione d’epoca, sapiente tensione narrativa (sceneggiatura di Franco Solinas), personaggi credibili. Volonté straordinario con una recitazione ridotta all’osso. Musiche di Giovanna Marini. L’anomalo titolo fu imposto con arroganza padronale dalla RKO americana che pretendeva diritti d’esclusiva su Il sospetto di Hitchcock.

 Il sospetto
(1975) on IMDb
Locandina Il sospetto

Un film di Alfred Hitchcock. Con Joan FontaineCary GrantNigel BruceCedric HardwickeMay Whitty. continua» Titolo originale SuspicionDrammaticob/n durata 99 min. – USA 1941

Una ragazza fugge di casa per sposare l’amato. Quasi subito si accorge che lui, per procurarsi i soldi necessari alla loro sopravvivenza, non va troppo per il sottile. Sospetta addirittura che abbia ucciso un loro facoltoso amico e stia per eliminare anche lei. Sconvolta, decide di partire. Finale, naturalmente, a sorpresa

 Il sospetto
(1941) on IMDb
Locandina italiana Un sapore di ruggine e ossa

Regia di Jacques Audiard. Un film Da vedere 2012 con Marion CotillardMatthias SchoenaertsArmand VerdureCéline SalletteCorinne MasieroCast completo Titolo originale: De rouille et d’os. Genere Drammatico – BelgioFrancia2012,durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 4ottobre 2012 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,12 su 66 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel nord della Francia, Ali si ritrova improvvisamente sulle spalle Sam, il figlio di cinque anni che conosce appena. Senza un tetto né un soldo, i due trovano accoglienza a sud, ad Antibes, in casa della sorella di Alì. Tutto sembra andare subito meglio. Il giovane padre trova un lavoro come buttafuori in una discoteca e, una sera, conosce Stephane, bella e sicura, animatrice di uno spettacolo di orche marine. Una tragedia, però, rovescia presto la loro condizione. 
A partire da alcuni racconti del canadese Craig Davidson, Audiard e Thomas Bidegain, già coppia creativa nel Profeta, traggono un racconto cinematografico a tinte forti, temperate però da una scrittura delle scene tutta in levare. La trama e la regia sono estremamente coerenti nel seguire uno stesso rischiosissimo movimento, che spinge il film verso il melodramma e non solo verso la singola tragica virata del destino ma verso la concatenazione di disgrazie, salvo poi rientrare appena in tempo, addolcire l’impatto della storia con “la ruggine” di un personaggio maschile straordinario, per giunta trovando un appiglio narrativo che tutto giustifica e tutto rilancia. Un equilibrismo che può anche infastidire ma che rende il film teso, malgrado alcune mosse prevedibili. 
Come spesso, nella filmografia di Audiard, corpo e spirito fanno tutt’uno, si ammaccano e si rimarginano insieme, senza bisogno di troppe parole: al contrario, la comunicazione, specie quella femminile, passa attraverso un linguaggio muto ma intimamente comprensivo (qui è Stef che “parla” con l’animale ma anche il “dialogo” sessuale che si approfondisce senza l’uso di parole). 
La macchina da presa del regista non è certo invisibile e le tesi, dietro il suo modo di filmare, sono sempre molto evidenti. Questo film non fa eccezione e anzi spinge più che mai sui contrasti manichei tra bellezza e squallore, forza e debolezza, spirituali e letterali, fin quasi alla maniera. Ma raggiunge un risultato non scontato laddove, pur essendo in realtà un lavoro molto scritto, dove tutto, fin dal primo istante, è pensato per tornare a domandar vendetta, la direzione degli attori e la qualità dei dialoghi ci distraggono magistralmente, facendo sì che non ce ne accorgiamo quasi mai. La capacità del miglior cinema di Audiard di scartarsi da un percorso troppo rigido o incline alla retorica, questa volta non si manifesta né a livello di soggetto né di regia ma si ritrova più sottilmente nelle pieghe della messa in scena, nei gesti e nelle espressioni degli attori.

