Archive for Gennaio, 2024


Regia di René Clément. Un film Da vedere 1946 con Tony LaurentLucien DeagneauxRobert Le RayJean ClarieuxJean Daurand. Titolo originale: La bataille du rail. Genere Guerra – Francia1946durata 85 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,48 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella regione di Chalon-sur-Saône (Francia centrale, a nord di Lione) nel 1944, prima dello sbarco alleato in Normandia, i ferrovieri francesi lottano contro l’invasore tedesco: passaggio della linea di demarcazione per uomini e posta, sabotaggi nelle stazioni di smistamento, deragliamento di un convoglio germanico. 1° dei (pochi) film francesi sulla Resistenza e 1° lungometraggio dell’ex documentarista Clément che avrebbe poi girato altri 5 film sulla seconda guerra mondiale. È una cronaca corale semidocumentaria e celebrativa della lotta antitedesca degli cheminots che sfocia a volte nell’epica, a volte nel dramma. Privo di una vera struttura narrativa e alieno da ogni sfumatura psicologica nel disegno dei personaggi, il film s’iscrive in quella svolta verso il realismo che contrassegnò molte cinematografie, persino quella hollywoodiana, all’indomani della guerra 1939-45. Notevole il contributo della fotografia di Henri Alekan, ma non è trascurabile l’apporto ai dialoghi sobri e funzionali di Colette Audry. Fu girato in circostanze fortunose con veri ferrovieri francesi e con mezzi precari, un po’ come Roma città aperta : il deragliamento del treno, per esempio, è vero, senza trucchi, e fu filmato con 3 macchine da presa. Distribuito in Italia nel 1954.

 Operazione Apfelkern
(1946) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film con Chenchao-JungJen Chang-binLee Kang-ShengLu Yi-ChingTien MiaoYu-Wen Wang. Titolo originale: Qing shao nian nuo zha. Genere Drammatico – Taiwan1992durata 106 minuti.

I quattro protagonisti vagano senza meta in una metropoli fredda e popolata di luci anche a notte fonda. Due si arrangiano con piccoli furti, mentre un terzo, Hsiao Kang, scivola inesorabilmente verso un rifiuto senza ritorno della società. Fa da contorno un personaggio femminile che ha come unica funzione quella di stigmatizzare l’incapacità di costruirsi un rapporto con uno dei due teppistelli; come a voler ammettere che quello in cui vivono è un mondo vuoto, insensibile.

 Qing shao nian nuo zha
(1992) on IMDb
Locandina Il pensionante - Una storia della nebbia di Londra

Un film di Alfred Hitchcock. Con Ivor NovelloMarie AultArthur ChesneyMalcolm KeeneJune Titolo originale The Lodger – A Story of the London FogPoliziescob/n durata 76 min. – Gran Bretagna 1926.

Il cadavere di una ragazza bionda viene ripescato nel Tamigi: è l’ennesima vittima di un maniaco che si firma The Avenger (Il vendicatore) e che da qualche tempo terrorizza Londra. In tutta la città regna la paura: non fa eccezione la modesta pensione tenuta dai coniugi Bunting a Bloomsbury, dove si presenta un nuovo cliente, Jonathan Drew, che desta subito sospetti poiché è solito uscire nelle sere di nebbia nascondendo il volto in una sciarpa e sotto il cappello (anche il misterioso “vendicatore” è solito uccidere donne bionde nelle notti di nebbia). I Bunting si confidano con Joe Betts, un poliziotto fidanzato con la figlia Daisy: questi scopre che tra la ragazza e il pensionante c’è del tenero e non esita a trarlo in arresto. Jonathan riesce però a fuggire, ma viene inseguito e raggiunto dalla folla inferocita che vorrebbe linciarlo: a salvarlo arriva all’ultimo momento la notizia della contemporanea cattura del vero assassino. Jonathan viene scagionato e si scopre che durante le notti nebbiose usciva per dare la caccia all’assassino che aveva ucciso sua sorella. Questo thriller, ispirato al personaggio di Jack lo Squartatore, antesignano dei serial killer contemporanei, venne considerato dallo stesso Hitchcock il suo “primo vero film”, tanto che lo firmò con la prima delle sue apparizioni divenute in seguito celeberrime. Passato alla storia per alcune memorabili sequenze, Il pensionante-Una storia della nebbia di Londra anticipa uno dei temi prediletti dal regista inglese, l’incubo dell’innocente ritenuto a torto colpevole e per questo perseguitato. Del film sono stati realizzati numerosi remake, come quello dal titolo omonimo del 1944 e Una mano nell’ombra del 1954.

