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Risultati immagini per Federico FelliniFederico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920Roma, 31 ottobre 1993) è stato un regista e sceneggiatore italiano.
È considerato universalmente uno dei più grandi ed influenti cineasti della storia del cinema mondiale. Già vincitore di quattro premi Oscar al miglior film straniero, per la sua attività da cineasta gli è stato conferito nel 1993 l’Oscar alla carriera. Vincitore due volte del Festival di Mosca (1963 e 1987), ha inoltre ricevuto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
Nell’arco di quasi quarant’anni – da Lo sceicco bianco del 1952 a La voce della luna del 1990 – Fellini ha “ritratto” in decine di lungometraggi una piccola folla di personaggi memorabili. Definiva se stesso “un artigiano che non ha niente da dire,ma sa come dirlo”. Ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira ma anche velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. I titoli dei suoi più celebri film, La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, e Amarcord – sono diventati dei topoi citati, in lingua originale, in tutto il mondo.

Lungometraggi

Un film di René Clair. Con Jean Börlin, Inge Frïss, Francis Picabia, Man Ray, Marcel Duchamp, Erik Satie Grottesco, b/n durata 22 min. – Francia 1924. MYMONETRO Entr’Acte * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Un esperimento di 22 minuti. Una serie di sequenze che non hanno una connessione logica. Immagini legate e slegate che vogliono rappresentare, fra le tante interpretazioni, il valore dell’immagine fine a se stessa, staccata, appunto, da ogni contesto narrativo. Il tutto caricato da simboli ed esternazioni visionarie. Ecco le “immagini”: una ballerina barbuta, una partita a scacchi interrotta da un getto d’acqua, il personaggio di un cacciatore del Tirolo eliminato dal suo inventore, il funerale di quest’ultimo in un carro trainato da un cammello ripreso prima al rallenty poi accelerato. La bara cade, ne esce il morto-prestigiatore che fa sparire tutti i personaggi. È il manifesto cinematografico del dadaismo. Il contesto è quello della scomposizione: erano gli anni degli esperimenti di Joyce e di Strawinski. I nomi del “cast” sono significativi: grandi artisti dell’avanguardia di allora, celebratissimi, come i “pittori” Picabia (che firmò anche la sceneggiatura), Duchamp e Man Ray, e il compositore Erik Satie. Il giudizio in stelle non avrebbe ragione di essere, è una pura indicazione.

Entr'acte (1924) on IMDb
Locandina Diario di una donna perduta

Un film di Georg Wilhelm Pabst. Con Louise BrooksAndré RoanneJosef RovenskýFritz RaspVera Pawlowa. continua» Titolo originale Das Tagebuch einer VerlorenenDrammaticob/n durata 92 min. – Germania 1929.

Una giovane, figlia di un farmacista, viene sedotta da un commesso del padre. Come se non bastasse finisce in un correzionale da cui riesce a fuggire. È costretta poi a lavorare in un postribolo ma un vecchio conte la salva sposandola. Un film anticonformista per l’epoca e, probabilmente, la seconda parte della storia ha ispirato Paprika di Tinto Brass.

Diary of a Lost Girl (1929) on IMDb

Un film di Charles Chaplin. Con Adolphe Menjou, Edna Purviance, Carl Miller, Clarence Geldart, Lydia Knott, Bess Flowers Titolo originale A Woman of Paris. Drammatico, b/n durata 112′ min. – USA 1923.MYMONETRO La donna di Parigi * * * 1/2 - valutazione media: 3,88 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un paesino della provincia francese la relazione contrastata dai rispettivi genitori convince due giovani innamorati a progettare la fuga verso Parigi, dove coronare col matrimonio il loro sogno d’amore.

