Archive for Dicembre, 2023


Regia di Burny Mattinson. Un film con Alan YoungHal Smith. Titolo originale: Mickey’s Christmas Carol. Genere Animazione – USA1983durata 26 minuti.

Zio Paperone riceve una visita la notte di Natale. Lui che odia il valore di questa festa dovrà fare i conti con tre spiriti che invocano la gioia del Natale.

Mickey's Christmas Carol (1983) on IMDb

Ci sono due tracce audio in italiano: doppiaggio originale del 1983 e doppiaggio del 1990.

Risultati immagini per Papillon filmUn film di Franklin J. Schaffner. Con Steve McQueen, Dustin Hoffman, Victor Jory, Don Gordon, Anthony Zerbe. Avventura, durata 150′ min. – USA 1973. MYMONETRO Papillon * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Odissea di un francese, condannato ai lavori forzati nel bagno penale della Guyana, che _ grinta bronzea, coltello facile, fibra a prova di aguzzino _ cerca più volte di evadere con un collega. Tratto da un best seller autobiografico (1969) di Henri Charrière e sceneggiato da Dalton Trumbo e Lorenzo Semple Jr., è un costosissimo, prolisso, pomposo e un po’ tedioso film d’avventure con una forte dose di violenza e sequenze oniriche piuttosto penose.

Papillon (1973) on IMDb

Poster Il delitto perfettoUn film di Alfred Hitchcock. Con Ray Milland, Grace Kelly, Robert Cummings, Anthony Dawson, John Williams [II]. Titolo originale Dial M for Murder. Giallo, Ratings: Kids+16, durata 105 min. – USA 1954. uscita lunedì 23 settembre 2013. MYMONETRO Il delitto perfetto * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su 26 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tony Wendice è consapevole del fatto che sua moglie Mary lo ha tradito con Mark Halliday, uno scrittore di romanzi gialli. Ora Mark è tornato a Londra e Tony teme che Mary chieda il divorzio lasciandolo sul lastrico visto che lui l’ha sposata per denaro e non si è certo dato da fare per costruire un patrimonio personale. Decide così di ricattare il capitano Lesgate che fu suo compagno di studi e di spingerlo ad uccidere Mary con un piano che sembra ben architettato.
Con questo film, girato all’epoca in 3D e ora riproposto nel formato originale, Alfred Hitchcock si avvale della sceneggiatura di Frederick Knott basata su un suo lavoro teatrale e quindi sperimenta l’utilizzo e l’efficacia della tridimensionalità nello spazio chiuso di un appartamento londinese. Così come in Nodo alla gola la macchina da presa rende ‘cinematografica’ una scenografia essenzialmente teatrale e, come in Notorious il MacGuffin è costituito da una chiave. Eric Rohmer e Claude Chabrol, da sempre attenti alle geometrie della ripresa cinematografica rilevarono in uno studio a lui dedicato che in Il delitto perfetto Hitchcock vuole “offrire allo spettatore il punto di vista di un posto in platea (teatrale), infatti la macchina da presa è collocata il più delle volte in una fossa”. In questo film è infatti la ‘messa in scena’ offertagli dal plot ad interessare il regista. Tony organizza una finzione convinto di poter tenere in pugno il proprio’pubblico’ traendone un cospicuo vantaggio.
Ciò che poi rende il film ulteriormente interessante è l’inizio del rapporto del regista con Grace Kelly, una delle attrici (da lui definita “ghiaccio bollente”) che meglio avrebbero aderito alla sua visione del cinema e con la quale non ebbe mai quei contrasti che invece contraddistinsero il rapporto con Tippi Hedren.