Rust and Bone (2012) on IMDb

Regia di Alex Van Warmerdam. Un film con Jan BijvoetHadewych MinisJeroen PercevalAlex Van WarmerdamTom DewispelaereCast completo Genere Thriller – Paesi Bassi2013

La prima volta che Borgman si presenta alla porta di Richard e Marina, ha l’aspetto di un barbone sporco e malandato, appena fuggito dal suo rifugio sotterraneo nel bosco. Chiede di fare un bagno, sostenendo di conoscere la donna, e il marito, geloso, lo prende a calci e pugni. La seconda volta, Borgman fa un ingresso diverso: Marina, pentita, l’ha curato di nascosto ed è finita sotto la sua influenza. Al posto del giardiniere, che ha prontamente eliminato, Borgman e i suoi sodali entrano dalla porta principale nella vita dei due coniugi olandesi, dei loro tre figli e della ragazzina danese au pair.
/ Il regista di The last days of Emma Blank torna sul luogo del delitto, quell’apparente oasi di rispettabilità rappresentata dalla famiglia benestante e dai suoi possedimenti, per ambientarvi un’altra commedia sui generis, questa volta meno surreale e più nera.

Borgman (2013) on IMDb

Regia di Robert Bresson. Un film con Dominique SandaGuy FranginJane Lobre. Titolo originale: Une femme douce. Genere Drammatico – Francia1969durata 105 minuti. – MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal racconto La mite (1877) di Fëdor M. Dostoevskij. Davanti al cadavere della giovanissima moglie suicida un usuraio quarantenne fa l’esame di coscienza, rievocando i suoi rapporti coniugali. 1° film a colori di R. Bresson ed esordio di D. Sanda (1951). Trasferita l’azione in un’astratta Francia odierna, il regista scruta i due personaggi con la sua scrittura asciutta, cercando di fare a meno della psicologia: “Ma non vi è riuscito. La psicologia trasuda dagli oggetti, si spande per il film come una nebbia” (A. Moravia).

 Così bella così dolce
(1969) on IMDb

Regia di Aki Kaurismäki. Un film Da vedere 2023 con Alma PöystiJussi VatanenJanne HyytiäinenNuppu KoivuMartti SuosaloCast completo Titolo originale: Kuolleet Lehdet. Titolo internazionale: Fallen Leaves. Genere Commedia, – Finlandia2023durata 81 minuti. Uscita cinema giovedì 21 dicembre 2023 distribuito da Lucky Red. Oggi tra i film al cinema in 11 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,77 su 40 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella notte di Helsinki si incontrano due solitudini, quella di un operaio meccanico e di una cassiera di supermercato. Entrambi hanno il desiderio di conoscersi meglio ma un numero di telefono scritto su un foglietto viene perduto e quindi l’incontro viene rinviato mentre la loro situazione sul versante sociale non sta affatto migliorando. Soprattutto per lui che non riesce a smettere di bere alcolici.

Aki Kaurismaki chiude con questo film una quadrilogia sul lavoro iniziata nel lontano 1986 con Ombre in paradiso in cui il netturbino Nikander e la cassiera di supermercato Llona non ottenevano l’ascesa sociale sperata.

Si era poi passati ad Ariel che a sua volta non raggiungeva gli obiettivi auspicati per concludere con La fiammiferaia in cui Iris, operaia in una fabbrica di fiammiferi, finiva con l’avvelenare coloro che causavano la sua infelicità.

Sembrava dovesse trattarsi di un percorso ormai concluso nel 1989. Invece, trentaquattro anni dopo, la situazione sociale (finlandese e purtroppo non solo) richiede di tornare sul tema. I due protagonisti appartengono con pieno diritto alla galleria di personaggi che il regista ci ha fatto incontrare nel corso degli anni con la loro malinconia profonda, con dei nodi nell’animo difficili da districare ma anche, o forse proprio per questo, con il desiderio di avere qualcuno che comprenda non tanto le loro parole quanto i loro silenzi.