 La donna di Parigi
(1923) on IMDb

Regia di Nanni Moretti. Un film Da vedere 2015 con Margherita BuyJohn TurturroGiulia LazzariniNanni Moretti, Beatrice Mancini (I), Stefano AbbatiCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFranciaGermania2015durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 16 aprile 2015 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,89 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mentre sua madre Ada (una straordinaria Lazzarini) sta lentamente ma serenamente morendo, la regista Margherita è sempre più in affanno tra visite in ospedale, riprese di un film su una fabbrica occupata, rapporti problematici con la figlia adolescente. La distrae, con la sua esuberanza cialtrona, il divo americano Barry Huggins, la sostiene il fratello Giovanni che è un po’ il suo grillo parlante. Oltrepassando La stanza del figlio (2001), il 12° film di Moretti, sceneggiato con Francesco Piccolo e Valia Santella, racconta, in chiave tragicomica, la resistenza ad accettare la propria morte – di cui quella della propria madre è il simbolo – che è in realtà resistenza a rinunciare al proprio narcisismo, oltre il quale si intravede invece la possibilità di un’esistenza migliore. Film dolente e coraggioso, serio ma commovente ed emozionante, in cui Moretti – che si è tenuto ai margini come attore e come regista e ha scelto un registro stilistico prosaico, sotto le righe – si mette in gioco, si confessa e si autocritica, con grande ironia e autoironia, sdoppiandosi nei due fratelli, due facce di sé stesso. Suggestive invenzioni metaforiche – l’infinita fila di persone in coda al cinema, le scatole di libri nell’appartamento svuotato – e da sequenze di grande potenza emotiva, sia comica – la scena di Barry alla guida – sia tragica – sopra tutte quella in cui Margherita obbliga la madre a camminare. Difficile dire chi sia più bravo tra gli interpreti principali.

 Mia madre
(2015) on IMDb
Una commedia sexy in una notte di mezza estate: Amazon.it: Allen/Farrow,  Allen/Farrow: Film e TV

Un film di Woody Allen. Con Mia Farrow, Tony Roberts, Woody Allen, José Ferrer.Titolo originale A Midsummer Night’s Sex Comedy. Commedia, durata 98 min. – USA 1982. MYMONETRO Una commedia sexy in una notte di mezza estate * * * 1/2 - valutazione media: 3,79 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella casa di campagna di un inventore un po’ bizzarro e di sua moglie arrivano due coppie a trascorrere un fine settimana ai primi del ‘900. Fra i sei comincia un gioco di scambi di partner, di appuntamenti dati e ricevuti,fino alla buffa morte del più anziano degli ospiti, che non ha resistito all’ultimo appuntamento amoroso della sua vita. Musiche di Mendelssohn accompagnano la splendida fotografia di un film minore di Allen.

 Una commedia sexy in una notte di mezza estate
(1982) on IMDb

Regia di Nadine Labaki. Un film Da vedere 2007 con Nadine LabakiYasmine Al MassriJoanna MoukarzelGisèle AouadAdel KaramCast completo Titolo originale: Sukkar banat. Genere Commedia, – FranciaLibano2007durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 21 dicembre 2007 distribuito da Lady Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,89 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ambientato in un salone di bellezza a Beirut, è un film libanese al femminile che alla Quinzaine di Cannes 2007 ebbe un travolgente successo di pubblico e fu molto venduto. È l’esordio della Labaki che l’ha scritto (con 2 sceneggiatori maschi) e interpretato; prodotto da una francese (Anne-Dominique Toussaint), con 7 donne come personaggi principali di diverse età, etnia e bellezza. Montaggio, scene, costumi, aiutoregia sono di donne. Il titolo si riferisce alla ricetta per la depilazione in uso in Medio Oriente, miscela di zucchero, limone e acqua che, portata a ebollizione, diventa caramello, pasta adesiva dolce, allo strappo piuttosto dolorosa. I maniaci dell’interpretazione ci possono trovare una metafora della condizione delle donne nei paesi arabi, delle libanesi in particolare, in superficie più emancipate che in altri paesi. Questa sit-com ne parla con ammirevole leggerezza e un’ironia amara con cui gratta e scopre quel che c’è “dietro la facciata”. Le interpreti non sono attrici professioniste. Tra loro emerge la 85enne Lili (Semaan), in un memorabile personaggio comico. Girato in 6 settimane nel 2006. Postproduzione a Parigi. Distribuito da Lady Blu e Kitchen Film.

