Archive for Gennaio, 2024


Regia di Jean-Jacques Annaud. Un film con Jane MarchTony Leung Ka FaiFrédérique MeiningerArnaud GiovaninettiMelvil PoupaudCast completo Titolo originale: L’amant. Genere Drammatico – Francia1991durata 115 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,79 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo Il nome della rosa e L’orso, Jean-Jacques Annaud si misura con il celebre romanzo di Marguerite Duras. Eccessivamente patinato e raffinato, il film però perde di vista il calore emotivo del rapporto d’amore. Rapporto che nasce tra una francesina adolescente e un cinese trentenne danaroso. Un traghetto che naviga sul fiume Mekong è il luogo dell’incontro. Una curiosità: nella versione originale si sente la voce di Jeanne Moreau che legge stralci dal romanzo.

The Lover (1992) on IMDb

Locandina KoyaanisqatsiUn film di Godfrey ReggioDocumentarioRatings: Kids+16, durata 87 min. – USA 1982MYMONETRO Koyaanisqatsi * * * - - valutazione media: 3,37 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Spettacolare volo della cinepresa attraverso panorami naturali di rara bellezza e ricercate immagini della civiltà dell’uomo. Il tutto rallentato o accelerato ad arte, in modo da contrapporre ancor più le due facce del mondo: quella incontaminata e quella che la nostra frenetica follia sta distruggendo. La colonna sonora “minimale” di Philip Glass completa un film straordinario, unico, raffinatissimo, nato dopo anni di faticose riprese e di montaggio.

Koyaanisqatsi (1982) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 2004 con Diego AbatantuonoCarlo Delle PianeAlessandro HaberGianni CavinaGeorge Eastman (II). Genere Drammatico – Italia2004durata 99 minuti. – MYmonetro 3,60 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il seguito di Regalo di Natale (1986), uno dei film più riusciti di P. Avati, insolito perché, nella finzione come nella realtà, avviene 18 anni dopo. È anche uno dei suoi pochi film ambientati nell’Italia contemporanea, l’unico situato nel presente della natia Bologna. Il che spiega il più alto tasso di amarezza civile, di squallore arrogante e, forse, di misantropia che impregna il racconto. Anche qui la partita a poker serve a togliere le maschere ai personaggi e a rivelarne l’indole nascosta o la vulnerabilità, ma non c’è soltanto un traditore come nell’altro film. Lo stesso Franco (Abatantuono), vecchia vittima, è predisposto a barare. L’Italia odierna è più abominevole e corrotta che nel 1986. Alla riuscita del film, scritto da Avati (con la consulenza pokeristica, non sempre ascoltata, di Giovanni Bruzzi, come in Regalo di Natale ), contribuiscono i 5 attori, perfetti anche nel mostrare gli effetti che l’orologio biologico ha avuto su di loro.

 La rivincita di Natale
(2004) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Cesare CremoniniMicaela RamazzottiGianni CavinaAndrea RoncatoErika BlancCast completo Genere Drammatico, – Italia2011durata 85 minuti. Uscita cinema venerdì 11 novembre 2011 distribuito da Medusa. – MYmonetro 2,58 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Primi anni ’30, in una Bologna ancora a stretto contatto con la campagna e l’Appennino. Avati dice di aver raccontato la storia dei suoi nonni. 2 famiglie a confronto: i contadini Vigetti con 3 figli (il piccolo Edo, Sultana e Carlino) e gli Osti, proprietari terrieri con 3 figlie, le attempate e bruttine Maria e Amabile, la giovane e bella Francesca. Il duro capofamiglia Osti accetta a malincuore che Carlino, bel ragazzo un po’ gaglioffo, frequenti le 2 figlie maggiori per sposarne una, ma l’arrivo di Francesca gli guasta il progetto. Tutto è pronto il giorno delle nozze tra Carlino e Francesca, ma manca il parroco. Vogliono farla passare per una commedia crepuscolare sui temi della memoria e della nostalgia con una vena divertente perché ironica e un po’ cattiva. C’è chi la trova misogina e chi antimaschilista, come suggerisce il titolo ambivalente. Ma il vecchio Avati non ha soltanto due anime. Due bravi protagonisti: la Ramazzotti dà il suo meglio nel romanesco che le è abituale, ma il cantautore Cremonini, ossessionato dal sesso, fa emergere il grottesco (dimensione nascosta del film, forse più crudele e senza illusioni del suo regista/autore). Musiche: Lucio Dalla.

