Regia di François Truffaut. Un film Da vedere 1969 con Jean-Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Nelly Borgeaud, Martine Ferrière, Marcel Berbert.Cast completo Titolo originale: La sirène du Mississippi. Genere Drammatico – Francia, Italia, 1969, durata 120 minuti. – MYmonetro 3,17 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Coltivatore di tabacco sull’isola di Reunion, Louis Mahé (Jean-Paul Belmondo) è un giovane che non sa nulla delle vicende della vita e dell’amore. Una volta conosciuta la bella Julie (Catherine Deneuve) tramite un annuncio su un giornale e dopo una fitta corrispondenza, i due decidono di sposarsi.
Il giorno del fatidico incontro, però, all’appuntamento si presenta una Julie diversa, più bella, più affascinante, cui Louis non sa resistere. Dopo un’iniziale idilliaca convivenza, appena segnata da qualche piccola perplessità che ogni tanto turba il sentimento puro di Louis, Julie finirà per rivelarsi una persona diversa.
Tratto dal romanzo “La sirène du Mississipi” di William Irish (edito in Italia con il titolo di Vertigine senza fine) e preannunciato nel film precedente, Baci rubati, quando Jean-Pierre Léaud tiene in mano una copia di questo libro, Truffaut realizza un giallo che strizza l’occhio alle atmosfere e alle figure hitchockiane e omaggia Jean Renoir (cui il film è dedicato) citando nella sequenza iniziale La Marsigliese.
La mia droga si chiama Julie è un film sulla conoscenza della realtà attraverso l’amore. Una realtà che per il sognatore Louis si rivela più dura di quanto avesse immaginato e per Julie una piacevole scoperta di un sentimento che forse non avrebbe mai pensato di poter provare. Ma i due, per poter vivere la loro storia d’amore, devono lasciarsi alle spalle le loro vite precedenti, fatta di falsità e abitudini piccolo- borghesi per Louis, di truffe e bugie per Louis/Marion.
Un giallo ottimamente costruito nella prima mezz’ora in cui gli indizi e i dettagli si accumulano fin dal momento in cui Luis/Marion, vera e propria Sirena che ammalia l’ingenuo Louis, scende dalla nave (la Mississipi) facendo insinuare il sospetto che dietro una relazione apparentemente perfetta si nasconda un mistero che aspetta soltanto di essere disvelato. Un giallo che perde di tensione quando, nella seconda parte, al mistero si sostituisce il bisogno l’uno dell’altra, il desiderio totalizzante di stare insieme, contro tutto e contro tutti, che finisce per trasformare il loro rapporto in una vera e propria vertigine senza fine.