The Lodger: A Story of the London Fog (1927) on IMDb
Ricco e strano (1931) | FilmTV.it

Un film di Alfred Hitchcock. Con Henry Kendall, Joan Barry, Percy Marmont, Betty Amann, Elsie Randolph, Aubrey Dexter, Hannah Jones Titolo originale Rich and Strange.Drammatico, b/n durata 92 min. – Gran Bretagna 1932. MYMONETRO Ricco e strano * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Fred ed Emily sono una coppia di giovani sposi che conduce una vita molto banale, alla periferia di una grande città. All’improvviso ricevono una grossa eredità e decidono di concedersi un viaggio in nave verso Oriente, ma l’atmosfera della vacanza di lusso li travolge: Fred si lascia sedurre da una principessa esotica ed affascinante, in realtà molto spregiudicata; Emily è corteggiata da Gordon, un romantico piantatore che le propone di abbandonare il marito per seguirlo in India.
Tra i due coniugi si accende una lotta di odio e rancore, quando la nave fa naufragio nel mar della Cina. Bloccati in cabina, si perdonano tutto e giurano amore eterno davanti alla morte, cadendo poi in un sonno profondo. Al loro risveglio si accorgono di essere rimasti gli unici occupanti del piroscafo, insieme ad un gatto nero. Salvati da una giunca cinese, assistono alla morte di un asiatico e ad un parto in condizioni estreme e si rendono conto di aver mangiato il gatto nero sopravvissuto con loro dopo il naufragio, la cui pelle è inchiodata all’albero della giunca ma i cui occhi continuano comunque a splendere. Tornati a casa ricadono nella banalità quotidiana, tra litigi e dispetti, come se non fossero mai partiti.
Film appartenente al primo periodo inglese del regista, Rich and Strange rientra nel filone dei melodrammi hitchcockiani realizzati ‘a prova di thriller’: ottima testimonianza del fatto che temi da commedia possono essere trattati con un’intensità creativa davvero unica.

 Ricco e bizzarro
(1931) on IMDb

Regia di Marco Ferreri. Un film con Ugo TognazziMarcello MastroianniCatherine Spaak. Titolo originale: Break-up. Genere Commedia – ItaliaFrancia1965durata 85 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Alla vigilia delle nozze un industriale del cioccolato è ossessionato dall’esigenza di verificare scientificamente quale sia il punto di rottura dei palloncini pubblicitari. Intitolato originariamente L’uomo dei cinque palloni , il film fu ridotto dal produttore Carlo Ponti a un episodio di mezz’ora del film Oggi, domani e dopodomani (1965) e uscì nella sua versione integrale solo in Francia, nel 1969, col titolo Break-up . Con lo stesso titolo, e arricchito di 3 nuove sequenze (una delle quali a colori), il film fu presentato nel 1973 alle Giornate del cinema italiano e finalmente distribuito (sia pur in maniera sporadica) nel 1979. Sarcastico apologo sulla solitudine e l’alienazione nella società moderna, è un film di impianto antinarrativo e sincopato che anticipa diversi temi del Ferreri successivo tra cui quello dell’afasia nata dall’orrore del sociale.