 Il cuore grande delle ragazze
(2011) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 2009 con Diego AbatantuonoLaura ChiattiLuigi Lo CascioFabio De LuigiGianni CavinaCast completo Genere Commedia, – Italia2009durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 3 aprile 2009 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 2,97 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

34° film di Avati in 40 anni, il 9° ambientato a Bologna e il più autobiografico: il suo alter ego è il 16enne Taddeo che fa da perno e narratore in questa commedia di personaggi, senza un vero intreccio, in cui, secondo lui, ha raccontato la sottocultura di un ambiente – il bar di via Saragozza nella Bologna del 1954, da lui mitizzato – con tenerezza e crudeltà. Dice il vero, non tutto: la crudeltà prevarica sulla tenerezza nel suo film più estremo, misantropo, sgradevole. Nel suo cinico e ladro Taddeo si è calunniato a ritroso. Perché ha spinto, o permesso, che Lo Cascio rida o sghignazzi senza pause? Perché Marcorè portatore di inadeguatezza, è un imbranato così radicale? E il nonno di Cavina che non smette mai di tossire e gioca a biliardo come se non avesse mai maneggiato una stecca? Quasi tutto il film è sopra le righe e, a furia di caratterizzare, scivola nel macchiettismo. Solo l’Al del sobrio Abatantuono è raccontato con simpatia e ammirazione. Fotografia (il fido P. Rachini) e musica (Lucio Dalla) intonate come le scene (G. Pannuti) e i costumi (S. Tonelli). È un’altra tappa dell’ascesa postdivistica della bella e brava Chiatti. A 70 anni Avati ha scoperto il valore dell’ingenuità, ma esagera.

 Gli amici del bar Margherita
(2009) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Ugo TognazziPaolo VillaggioGianni CavinaDelia BoccardoAlberto PlebaniLucio DallaCast completo Genere Commedia – Italia1975durata 110 minuti. – MYmonetro 2,51 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tornato al paese romagnolo nativo con fama di eretico burlone, il barone Anteo Pellicani, detto Gambina Maledetta, zoppo per la caduta da un fico miracoloso, s’impegna a combattere contro il mondo della sua infanzia. Pur con scompensi di costruzione è, in bilico tra il grottesco e il fantastico, un film bizzarro, insolito, originale. Una bella galleria di maschere ripugnanti.

 La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone
(1975) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Gianni CavinaCarlo Delle PianeValentina CerviEliana MiglioLibero de RienzoCast completo Genere Commedia – Italia1999durata 122 minuti. – MYmonetro 2,78 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

26° film di Avati, scritto con il fratello Antonio, attinto ai racconti ascoltati da parenti e vecchi amici e ispirato alle vicende della madre (morta nel 1999) cui è dedicato. Un’estate tra gli anni ’20 e i ’30 a Bologna e nei dintorni, tra Sasso Marconi, San Leo e il fiume Reno. Delle 4 storie, parallele ma con punti di contatto, 2 contano: Ines (Cervi), dattilografa di città, s’innamora non ricambiata del figlio del suo datore di lavoro; il “fratello di Loris” fa il suo giro sull’Appennino a raccogliere giovani contadini scapoli per il ballo che nella balera di Loris è occasione di incontri con figlie matrimoniabili. Avati coltiva ancora con amabile sagacia l’elegiaca vena del passato con storie pittoresche e personaggi bizzarri, non senza agganci precisi con l’attualità sociale. Pur non evitando sempre il bozzettismo e il sapore del già visto, offre personaggi azzeccati (la Cervi, Cavina, diversi caratteri di contorno, un po’ troppo letterario il medico di Delle Piane) e pagine ariose.

 La via degli angeli
(1999) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1978 con Gianni CavinaLino CapolicchioAdolfo BellettiGiulio PizziraniRoberta PaladiniCast completo Genere Fantastico – Italia1978durata 92 minuti. – MYmonetro 3,07 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel ‘700 in una casa isolata delle valli di Comacchio, abitata da Giove e i suoi 4 figli, arriva la bella Olimpia che vi porta l’amore, e la morte. Film a basso costo e di piccolo incanto come quello del melodico, struggente motivo sul violino (inventato dal clarinettista Avati) che fa da conduttore di una favola per adulti, genere raro nel cinema italiano che rischia il poeticismo. Film di molti pregi: la luce dei paesaggi (fotografia di Franco Delli Colli, cugino di Tonino); l’arcaico e raffinato estro delle incursioni nel fantastico popolare; l’affiatata direzione degli attori e soprattutto la modulazione della voce di Avati in una favola sospesa senza morale definita, ma dotata di senso. 1° premio al Festival di Valladolid 1970.