 Caramel
(2007) on IMDb
Il padre di famiglia - Film (1967)

Regia di Nanni Loy. Un film Da vedere 1967 con Nino ManfrediUgo TognazziClaudine AugerMario CarotenutoLeslie CaronEvi MaltagliatiCast completo Genere Commedia – Italia1967durata 110 minuti. – MYmonetro 3,83 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Architetto lui, architetta lei, si sposano negli anni eroici del dopoguerra, hanno quattro figli e sognano una società nuova. A poco a poco il matrimonio si logora, lui cerca distrazioni con un’altra donna, lei finisce in clinica. Il boom degli anni ’60 ha corrotto anche loro. Uno dei migliori film di Loy (1925-95), scritto con Ruggero Maccari. Concilia il divertimento con l’analisi sociale e l’impegno morale. Una delle migliori interpretazioni di N. Manfredi con un numero memorabile di U. Tognazzi.

 Il padre di famiglia
(1967) on IMDb
Locandina italiana Professione: reporter

Un film di Michelangelo Antonioni. Con Jack Nicholson, Maria Schneider, Ian Hendry, Jenny Runacre, Angel Del Pozo. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 126′ min. – Italia 1975. MYMONETRO Professione: reporter * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Inviato nell’Africa settentrionale per un servizio sulla guerriglia, David Locke, giornalista televisivo angloamericano, assume i documenti e l’identità di un certo David Robertson, morto d’infarto in un hotel del Sahara.È come se, fra tutte le vite, sorteggiasse una vita qualunque, lasciandosi sedurre dall’avventura di esistere in un altro modo, pur intuendo e poi sapendo che questa seduzione porta soltanto a uno scacco o alla morte. Così accadrà. Da un soggetto di Mark Peploe che ha collaborato alla sceneggiatura con David Wollen e il regista, è uscito un “film intimista d’avventure”, un giallo che si porta addosso un mistero. Questa ossatura narrativa _ non nuova in Antonioni e, come il solito, incongruente e persino inattendibile _ si confronta col mestiere di riferire la verità (?) e si esprime con la tecnica dell’intervista. “Si ha la sensazione che una mano documentaria segua e registri la mano che sta inventando la storia e che si crei una tensione fortissima fra queste due mani, che è la vera tensione del film” (Furio Colombo), quasi si tentasse di dare una verità più grande di quanto ne possa contenere la trama. Ma il film può essere letto anche come un’autobiografia e un’autocritica. Allora acquistano un senso più profondo la contrapposizione tra gli sfondi desertici del Sahara e le eccentriche architetture di Antoni Gaudí a Barcellona, l’ossessivo indugio sul bianco come colore di morte, le 2 figure femminili (la moglie che, infaticabile e ottusa, cerca le “prove”; la piccola santa senza speranza di M. Schneider), la celebre, virtuosistica sequenza finale di 7 minuti. Fotografia di Luciano Tovoli. In Spagna: El reporter; nei Paesi di lingua inglese: The Passenger. Nastri d’argento a M. Antonioni per il miglior film e a Tovoli per la fotografia.

 Professione: reporter
(1975) on IMDb
Locandina Prima della pioggia

Un film di Milcho Manchevski. Con Katrin Cartlidge, Rade Serbedzija, Grégoire Colin Titolo originale Po Dezju – Before the Rain. Drammatico, durata 115 min. – Gran Bretagna, Macedonia 1994. MYMONETRO Prima della pioggia * * * 1/2 - valutazione media: 3,87 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una ragazza è ricercata dai familiari di un uomo che lei ha ucciso. Si rifugia in un monastero per poi fuggire con un giovane che sta prendendo i voti. Farà una fine tragica. Un fotografo che lavora a Londra torna in Macedonia e viene a conoscere una realtà di conflitto tra due popoli una volta in pace. Il regista è macedone ma è vissuto molto negli Stati Uniti. Viene da un paese dove si produce un film ogni due anni e ha quindi dovuto cercare una produzione inglese. Vive, come il protagonista del suo film, in un paese straniero e come esule vede con maggior obiettività le intolleranze tra macedoni e albanesi. Gli episodi che si intersecano vengono collegati tra loro in maniera atemporale come già fece Jim Jarmusch in Mystery Train e come ha fatto, praticamente in contemporanea con Manchevski, Tarantino in Pulp Fiction. Attenzione alle facili critiche verso un cinema d’autore mediato dalla tecnica occidentale. Importanti le musiche. Una canzone dei Beastie Boys viene ripetuta più volte per legare temporalmente gli episodi.