Ci si innamora questa volta ma non c’è, nascosto dietro le spalle, l’inganno come in Le luci della sera. C’è invece il bisogno di uscire dal grigiore di una società sempre più ripiegata su sé stessa e incapace di guardare oltre. Pronta a licenziare chi si porta a casa dal lavoro un prodotto ormai scaduto che finirebbe nella pattumiera come chi, essendosi ferito sul lavoro, viene a sua volta licenziato con il pretesto del consumo di alcol. Su questo argomento Kaurismaki, che non ha mai nascosto la sua passione per i superalcolici, torna più volte quasi volesse mettere in guardia da quello che si sta trasformando da piacere, seppure eccessivo, in doloroso segnale di un vuoto esistenziale.

Intorno ai due protagonisti (e all’amico di lui che tiene molto a che le sue esibizioni al karaoke vengano apprezzate nella giusta misura) c’è un mondo o, meglio, c’è un’Europa che deve, dopo oltre 70 anni tornare a confrontarsi con la guerra. Ogni volta che la protagonista accende la radio le notizie riguardano l’Ucraina e, in particolare, Mariupol e i bombardamenti sugli obiettivi civili.

Fallen Leaves (2023) on IMDb

Locandina La fiammiferaia

Un film di Aki Kaurismäki. Con Kati Outinen, Elina Salo, Esko Nikkari, Outi Mäenpää, Vesa Vierikko. Titolo originale Tulitikkutehtaan tyttö. Drammatico, durata 70′ min. – Finlandia, Svezia 1989. MYMONETRO La fiammiferaia * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Terza parte di una trilogia proletaria, è il ritratto di Iris che passa la vita tra la fabbrica di fiammiferi dove lavora, genitori incolori e taciturni, disinganni nei rapporti amorosi (un amore finito, un aborto). Conquistata l’indifferenza di cui è vittima, compra un topicida, consuma alcuni quieti delitti e aspetta l’arrivo dei poliziotti. Dialoghi ridotti al minimo, assenza di psicologia, attori gelidi, è un film sotto il segno di una radicale antiretorica e di un ascetismo figurativo che ricorda Bresson. Cinema disperato della sottrazione.

The Match Factory Girl (1990) on IMDb

Ariel (1988) [ Origine Finlandese, Nessuna Lingua Italiana ] (Blu-Ray):  Amazon.it: Matti Pellonpää, Esko Nikkari, Turo Pajala, Susanna Haavisto,  Eetu Hilkamo, Erkki Pajala, Matti Jaaranen, Hannu Viholainen, Jorma  Markkula, Tarja Keinänen, AkiUn film di Aki Kaurismäki. Con Turo Pajala, Susanna Haavisto, Matti Pellonpaa, Eetu Hilkamo. Titolo originale . Drammatico, durata 74′ min. 1988

Licenziato dalla miniera lappone dove lavora, Taisto (T. Pajala) eredita da un compagno suicida una Cadillac bianca con cui parte verso il sud. Due balordi lo rapinano. Trova lavoro nel porto, aggredisce uno dei due che l’avevano derubato ma, non avendo denunciato il furto, finisce in carcere. Evade con il nuovo amico Mikkonen (M. Pellonpää). Per trovare il denaro necessario a espatriare fanno una rapina durante la quale muore Mikkonen. Taisto uccide i complici e, con l’amata Irmeli (S. Haavisto), s’imbarca sul cargo Ariel che parte per il Messico. “Kaurismäki si serve del suo film per passare in rassegna, a tutta velocità, tutti i generi cinematografici… A forza di rassomigliare a tutto, questo film non assomiglia a niente se non ai film di Kaurismäki” (S. Kronlund).