The Man with the Balloons (1968) on IMDb
Le valigie di Tulse Luper - La storia di Moab - Film (2003)

Regia di Peter Greenaway. Un film con Victoria AbrilJJ FeildIsabella RosselliniFranka PotenteDon JohnsonKathy BatesCast completo Titolo originale: The Tulse Luper Suitcases – Part I. The Moab Story. Genere Drammatico – Gran Bretagna2003durata 125 minuti. – MYmonetro 2,73 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1921, Newport (Galles): il decenne Tulse gioca alla guerra con l’amico Martino Knockavelli. Suo padre lo punisce. 1934, Moab (Utah): Tulse e Martino cercano le antiche città mormoni nel deserto. Invaghito della bella Passion, Tulse è strapazzato dagli Hockmeister di origine tedesca. 1938, Anversa (Belgio): Tulse, giornalista, è incarcerato per la sua attività antifascista. Tornati in Europa, gli Hockmeister lo perseguitano. 1ª parte di una trilogia sul Novecento, presentata come “opera d’arte in forma di cinema”, ma anche di TV (16 episodi di 40 minuti), DVD, Internet interattivo e un numero imprecisato di libri. Imperniata sul 92 (numero atomico dell’uranio): tante sono le valigie di Tulse (21 nella 1ª parte), i personaggi principali, gli oggetti che dovrebbero “rappresentare il mondo”. Sono 16 gli episodi principali della sua vita e 16 le prigioni in cui viene rinchiuso. Difficile districarsi in questo labirintico manufatto audiovisivo, strutturato per accumulazione visiva, sonora, informativa e privo di un centro. Si susseguono didascalie scritte, sovraimpressioni, riquadri, split-screen , inserti, cambi di formato, segnali alchemici e cabalistici. Già apparso in film precedenti del regista ( A Walk Through H , 1978; The Fall , 1980), il gallese Tulse Luper scrittore, storico, esploratore, agente segreto (spia?) è probabilmente un alter ego di Greenaway che “utilizza lo schermo come una tela o un monitor” (A. Zanetti), da collezionista enciclopedico alla Borges come si atteggia. Sanziona la morte del cinema o annuncia il cinema del futuro?

 Le valigie di Tulse Luper - La storia di Moab
(2003) on IMDb

Mignon è partita (DVD) - DVD - Film di Francesca Archibugi Drammatico | IBSUn film di Francesca Archibugi. Con Stefania Sandrelli, Micheline Presle, Leonardo Ruta, Massimo Dapporto, Daniela Morelli. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 94′ min. – Italia 1988. MYMONETRO Mignon è partita * * * - - valutazione media: 3,29 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A Roma la scombinata famiglia Forbicioni ospita la giovinetta Mignon che viene da Parigi. È un po’ antipatica, ma turba i sogni del cugino Giorgio cui lei, però, preferisce un ragazzo di borgata. Scritta con due coetanee (Gloria Malatesta e Claudia Sparigia), è la brillante opera prima della giovane Archibugi, premiata da pubblico e critica. Sceneggiatura sapiente in delicato equilibrio tra patetico e comico sottovoce e un’omogenea squadra di attori. 5 David di Donatello (regista esordiente, attrice protagonista, attore non protagonista, sceneggiatura, suono) e 2 Nastri d’argento.

Mignon è partita (1988) on IMDb

Regia di Paul McGuigan. Un film con Daniel RadcliffeJames McAvoyJessica Brown FindlayAndrew ScottCharles DanceCast completo Titolo originale: Victor Frankenstein. Genere DrammaticoThriller, – USA2015durata 109 minuti. Uscita cinema giovedì 7 aprile 2016 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,34 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un povero clown deforme viene maltrattato e umiliato costantemente nel circo in cui è costretto a lavorare e di cui non ha mai superato i confini. Un giorno però, in seguito a un incidente di cui è vittima la trapezista di cui è segretamente innamorato, ha modo di incontrare uno studente di medicina, Victor Frankenstein. Costui comprende immediatamente la passione nascosta che il clown coltiva da sempre per l’anatomia umana e lo fa fuggire dal lavoro-prigione. Da quel momento diventerà il suo assistente con il nome di Igor.