 Le strelle nel fosso
(1979) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1984 con Ida Di BenedettoCarlo Delle PianeLino CapolicchioGianni CavinaGiulio PizziraniCast completo Genere Commedia – Italia1984durata 88 minuti. – MYmonetro 3,25 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1770, durante il primo dei suoi tre viaggi in Italia, il quattordicenne Amadè (com’era familiarmente chiamato Wolfgang A. Mozart) arriva col padre Leopold (Capolicchio) in una villa fuori Porta San Vitale, nei pressi di Bologna dove ha da sostenere un esame di contrappunto all’Accademia dei Filarmonici. Fa amicizia col figlio del suo ospite, il conte Pallavicini (Delle Piane), e amoreggia con una fanciulla. Avati racconta Mozart adolescente nel suo sentirsi e sapersi diverso, ma anche nello strenuo sforzo di essere – o rimanere? – eguale agli altri coetanei. In una cornice di ricercata eleganza figurativa (fotografia di Pasquale Richini) si prende molte libertà con la storia, ma lo dichiara con bella semplicità. “Avati inventa una memoria favolista … è il cineasta del non accaduto, del possibile suggerito” (J.A. Gili). Premio speciale per i valori tecnici a Venezia.

 Noi tre
(1984) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Edmund PurdomAnita SandersGiulio PizziraniGianni CavinaBob TonelliLola BonoraCast completo Genere Grottesco – Italia1969durata 98 minuti.

Una compagnia teatrale di giro prova un dramma, scritto dal capocomico/attore, con cui la prima attrice ha un figlio immaginario. Durante una seduta spiritica il bimbo si materializza. Cercano di farselo amico, ma presto oscuri e minacciosi eventi incombono. 2° film di Avati, scritto con il fratello Antonio, Enzo Leonardo e Giorgio Celli. A distanza di anni Pupi lo ritiene un errore, Antonio lo definisce “surreale, sessantottino”. È il meno riuscito del suo vivido filone gotico-padano. A Locarno 1970 il nano Bob Tonelli si beccò un premio come non protagonista. Da ricordare la battuta del suo personaggio nella lezione di sessuologia: “Dopo di me non si dirà più sadismo, ma bobismo”. In pratica non fu mai distribuito sul mercato fino agli anni ’90 e provocò una lunga pausa (quasi 5 anni) nel fertile itinerario del regista.

 Thomas e gli indemoniati
(1970) on IMDb

Regia di Renzo Martinelli. Un film con Gabriele FerzettiGianni CavinaMassimo BonettiGastone MoschinGiuseppe CedernaCast completo Genere Drammatico, – Italia1997durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 12 settembre 1997 distribuito da Buena Vista International Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel febbraio 1945 alle malghe di Porzùs, nel comune di Attimis, un centinaio di “garibaldini” e di gappisti comunisti accerchiarono una ventina di partigiani cattolici della Brigata Osoppo e li uccisero a gruppi di tre o quattro per volta in undici giorni. 1° film italiano sul versante in ombra della Resistenza. Mediocre, ma non orrendo né indegno. La sceneggiatura di Martinelli e di Furio Scarpelli fa una ricostruzione sostanzialmente corretta ed esauriente dell’eccidio e delle sue cause. Appesantito da interventi retorici e dimostrativi, sostenuto dal duetto/duello Moschin-Ferzetti, un po’ trombone nello stile, è un film gonfio, non forte.

 Porzûs
(1997) on IMDb

Un film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Giulio Pizzirani, Francesca Marciano, Bob Tonelli. Giallo, durata 110′ min. – Italia 1976. MYMONETRO La casa dalle finestre che ridono * * * - - valutazione media: 3,26 su 64 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Agli inizi degli anni ’60, in un paese della Bassa Ferrarese arriva un giovane restauratore per ripristinare un affresco sulla morte di San Sebastiano, dipinto da un artista locale naïf e un po’ folle, morto suicida trent’anni prima. Si trova coinvolto in una bieca atmosfera e, dopo morti violente e colpi di scena, scopre a sue spese una orribile verità. 5° film del bolognese P. Avati e il 1° prodotto da lui con l’A.m.A. (in società con il fratello Antonio e Gianni Minervini), scritto con Gianni Cavina, Maurizio Costanzo e il fratello, è un noir padano che sconfina nell’horror con qualche facile effettaccio. Narrativamente sconnesso, conta per il senso del paesaggio, il gusto della dismisura, l’inclinazione al grottesco, la direzione degli attori, la cura dei particolari. Premio della Critica al festival du Film Fantastique di Parigi 1979.