 Ariel
(1988) on IMDb
Locandina Ombre in paradiso

Un film di Aki Kaurismäki. Con Matti PellonpääKati OutinenSaku KuosmanenEsko Nikkari, Killi Köngäs, Pekka Laiho, Jukka-Pekko Palo, Ulla Kuosmanen Titolo originale Varjoja ParatiisissaDrammaticodurata 76 min.

Apre la cosiddetta “Trilogia dei perdenti”,[1] che prosegue con Ariel (1988) e si conclude con La fiammiferaia (1990).

Shadows in Paradise (1986) on IMDb

L’avevo in italiano ma è sparito dall’hard disk, ho dovuto riscaricarlo ma l’ho trovato solo in fin subita

Un film di Bernardo Bertolucci. Con Marlon Brando, Maria Schneider, Maria Michi, Giovanna Galletti, Gitt Magrini. Drammatico, durata 132 min. – Italia 1972. MYMONETRO Ultimo tango a Parigi * ** 1/2 - valutazione media: 3,98 su 47 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Un uomo, rimasto vedovo della moglie suicida, si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia, dovuta, oltre che alla perdita della sua compagna, a un passato confuso e alla perdita della giovinezza. L’incontro con una giovanissima ragazza borghese e il loro fulmineo rapporto sessuale cambierà la vita di entrambi. Ma l’uomo sembra imprigionato in una sorta di ossessione erotica, che solo in un primo tempo è condivisa dalla giovane. Quando scemerà l’interesse della ragazza per quel rapporto senza futuro, questa ucciderà il suo amante. Film discusso ma non discutibile, Ultimo tango a Parigi reca l’impronta di quello che può essere considerato il vero autore del film: Marlon Brando. Bertolucci non sarà mai più così sincero e ossequiente con la storia che racconta. A supporto di questa tesi resta il fatto che quando Brando è assente il regista cerca di reimpadronirsi della storia con uno stile “Truffaut” fastidioso e ingiustificabile. La presenza di Jean-Pierre Léaud è in tal senso indicativa. Il solo modo di non essere travolto da Brando era quello di mettersi al servizio delle studiate improvvisazioni del geniale attore. E Bertolucci lo ha fatto, sia pure con qualche sofferenza. Il risultato è un film ibrido ma entusiasmante. Quando il film fu distribuito era già stato preceduto dalle cronache scandalistiche, che avevano speculato su alcune sequenze di grande impatto erotico, per allora. In seguito abbiamo visto ben altro. E in quelli che si possono considerare anni contraddittori e che vengono denominati secondo i casi, anni di piombo, di restaurazione e altre definizioni pseudo storico-sociali, il film venne ritirato e i negativi distrutti; tutto con un furore da inquisizione. Per fortuna si salvò qualche copia, e ora il film viene venduto e svenduto anche nei supermarket, assieme alla nutella. E il furore scatenato dalla presunta empietà della pellicola, dov’è?

Last Tango in Paris (1972) on IMDb
Recensione su Una storia moderna - L'ape regina (1963) di alan smithee |  FilmTV.it

Regia di Marco Ferreri. Un film Da vedere 1963 con Ugo TognazziMarina VladyRiccardo FelliniNino VingelliAchille MajeroniLinda SiniCast completo Genere Commedia – Italia1963durata 90 minuti. – MYmonetro 3,20 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Borghese quarantenne si accasa con bella, brava, illibata e cattolicissima che lo sfianca col suo desiderio ardente di avere un figlio. Ottenuto lo scopo, l’uomo, povero fuco, è messo da parte e muore. 1° film italiano di Ferreri, denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli, modifiche ai dialoghi e l’uscita col titolo Una storia moderna: l’ape regina . È un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce. Sceneggiato da R. Azcona, ma il soggetto risulta firmato da G. Parise, D. Fabbri (commediografo d’area cattolica), Festa Campanile e Franciosa. Nastro d’argento del migliore attore a Tognazzi.