Victor Frankenstein (2015) on IMDb

Regia di Terence Fisher. Un film con Christopher LeePeter CushingHazel CourtRobert Urquhart. Titolo originale: The Curse of Frankenstein. Genere Horror – Gran Bretagna1957durata 83 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,61 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rifacimento del celebre Frankenstein di James Whale del 1932: il barone Frankenstein compie tremendi esperimenti su cadaveri, finché il gioco gli sfugge di mano.

The Curse of Frankenstein (1957) on IMDb

Regia di Mel WellesErnest von Theumer. Un film con Joseph CottenRosalba NeriMickey HargitayPaul MüllerPeter WhitemanHerbert FuxCast completo Genere Horror – ItaliaUSA1971durata 92 minuti.

Il barone Frankenstein (Cotten) sta tentando di infondere vita ad un corpo artificiale ricostruito in laboratorio. Ad aiutarlo nell’impresa ci sono la figlia Tania (Rosalba Neri), da poco tornata al castello dopo essersi laureata a pieni voti in medicina, e l’assistente Charles Marshall (Muller). L’operazione ha successo ma la creatura, alla quale è stato trapiantato un cervello anormale, si ribella allo scienziato.

Lady Frankenstein (1971) on IMDb

Regia di Terence Fisher. Un film con Peter CushingSusan DenbergThorley WaltersRobert MorrisDuncan LamontCast completo Titolo originale: Frankenstein Created Woman. Genere Horror – Gran Bretagna1967durata 92 minuti. – MYmonetro 2,84 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre loschi individui uccidono un taverniere e lasciano che venga giustiziato al loro posto un innocente. La fanciulla che lo amava si uccide; interviene il dottor Frankenstein che ricostruisce il corpo della ragazza nel quale trapianta il cervello dell’amato

Frankenstein Created Woman (1967) on IMDb

Distruggete Frankenstein. Restaurato in HD (DVD) - DVD - Film di Terence  Fisher Fantastico | IBSUn film di Terence Fisher. Con Peter Cushing, Simon Ward, Freddie Jones, Veronica Carlson, Thorley Walters. Titolo originale Frankenstein Must Be Destroyed!. Horror, Ratings: Kids+13, durata 101′ min. – Gran Bretagna 1969. MYMONETRO Distruggete Frankenstein * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il barone Frankenstein prosegue i suoi esperimenti sul cervello umano. Per procurarsi la “materia prima” non esita a uccidere e a servirsi, col ricatto, del giovane direttore di un manicomio. Maestro dell’horror, Fisher ha resuscitato i vecchi mostri (Dracula, Frankenstein, l’Uomo Lupo, Jekyll) rinnovandoli con il colore. Il suo humour ha fatto il resto. Divertente. È il suo 4° Frankenstein.

Frankenstein Must Be Destroyed (1969) on IMDb

Un film di Terence Fisher. Con Peter Cushing, Eunice Gayson, Francis Mathews, Michael Gwynn, Oscar Quitak, John Welsh, Lionel Jeffries.Titolo originale The Revenge of Frankestein. Horror,Ratings: Kids+13, durata 89 min. – Gran Bretagna 1958. MYMONETRO La vendetta di Frankenstein * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sfuggito al capestro grazie all’aiuto di Karl, un povero storpio al quale ha promesso un nuovo corpo, il barone Victor Frankenstein si rifugia a Carlsbruck dove, sotto l’identità del dottor Stein e con l’assistenza del giovane Hans Kleve, prende a lavorare nell’ospedale cittadino. I numerosi pazienti – per lo più povera gente abbandonata a se stessa – gli forniscono abbondanza di “materia prima” per continuare gli esperimenti, e lo scienziato si accinge a ricostruire il corpo per Karl in un laboratorio segreto. L’operazione ha successo, ma la creatura, accidentalmente liberata da un’infermiera, è aggredita da un custode e riporta una grave ferita che la rende furiosa. Il mostro assale il suo creatore rivelandone a tutti l’identità e Frankenstein, tentata invano la fuga, è circondato dalla folla degli inferociti internati dell’ospedale. Kleve riesce a sottrarre lo scienziato morente e, ricostruito un corpo somigliantissimo a quello del barone, vi trapianta il cervello del moribondo… Tempo dopo, a Londra, un dottore comincia a farsi notare nell’ambiente scientifico: il suo nome è Franck, ma le sue sembianze ed il suo cervello sono quelli di Victor Frankenstein.
Jimmy Sangster e Terence Fisher continuano a alimentare la leggenda di Frankenstein senza preoccuparsi delle origini letterarie del personaggio. Per la seconda volta l’ottimo Peter Cushing ritrae il protagonista come una mente geniale ma egocentrica, che sacrifica ogni ragione etica ad un frainteso traguardo scientifico, riconducibile in realtà alla gloria e al successo personale. La creatura, interpretata da Michael Gwynn, è soltanto l’elemento necessario per sviluppare la storia verso un’inedita, originale conclusione: quel significativo ultimo scambio di corpi e cervelli che salda indissolubilmente l’identità del barone con quella della sua creatura. Prodotto da Michael Carreras e inizialmente progettato con il titolo “The Blood of Frankenstein”, il film è il sequel della Maschera di Frankenstein.