The House with Laughing Windows (1976) on IMDb

Un film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Francesca Marciano, Valentino Macchi, Bob Tonelli. Giallo, durata 105′ min. – Italia 1977. MYMONETRO Tutti defunti… tranne i morti * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Emilia, 1950. Nel palazzo dei marchesi Zanetti arriva un antico volume che contiene una profezia: colui che ucciderà 9 membri di una nobile famiglia troverà un tesoro. La girandola delle morti misteriose comincia. Fino a 9. O sono soltanto 8? Parodia del genere gotico sullo sfondo di una Padania cupa e nebbiosa con una galleria di personaggi caricaturali. Sbrigativo, persino frettoloso, non riesce a trovare l’intonazione giusta al suo gusto dell’eccesso e della deformazione.

Tutti defunti... tranne i morti (1977) on IMDb

Un film di Luigi Zampa. Con Claudio Gora, James Mason, Orazio Orlando, Franco Nero, Jennifer O’Neil. Drammatico, durata 115′ min. – Italia 1975. MYMONETRO Gente di rispetto * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Giovane maestra del Nord va a insegnare in un paese della Sicilia occidentale. Tutti gli uomini che l’avvicinano sono trovati morti. Come macchina narrativa è anche troppo ingegnosa: una parabola sul potere nella forma di un giallo politico. Infastidisce e offende il modo in cui sono rappresentati la gente siciliana e i suoi costumi. Giustificate parzialmente nel campo della commedia erotica, certe accentuazioni deformanti non sono sopportabili in un dramma che pretende di essere realistico: diventano una forma di disprezzo. Tratto da un romanzo di Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia. La O’Neill attendibile, Mason spaesato.

The Flower in His Mouth (1975) on IMDb

Regia di Luigi Zampa. Un film Da vedere 1952 con Paolo StoppaMariella LottiAmedeo NazzariSilvana PampaniniCarlo PisacaneNino VingelliCast completo Genere Giallo – Italia1952durata 98 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Liberamente ispirato ai fatti del processo Cuocolo (qui Ruotolo) – dal nome dei coniugi assassinati nel 1905 a Napoli dalla camorra – racconta come un giudice istruttore scopra nelle indagini legami e corruzioni che investono non solo la camorra, ma tutta la città. È il miglior film di Zampa, anche per merito dell’efficiente sceneggiatura (S. Cecchi D’Amico, Ettore Giannini, Diego Fabbri, Turi Vasile) e uno dei rari drammi giudiziari riusciti del cinema italiano, ma anche una di quelle opere in cui le istanze civili e morali del neorealismo s’innestano sul robusto tronco di un melodramma popolare attento alla lezione del cinema americano d’azione. Su una colorita galleria di personaggi si staglia l’efficace interpretazione di Nazzari. Grolla d’oro per la regia alla 1ª edizione del premio a Saint Vincent.

The City Stands Trial (1952) on IMDb
Cast completo del film Il magistrato | MYmovies

Regia di Luigi Zampa. Un film con Claudia CardinaleMassimo SeratoJosé SuarezMaurizio ArenaGeronimo MeynierCast completo Genere Drammatico – Italia1959durata 92 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Nell’indagare sull’aggressione di un appaltatore portuale a Genova, un giudice istruttore (J. Suarez) vede la sua inchiesta arenarsi in un intreccio di omertà, soprusi, loschi interessi. Inoltre, vivendo a pensione in una casa piccoloborghese, è testimone della crisi economico-morale di questa famiglia che sfocia in tragedia. Scritto con Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile, è un ambizioso affresco narrativo che ha il torto di mettere troppa carne al fuoco, trasformandosi in un turgido e squilibrato melodramma sociale, e di approdare a un pessimismo radicale che risulta velleitario perché troppo generico.

Il magistrato (1959) on IMDb
Locandina Ivo il tardivo

Un film di Alessandro Benvenuti. Con Alessandro BenvenutiFrancesca NeriDavide BechiniLuca FagioliokFrancesco Casale. continua» Commediadurata 106 min. – Italia 1995.

Più un fool shakespeariano che uno scemo del villaggio, Ivo il tardivo è l’ultimo di una simpatica stirpe di matti e l’unico abitante di un paesino abbandonato. Con il suo improbabile atteggiamento nei confronti della vita, riesce a risolvere i problemi di diversi personaggi, tra i quali una ragazza e un gruppo di malati di mente in licenza.