Before the Rain (1994) on IMDb
Risultati immagini per La tenda rossa

Un film di Mikhail Kalatozov. Con Mario Adorf, Claudia Cardinale, Sean Connery, Massimo Girotti, Luigi Vannucchi.Titolo originale Kräsnaja palátka. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 143 min. – Italia 1969. MYMONETRO La tenda rossa * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

È la traduzione cinematografica della tragica vicenda del dirigibile Italia, schiantatosi il 24 maggio 1928 sui ghiacci del Polo Nord. La gara tra diversi paesi per il salvataggio dei superstiti sotto la famosa tenda rossa si sviluppa attraverso drammatiche avventure.

The Red Tent (1969) on IMDb

Regia di Alan Parker. Un film con John HurtBrad DavisRandy QuaidBo HopkinsIrene MiraclePaolo BonacelliCast completo Titolo originale: Midnight Express. Genere Drammatico – Gran Bretagna1977durata 121 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 3,41 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Turchia, 1970. Un ingenuo americano, Billy, ad Istanbul con la fidanzata Susan per una vacanza, si lascia mettere addosso due chili di droga. All’aeroporto lo scoprono e lo arrestano. Nonostante l’intervento dei diplomatici, viene condannato a quattro anni di galera. Con due altri reclusi tenta poi la fuga, ma un imprevisto la manda a monte. Per di più ci si mette anche l’allora presidente degli Usa, Nixon, che irrita i turchi accusandoli di troppa leggerezza nei confronti dei trafficanti di droga: gli anni di prigione di Billy si trasformano così in trenta. Ma una speranza di fuga c’è ancora.

Midnight Express (1978) on IMDb

Regia di Michael Haneke. Un film Da vedere 2001 con Isabelle HuppertAnnie GirardotSusanne LotharBenoît MagimelAnna SigalevitchCast completo Titolo originale: La pianiste. Genere Drammatico, – Francia2001durata 129 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,84 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Vienna Erika Kohur, maestra di piano, è una nevrotica masochista che vive con una madre possessiva e sfoga la sua sessualità frustrata nel voyeurismo. Corteggiata da un allievo, di lei innamorato, cerca di stabilire con lui un rapporto perversamente imperniato sul dominio nella sottomissione, ma ormai le è negato l’accesso alla vita come al desiderio. 6° film per il cinema di M. Haneke (e 61° di I. Huppert) che ha adattato un romanzo di Elfriede Jelinek, Premio Nobel 2004, che gli è affine per impietosa misantropia e sarcastica analisi, spinta al parossismo, dei meccanismi della società austriaca. Due, e complementari, i limiti del film di un regista che qui usa la cinepresa come uno scalpello: il caso patologico che soltanto in parte diventa metaforico e il suo essere scritto su misura per I. Huppert e i suoi intensi primi piani. Parlato in francese. Nella colonna musicale prevalgono Schubert e Schumann. Gran Premio della giuria di Cannes e Palme d’oro per I. Huppert e B. Magimel.

The Piano Teacher (2001) on IMDb
Francesco, giullare di Dio - Cineuropa

Un film di Roberto Rossellini. Con Aldo Fabrizi Biografico, Ratings: Kids+16, b/n durata 91′ min. – Italia 1950. MYMONETRO Francesco giullare di Dio * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratti da I Fioretti e La vita di frate Ginepro, undici episodi della vita di Francesco d’Assisi (1182-1226), alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po’ forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l’adesione del fulmineo linguaggio rossellininiano all’interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari. Girato con veri frati francescani e altri attori non professionisti. Il suo pregio maggiore è di aver trattato i Fioretti di San Francesco come episodi di Paisà.