The Revenge of Frankenstein (1958) on IMDb
Locandina La rivolta di Frankenstein

Un film di Freddie Francis. Con Peter CushingDuncan LamontPeter Woodthorpe, Kiwi Kingston, Sandor ElésKaty Wild. continua» Titolo originale The Evil of FrankensteinHorror,durata 89 min. – Gran Bretagna 1964.

Costretto ad abbandonare un’Inghilterra fin troppo sospettosa sulla natura delle sue ricerche, il barone Victor Frankenstein fa ritorno dopo 10 anni a Karlstadt, ma solo per scoprire che il suo castello è stato distrutto e il laboratorio, in parte, saccheggiato. Il suo sconforto si mitiga soltanto quando una giovane mendicante muta lo guida tra i monti fino ad caverna nella quale è custodito in un blocco di ghiaccio il corpo della sua creatura: deciso a riprendere gli esperimenti, Frankenstein lavora nuovamente sul mostro. Ad aiutarlo, questa volta, è l’equivoco Zoltan, un mesmerista espulso da Karlstadt, che, in realtà, intende servirsi dell’uomo artificiale per compiere sanguinose vendette contro i notabili della città.
La terza avventura del Frankenstein della Hammer non presenta spunti particolarmente interessanti: i momenti migliori del film vanno ricercati nelle scenografie gotiche del castello diroccato e nella descrizione del laboratorio che sembra voler gareggiare, in fatto di strumentazioni e di macchinari, con quelli della migliore tradizione Universal. Peter Cushing, nel ruolo del protagonista, è a tratti più umano del solito. La creatura, pesantemente truccata da Roy Ashton, è impersonata dal wrestler australiano Kiwi Kingston.Nella versione distribuita alla televisone americana nel 1968, la NBC aggiunse le sequenze nelle quali la ragazza muta, ancora bambina, incontra per la prima volta il mostro di Frankenstein.

The Evil of Frankenstein (1964) on IMDb
Risultati immagini per Frankenstein contro l'Uomo Lupo

Un film di Roy William Neill. Con Lon Chaney jrPatric KnowlesBela LugosiIlona MasseyDwight Frye. continua» Titolo originale Frankenstein Meets the Wolf ManHorrorb/n durata 72 min. – USA 1943.