Ivo il tardivo (1995) on IMDb

Regia di François Truffaut. Un film Da vedere 1968 con Jean-Pierre LéaudDelphine SeyrigClaude JadeMichael LonsdaleHarry-MaxAndré FalconCast completo Titolo originale: Baisers volés. Genere Commedia – Francia1968durata 92 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,76 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Congedato dall’esercito, il ventenne Antoine Doinel cerca di ricostruire il rapporto con la vecchia fidanzata, Christine, senza riuscirci. Dopo una breve esperienza come portiere d’albergo, trova lavoro come investigatore privato, attività per cui non è assolutamente portato. Tuttavia, tra un pedinamento e l’altro, tra un’indagine e l’altra, riuscirà a dare un senso alla sua ricerca di stabilità interiore, ritrovando l’amore della vecchia fiamma e una più matura consapevolezza di sé.
Diretto nei giorni della contestazione studentesca del ’68, nei giorni della destituzione di Henry Langlois, direttore della Cinémathèque Française a cui il film è dedicato, Baci rubati lascia in secondo piano il contesto politico per concentrarsi sulle avventure di un giovane imbranato in cerca di un lavoro, di un amore, di una strada da percorrere nella vita.
Alla sua terza apparizione dopo I quattrocento colpi e l’episodio Antoine e Colette diretto nel film a episodi L’amore a vent’anni, Truffaut riprende il personaggio di Antoine Doinel interpretato dal suo attore feticcio Jean-Pierre Leaud, per raccontarci una storia intrisa di malinconica dolcezza, in cui il protagonista, alla disperata ricerca di un posto nel mondo, affronta un percorso di crescita e di maturazione interiore.
Un percorso di crescita che si configura come progressiva consapevolezza di sé, determinata da ogni azione che Antoine compie: dal lavoro che sceglie, investigatore privato, metafora di una ricerca non dei fatti altrui ma della sua interiorità, fino al rapporto con le donne e con l’amore: dalla prostituta che lo rifiuta, alla fidanzata restia a lasciarsi andare, fino a Fabienne Tabard, donna dell’alta borghesia, essere celestiale, avventura di una notte, elemento cardine nel percorso di ricerca di Antoine. Dall’amore a caro prezzo con la prostituta all’amore che non a prezzo con Fabienne, Antoine approderà finalmente in un porto sicuro, il dolce abbraccio di Christine, forse transitorio, forse assoluto e definitivo.
E alla fine del tenero peregrinare di Antoine Doinel rimane nella mente dello spettatore il quesito intorno a cui ruota tutto il film, accompagnato dalle parole di Charles Trenet: “Que reste-t’il de nos amours?”.

Stolen Kisses (1968) on IMDb

Il disprezzo - Film (1963) - MYmovies.itUn film di Jean-Luc Godard. Con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Fritz Lang Titolo originale Le mépris. Drammatico, durata 103′ min. – Francia 1963. MYMONETRO Il disprezzo * * * - - valutazione media: 3,38 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’attraente moglie francese di uno sceneggiatore italiano disprezza il marito, troppo arrendevole ai compromessi con il produttore americano che l’ha scritturato per salvare un film diretto da un regista tedesco, Fritz Lang. Tratto dal romanzo (1954) di Alberto Moravia e maciullato nell’edizione italiana dal produttore Carlo Ponti, è un film imperniato sul rapporto classicità-modernità. Godard stravolge Moravia, criticandolo. Il suo talento lampeggia e s’impone, nonostante i tagli.

Contempt (1963) on IMDb

Un film di Kaneto Shindo. Con Jitsuko Yoshimura, Kei Sato, Nobuko Otowa Drammatico, b/n durata 100′ min. – Giappone 1964. MYMONETRO Onibaba * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ispirato a un’antica leggenda e ambientato in un periodo imprecisato del corrusco medioevo giapponese, è il dramma di due donne, suocera (N. Otowa) e nuora (J. Yoshimura), che cercano di sopravvivere a una guerra in corso uccidendo i soldati feriti e spogliandone i cadaveri finché tra le due s’intromette, scatenandone la gelosia, un disertore (U. Jukichi). Nel descrivere, in toni ora favolistici ora allegorici, un’umanità abbrutita, ridotta alle elementari leggi della sopravvivenza, Shindo, cineasta progressista e accademico della regia, intende denunciare la guerra e inneggiare ai diritti dell’amore contro la superstizione, ma lo fa in modi enfatici e artificiosi. Il suo lirismo pompieristico si risolve in una lubricità (sesso, violenza, morte) accademicamente ostentata. Nella sua efebica grazia Yoshimura è una presenza femminile memorabile. Girato in Tohoscope.

Onibaba (1964) on IMDb