The Flowers of St. Francis (1950) on IMDb
La locanda della sesta felicità - Film (1958)

Un film di Mark Robson. Con Ingrid Bergman, Curd Jürgens, Robert Donat, Ronald Squire, Athene Seyler.Titolo originale The Inn of the Sixth Happiness. Drammatico, b/n durata 158 min. – USA1958. MYMONETRO La locanda della sesta felicità * * * 1/2 - valutazione media: 3,83

Una giovane missionaria protestante si trova in Cina quando scoppia la seconda guerra mondiale. La donna, che si è guadagnata con la sua abnegazione la fiducia e l’affetto della gente e del mandarino locale, non abbandona il paese neppure quando si annuncia un assalto dei giapponesi.

The Inn of the Sixth Happiness (1958) on IMDb
Locandina Francesco

Un film di Liliana Cavani. Con Mickey Rourke, Helena Bonham Carter, Paolo Bonacelli, Fabio Bussotti, Mario AdorfBiografico, Ratings: Kids+13, durata 150 min. – Italia 1989. MYMONETROFrancesco * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La vita di San Francesco d’Assisi raccontata in un Medioevo di fango, sangue e sporcizia, dall’inquieta cattolica Liliana Cavani. Mickey Rourke è un santo più atletico che ispirato.

Francesco (1989) on IMDb
Locandina italiana Hannah Arendt

Un film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ulrich Noethen. Drammatico, durata 113 min. – Germania, Lussemburgo, Francia 2012. – Nexo uscita lunedì 27 gennaio 2014. MYMONETRO Hannah Arendt * * * 1/2 - valutazione media: 3,83 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film ricostruisce un periodo fondamentale della vita di Hannah Arendt: quello tra il 1960 e il 1964. All’inizio della vicenda, la cinquantenne intellettuale ebrea – tedesca, emigrata negli Stati Uniti nel 1940, vive felicemente a New York con il marito, il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher. Ha già pubblicato testi fondamentali di teoria filosofica e politica, insegna in una prestigiosa Università e vanta una cerchia di amici intellettuali. Nel 1961, quando il Servizio Segreto israeliano rapisce il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, nascosto sotto falsa identità a Buenos Aires, la Arendt si sente obbligata a seguire il successivo storico processo che si tiene a Gerusalemme. Nonostante i dubbi di suo marito, la donna, sostenuta dall’amica scrittrice Mary McCarthy, chiede e ottiene di essere inviata in loco come reporter della prestigiosa rivista ‘New Yorker’. Hannah nota che Eichman, uno dei gerarchi artefice dello sterminio degli ebrei nei lager, è un mediocre burocrate, che si dichiara semplice esecutore di ordini odiosi e, d’altro canto, si sorprende nell’ascoltare testimonianze di sopravvissuti che mettono in evidenza la condiscendenza dei leader delle comunità ebraiche in Europa, di fronte ai nazisti.
Dai suoi resoconti, e in seguito dal suo libro, “La banalità del male: Eichman a Gerusalemme” (1963), emerge la controversa teoria per cui proprio l’assenza di radici e di memoria e la mancata riflessione sulla responsabilità delle proprie azioni criminali farebbero sì che esseri spesso banali (non persone) si trasformino in autentici agenti del male. L’ebreo Kurt Blumefeld, uno dei suoi più cari amici, non riesce a perdonarla per quegli scritti, mentre lo scandalo si diffonde in Israele e negli USA. La presidenza della sua Università è fortemente contrariata, la stampa la attacca violentemente, ma il marito, la sua devota allieva tedesca Lotte Köhler e molti studenti approvano e sostengono l’essenza, apparentemente paradossale, del suo pensiero.
Già in passato von Trotta ha realizzato film riguardanti donne “eccezionali” e dissidenti: Rosa L., del 1985, ritratto della leader marxista Rosa Luxemburg, interpretata dalla stessa Sukova, e Vision, del 2009, rievocazione di Hildegard von Bingen, mistica cristiana del XII secolo. In questo caso si tratta di un biopic che, delineando il personaggio in termini personali e di teoria filosofica elaborata dallo stesso, intende propriamente (come dichiarato dalla regista) “trasformare il pensiero in un film”. Si tratta di un tentativo solo parzialmente riuscito. In effetti l’approccio, pur serio, documentato e scenograficamente preciso, risulta spesso didattico. Non mancano aspetti flemmatici, dialoghi troppo prolungati, faticosi e pomposi. Tuuttavia, nel complesso, la costruzione drammatica è efficace. La messa in scena non è audace, ma neppure piattamente televisiva. Privilegia le sequenze in interni, con suggestivi colori grigi che evocano bene gli anni ’60, e riesce a creare un’aspettativa non retorica, né artificiosa.
Ne emerge l’isolamento della protagonista e la sua peculiare fisicità (nella meditazione, nell’eloquio e nell’assiduità a fumare), ma anche la rivendicazione ostinata della libertà di pensiero e la coerenza logica, non priva di una certa arroganza intellettuale. Da segnalare anche l’uso intelligente di footage, con immagine autentiche del processo ad Eichman.