Il cadavere di Larry Talbot, il famigerato licantropo, torna in vita, resuscitato, accidentalmente da due profanatori di tombe. Consapevole, nei momenti di lucidità, del tragico destino che lo perseguita, Talbot, dopo aver invano cercato aiuto presso la clinica del dottor Mannering, raggiunge il castello di Henry Frankenstein nella speranza di ottenere da lui un rimedio contro la licantropia. Ma la sorte gli è avversa: Frankenstein è morto poche ore prima, ed egli può, adesso, soltanto sperare che i suoi diari contengano l’indicazione per l’antidoto. Nei pressi del castello, l’Uomo Lupo scopre il corpo del mostro creato da Frankenstein e, liberandolo dal ghiaccio che lo ha preservato, lo rianima. Quando la gente del vicino villaggio si mette in allarme per la presenza delle due mostruose figure, Manning accorre e insieme ad Elsa, figlia di Frankenstein, riattiva l’antico laboratorio con il proposito di sottrarre loro l’energia vitale. L’operazione, tuttavia, ottiene l’effetto contrario: l’Uomo Lupo e la Creatura, più furiosi che mai, si accaniscono l’uno contro l’altro, rimanendo, infine, travolti dal crollo di una diga che distrugge il sinistro castello. Scritto dall’inventivo Curt Siodmak e diretto con buon ritmo da Roy William Neill (lo stesso regista al quale si deve la lunga serie di Sherlock Holmes interpretata da Basil Rathbone), il film continua la saga del mostro di Frankenstein e si presenta, insieme, come sequel dell’Uomo Lupo (The Wolf Man) del 1941. La Universal sperimenta per la prima volta la formula del film con più mostri, scommettendo sulla presenza carismatica di Lugosi, sulla crescente popolarità di Chaney Jr. e su uno stuolo di eccellenti caratteristi. Nell’interessante saggio sul cinema horror, “The Monster Show”, David J. Skal ricorda come i recensori del tempo abbiano intravisto nel film, più o meno scherzosamente, una parabola degli anni di guerra: l’immaginaria regione di Visaria, nella quale la storia è ambientata, sarebbe una chiara allusione alla Germania e la rediviva creatura di Frankenstein simboleggerebbe il riaffiorare delle mai sopite spinte irrazionalistiche e violente del nazionalismo. La stessa composizione grafica dei nomi dei due mostri che campeggia nei manifesti originali – “Frankenstein” e “Wolf Man” – sembra ricordare la natura meccanica del primo e quella animalesca del secondo e sarebbe “…un commento adeguato, pur se involontario, alle contraddizioni della moderna tecnologia bellica…” che vede il furore primordiale incanalato in una macchina da guerra perfetta. Bela Lugosi interpreta, finalmente, la creatura di Frankenstein, ma la sua prova è mortificata dalla produzione che in sede di montaggio – per snellire la frenetica avventura e, soprattutto, spinta da una sfavorevole anteprima – taglia gran parte dei suoi primi piani e tutte le sue battute: per ironia della sorte, l’attore che aveva rifiutato il ruolo del personaggio nel Frankenstein del 1931 perché concepito privo della parola, se lo ritrova, a prodotto finito, imprevedibilmente muto. Per Lugosi si tratta dell’ultimo lavoro presso la Universal e per Dwight Frye uno degli ultimi film: Frye – che continua a dividersi tra gli studi cinematografici e l’ufficio di progettista aeronautico – muore pochi mesi dopo stroncato da infarto. Notevoli, come sempre, gli effetti ottici di John P. Fulton e l’elaborato trucco di Jack Pierce che rendono impressionante (per quegli anni) la metamorfosi di Talbot in licantropo.

Frankenstein Meets the Wolf Man (1943) on IMDb
Risultati immagini per Frankenstein - 1910

Un film di Searle Dawley. Con Charles OgleMary FullerAugustus PhillipsHorrorb/n durata 14′ min. – USA 1910.