The Conjugal Bed (1963) on IMDb
Poster Dogtooth

Un film di Giorgos Lanthimos. Con Christos Stergioglou, Michele Valley, Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni, Hristos Passalis.Titolo originale Kynodontas. Drammatico, durata 94 min. – Grecia 2009.


Una famiglia di cinque persone è reclusa nella propria casa di campagna: i bambini, istruiti e completamente intrattenuti in casa, crescono pensando che gli aeroplani siano giocattoli e zombie i piccoli fiori gialli. Unico contatto con il mondo esterno è una vigilante della vicina fabbrica che il padre visita ogni volta che i bisogni sessuali del figlio devono essere soddisfatti. La felicità della famiglia finisce quando la vigilante offre un giocattolo alla sorella maggiore in cambio di qualcosa…

 Dogtooth
(2009) on IMDb
Risultati immagini per Lolita kubrick

Un film di Stanley Kubrick. Con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon, Gary Cockrell, Jerry Stovin. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 152′ min. – Gran Bretagna, USA 1962. MYMONETRO Lolita * * * 1/2 - valutazione media: 3,79 su 46 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dal romanzo (1955) di Vladimir Nabokov: intellettuale cinquantenne si fa mettere i sensi in fantasia da un’aizzosa quattordicenne e, per starle vicino, ne sposa la madre vedova. È una passione senza speranza, un gorgo nel quale sprofonda fino all’omicidio. Poco apprezzato dalla maggior parte dei pedanti critici dell’epoca, il 1° film britannico di Kubrick migliora ogni anno che passa: anche a livello stilistico e drammaturgico, la scrittura filmica rivela le sue qualità, reggendo il confronto con la capziosa prosa di Nabokov. Più che un dramma, è una inventiva e persino divertente commedia nera in cui si riconoscono diversi temi del successivo cinema kubrickiano. Recitazione ad alto livello con un Sellers straordinario nel suo proteiforme istrionismo. Durante le riprese la Lyon aveva 13 anni, ma col suo sessappiglio ne dimostrava 3 o 4 in più. Ridistribuito in Italia nel 1998. Rifatto nel 1997.

Lolita (1962) on IMDb

Regia di Ettore Scola. Un film con Claudio BigagliGérard DepardieuDiego AbatantuonoSergio CastellittoAntonella AttiliCast completo Genere Commedia – Italia2001durata 100 minuti. – MYmonetro 2,50 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo Una giornata particolare (1977), E. Scola ritorna all’anno della promulgazione delle leggi razziali contro gli ebrei, con un film scritto da lui e da Furio Scarpelli con i due rispettivi figli Silvia e Giacomo. Storia di due commercianti di stoffe che a Roma abitano e lavorano nella stessa strada: Umberto, sarto milanese di famiglia cattolica, e Leone, merciaio ebreo. L’ignominia, non priva di particolari assurdi, del decreto-legge 1728 (17-11-1938) “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” si riflette nelle piccole vicende quotidiane dei due protagonisti e delle loro famiglie, dei parenti e degli amici. Due i punti di forza: il set della strada-quartiere, microcosmo di una società ignara prima ancora che indifferente, distratta o solidale, che racchiude la vicenda; la capacità di illustrare una legge infame quasi articolo per articolo, calandola in personaggi, casi, aneddoti, in altalena tra commedia e dramma, tenerezza e dolore, sarcasmo e indignazione. Il bozzettismo tipico di Scola non manca; c’è un puntiglio persino eccessivo nella ricostruzione d’epoca; convenzionale e pleonastico il punto di vista infantile, ma i momenti autentici esistono e il duo Abatantuono-Castellitto è ammirevole per misura e intensità. Premio per la regia al festival di Mosca; Globo d’oro per la musica (A. Trovajoli); Donatello a L. Ricceri (scene).

Concorrenza sleale (2001) on IMDb