Hannah Arendt (2012) on IMDb

Regia di Pablo Larraín. Un film Da vedere 2008 con Alfredo CastroPaola LattusHéctor MoralesAmparo NogueraElsa Poblete. Genere Drammatico, – CileBrasile2008durata 98 minuti. Uscita cinema venerdì 16 gennaio 2009 distribuito da Ripley’s Film. – MYmonetro 3,16 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Siamo nel 1979, a Santiago del Cile, in pieno regime di Pinochet: Raùl Peralta, ossessionato dal protagonista del famoso film con John Travolta, passa il tempo a imitarne passi e movenze in uno spettacolo di danza che si tiene ogni sabato in un night-club di periferia. Lo stato di alienazione nel quale si trova a vivere il protagonista, deciso a tutto pur di poter vivere come il suo mito, lo porta a compiere crimini sempre più efferati e senza senso, che passano però inosservati. La lenta e pregressiva follia di Raul finirà per coinvolgere anche le persone che gli stanno vicine.

Tony Manero (2008) on IMDb
Locandina Honkytonk Man

Un film di Clint Eastwood. Con Clint EastwoodJohn McIntireKyle Eastwood DrammaticoRatings: Kids+16, durata 122 min. – USA 1982

Tempi duri per una tranquilla famiglia di agricoltori, in un Oklahoma squassato dagli uragani e dalla Grande Depressione. Red, musicista ubriacone, condannato dalla tubercolosi, parte in cerca di miglior fortuna con il nipotino Whit. Sulla strada per Nashville, dove li attende un festival “country”, zio e nipote, accompagnati anche dal vecchio nonno, incontrano il sesso, l’amicizia, la nostalgia, il successo.

Honkytonk Man (1982) on IMDb

Regia di Juraj Herz. Un film Da vedere 1968 con Rudolf HrusínskýVlasta ChramostováJana StehnováMilos Vognic. Titolo originale: Spalovac mrtvol. Genere Drammatico – Cecoslovacchia1968durata 102 minuti.

A Praga, durante l’occupazione tedesca, l’impiegato del crematorio cittadino Kopfrkingl diventa un sostenitore così entusiasta dell’ideologia nazista che, tenero dispensiere di eutanasia, uccide la moglie e i figli in quanto portatori di sangue ebreo e poi accetta la direzione dei forni crematori del lager. Dal romanzo Il bruciacadaveri (1967) di Ladislav Fuks, che l’ha adattato con Herz. Chi è il signor Kopfrkingl? “Un benpensante e ipocrita cerimoniere, uno schizoide impigliato nelle consuetudini di un macabro rituale, un saccente becchino-filantropo…” (A.M. Ripellino). Non è un paranoico, un caso isolato. Il discorso del film è che il fascismo fa parte della cultura e dei valori della borghesia cui appartiene. Herz lo espone con un distacco impregnato di umorismo sottile, con una drammaturgia orizzontale che non produce un crescendo emotivo, ma una continua tensione intellettuale.

The Cremator (1969) on IMDb