Quando uscì, Frankenstein fu accolto con favore dalla critica, ma il pubblico lo dimenticò rapidamente, finché negli anni Sessanta, pur risultando perduto, tornò a far notizia in quanto costituiva la prima versione cinematografica del romanzo di Mary Shelley. Nel 1980 aveva raggiunto una notorietà tale da essere incluso – unico titolo risalente all’epoca dei nickelodeon – nella lista dei film “più ricercati” dell’American Film Institute.In realtà una copia nitrato di Frankenstein esisteva nella collezione di Alois F. Dettlaff, che aveva iniziato a raccogliere pellicole infiammabili sin dal 1928. Egli aveva acquisito il film di Dawley da un ambulante del circuito regionale negli anni Cinquanta. Per trent’anni archivi e privati vari tentarono di raggiungere con lui un accordo per ottenere l’accesso al film (che negli anni Settanta egli stesso aveva trasferito su acetato 35mm). Pur avendo organizzato qualche proiezione locale e permesso la distribuzione di brevi estratti e di copie video protette, Dettlaff non rese il film disponibile su più vasta scala se non nel 2002, quando lo pubblicò privatamente su DVD. Se il trucco di Charles Ogle sembra ispirato ai vari allestimenti teatrali ottocenteschi di questo soggetto, l’adattamento di Dawley si rifà a E.T.A. Hoffmann e al Dr. Jekyll and Mr. Hyde portato sulle scene da Richard Mansfield.Il mostro è presentato come un classico doppelgänger, che riflette “il male nella mente di Frankenstein”, ossessionando il suo creatore. Gli effetti speciali impiegati nella scena della creazione sono indubbiamente notevoli, ma le immagini riflesse nello specchio che si vedono nel finale e che anticipano le varie versioni di Der Student von Prag (Lo studente di Praga), sono forse ancor più significative. – Richard Koszarski

Frankenstein (1910) on IMDb

Regia di Paul WegenerCarl BoeseHenrik Galeen. Un film Da vedere 1920 con Paul WegenerAlbert SteinrückErnst DeutschHans StürmMax KronertDore PaetzoldCast completo Titolo originale: Der Golem, wie er in die Welt kam. Genere Fantastico – Germania1920durata 73 minuti. – MYmonetro 3,05 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella Praga del Cinquecento, sotto il regno di Rodolfo II d’Asburgo, il rabbino Löw costruisce con l’argilla un potente automa, dandogli la vita – ma non la parola – con una formula magica. La creatura, però, si ribella al creatore. La storia è ispirata ad antiche leggende giudeo-cabalistiche che simboleggiano la creazione dell’uomo che vuole imitare Dio, creando un essere a propria immagine. Più volte rielaborate da scrittori dell’Europa centrale, furono messe a punto dal viennese Gustav Meyrink in un famoso romanzo (1915) fantastico. Sceneggiato dal regista – che v’interpreta il ruolo del Golem – con Henrik Galeen, rimane il miglior film sull’argomento per un concorso di fattori espressivi e tecnici: le originali scenografie di Hans Pölzig, la fotografia di Karl Freund, la potenza dinamica delle scene di massa, l’efficacia dei trucchi, la forza suggestiva del Golem stesso che influenzò non poco James Whale nel suo Frankenstein del 1931. Lo stesso Wegener aveva messo a punto storia e personaggio nei precedenti Der Golem, und wie er auf die Welt kam (1915) e Der Golem und die Tänzerin (1917). L’argomento fu ripreso nel 1935 da J. Duvivier in Le Golem e nel 1952 dal cecoslovacco Martin Fric in L’imperatore della città d’oro.

 Il Golem - Come venne al mondo
(1920) on IMDb

La figlia di Frankenstein (1958) | FilmTV.itUn film di Richard Cunha. Con John Ashley, Sandra Knight, Donald Murphy, Felix Locher, Sally Todd. Titolo originale Frankenstein’s Daughter. Avventura, durata 85 min. – USA 1958. MYMONETRO La figlia di Frankenstein * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

L’anziano professor Morton sta elaborando una terapia contro l’invecchiamento dei tessuti e confida ardentemente sulla collaborazione di Oliver, uno studente che si mostra particolarmente attento e sollecito. Il buon Morton non sa che il giovanotto è, in realtà, il pronipote del famigerato barone Frankenstein, e che la sua devozione nasconde il proposito di riutilizzare gli insegnamenti ricevuti nel nefasto tentativo di dar vita ad un corpo artificiale ricostruito segretamente in laboratorio. Avendo necessità di cadaveri per realizzare la sua creatura, Oliver svia i sospetti della polizia somministrando a Trudy, l’ignara nipote di Morton, un siero che, periodicamente, ne altera spaventosamente le sembianze e la personalità. Raggiunto lo scopo di dar vita al mostro – un grottesco simulacro di donna – Oliver mette in atto un piano per sbarazzarsi dei padroni di casa, ma Johnny Bruder, fidanzato di Trudy, interviene appena in tempo per evitare il peggio.
Mediocre sotto tutti i punti di vista, il film conferma le limitate capacità di Richard E. Chuna, regista di pellicole come Giant from the Unknown e Missile to the Moon. Gli interpreti fanno del loro meglio per non sprofondare nel ridicolo, ma l’intreccio, simile a quello della Figlia del dottor Jeckyll, non regala alcuna emozione e i due mostri – incredibilmente brutti e goffi – non possono invocare alcuna clemenza.Titoli alternativi: La hija de Frankenstein, La fille de Frankenstein, She Monster of the Night.

Frankenstein's Daughter (1958) on IMDb
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Regia di Mel Brooks. Un film Da vedere 1974 con Gene WilderPeter BoyleMarty FeldmanTeri GarrCloris LeachmanGene HackmanCast completo Titolo originale: Young Frankenstein. Genere Comico, – USA1974durata 106 minuti. Uscita cinema martedì 26 novembre 2013 distribuito da Nexo Digital. – MYmonetro 4,14 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il nipote del famigerato barone Frankenstein, neurochirurgo americano, va in Transilvania e decide di ripetere l’esperimento dell’avo. Crea un mostro di incommensurabile bontà. Più che una parodia è una reinvenzione critica della nota storia (1818) di Mary Shelley, carica di comicità che diventa qua e là poesia. Un bianconero di alta suggestione. Attori bravissimi. Scritto dal regista con Wilder.

Young Frankenstein (1974) on IMDb
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Un film di Jimmy Sangster. Con Jon Finch, Ralph Bates, Kate O’Hara, Joan Rice, Kate O’Mara.titolo originale The Horror of Frankenstein. Horror, durata 95 min. – Gran Bretagna 1970.MYMONETRO Gli orrori di Frankenstein * 1/2 - - - valutazione media: 1,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il protagonista di questa nuova puntata della saga di Frankenstein prodotta dalla Hammer, oltre ad essere uno scienziato criminale è anche un parricida. Per non essere intralciato nei suoi progetti, Victor Frankenstein uccide il padre, ne eredita il patrimonio, completa gli studi di medicina a Vienna e, una volta tornato in patria, inizia la costruzione di un uomo artificiale che dovrebbe rivoluzionare le leggi dell’anatomia e della filosofia. Procuratosi membra e cervello da cadaveri diversi, per assemblare la creatura, ed accesa in lei la scintilla della vita, Victor, però, si accorge di aver generato un essere spaventoso ed è ben presto costretto ad uccidere amici e colleghi per sviare i sospetti della polizia. Quando, infine, sta per essere smascherato, la provvidenziale scomparsa del mostro – dissoltosi accidentalmente in una vasca ricolma di acido – lo scagiona da qualsiasi accusa.
Apprezzato sceneggiatore, Jimmy Sangster si cimenta nella regia con questa pellicola che, secondo le intenzioni della Hammer, doveva rinnovare il fanta-horror portandolo più vicino ai gusti delle nuove generazioni, poco propense ormai ad accettare le ripetitive riletture dei classici e più sensibili alla parodie. Ma il film si rivela un flop tanto sotto il profilo narrativo quanto da un punto di vista stilistico. La vicenda raccontata è banale – appena sostenuta da un’accentuata dose di cinismo – e la regia sembra più vicina alla tecnica televisiva che a quella cinematografica. The Horror of Frankenstein testimonia l’inaridimento di un filone che aveva avuto successo presso il pubblico e richiamato – nel bene o nel male – l’attenzione della critica. L’assenza di Peter Cushing, attore deputato al ruolo di Frankenstein, si fa notare, anche se Ralph Bates ce la mette tutta per fare buona figura.La “Creatura” è interpretata da David Prowse, il cui nome resterà poi associato con il personaggio di Darth Vader di Guerre Stellari.

The Horror of Frankenstein (1970) on IMDb