Dial M for Murder (1954) on IMDb

TERRA E LIBERTÀ - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmRegia di Ken Loach. Un film Da vedere 1995 con Ian HartIcíar BollaínRosana PastorTom GilroyAngela ClarkeFrédéric PierrotCast completoTitolo originale: Land and Freedom. Genere Drammatico – Gran BretagnaSpagna1995durata 105 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,80 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1994. In seguito all’improvvisa morte del nonno, un operaio inglese di Liverpool, la nipote scopre la sua militanza in Spagna durante la guerra civile, frugando tra carte, fotografie, articoli di giornale e un panno rosso contenente della terra. Da qui si snoda il percorso del giovane David Carr che, nel 1936, decide di arruolarsi nella milizia internazionale del Poum (Partido Obrero de Unificación Marxista) per combattere contro i franchisti: faranno presto seguito gli scontri interni alla sinistra e la delusione ideologica. Alla passione politica si intreccia anche quella amorosa per Blanca, compagna di lotte.
Da rivoluzionario tenace qual è sempre stato, Ken Loach rievoca il fratricida conflitto tra comunisti d’osservanza sovietica e comunisti rivoluzionari e anarchici che squassò le fila dei repubblicani durante la guerra in Spagna, riuscendo a rendere il palpito di un passaggio chiave della storia contemporanea. Che il regista inglese abbia stravolto o meno la storia, come vollero le polemiche successive all’uscita, Terra e libertà è un film palpitante e vero che vuole togliersi dall’impaccio dell’apologia adottando la scelta del punto di vista di David Carr, filtro singolo di una storia comune: è soltanto sua l’esperienza di cui siamo spettatori, sue le idee e le scelte, gli amori e le delusioni, come dimostrano i numerosi ritorni al presente con la nipote che cerca di scoprire sempre di più di un uomo (e di un passato) per lei ancora sconosciuto.
Qui più che in altri titoli, la forza del cinema di Loach sta nel cogliere l’esatta accordatura tra linea politico-ideologica e vibrazione del racconto, impegno e cuore: davvero pochi i registi che avrebbero saputo rendere altrettanto appassionante una sequenza lunga e concettualmente didattica come quella del dibattito tra i compagni del Poum. Senza spettacolarizzare né spingere sulla commozione, la “rivoluzione tradita” è affrontata di petto, con spontaneità, finendo quindi col palesare la posizione degli autori al di là delle schermature e delle accortezze: «Loach e il suo sceneggiatore Jim Allen pensano che le divisioni anche letali all’interno della sinistra, la rinuncia alla rivoluzione e i compromessi voluti da Stalin, abbiano consentito l’instaurarsi della dittatura di Franco in Spagna, abbiano favorito quel rafforzarsi fascista in Germania e in Italia che fu all’origine della seconda guerra mondiale» (Lietta Tornabuoni, ’95 al cinema, Baldini & Castoldi).
Già collaboratore del cineasta per i precedenti L’agenda nascosta e Piovono pietre, Jim Allen – per la sua sceneggiatura originale – ha tratto ispirazione anche dal romanzo-reportage Omaggio alla Catalogna di George Orwell.

Land and Freedom (1995) on IMDb

Giulio Cesare (Film 1953): trama, cast, foto - Movieplayer.itUn film di Joseph L. Mankiewicz. Con James Mason, Greer Garson, Deborah Kerr, Marlon Brando. Titolo originale Julius Caesar. Storico, Ratings: Kids+16, b/n durata 120′ min. – USA 1953. MYMONETRO Giulio Cesare * * * 1/2 - valutazione media: 3,93 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da Shakespeare (1599-1600): nell’anno 44 a.C. Cassio e Bruto capeggiano una congiura contro Giulio Cesare che viene ucciso il 23 marzo; Marc’Antonio s’oppone, conquistando il favore popolare. Mankiewicz s’è posto al servizio del testo con adattamento intelligente e fedele, proponendolo come una lezione politica sulla dittatura nazifascista, efficacemente riletta nell’autoritarismo di Cesare. Dileggiato da Roland Barthes e parzialmente apprezzato da Peter Brook, non è un film banale e s’avvale di un’eccellente compagnia di attori tra cui spiccano Gielgud, Mason e Brando. Calhern dà una coloritura gangsteristica al tiranno. La musica di M. Rosza asseconda efficacemente il filtraggio melodrammatico. Adattato dal regista. Oscar per le scenografie (C. Gibbons, E. Carfagno).

Julius Caesar (1953) on IMDb

Risultati immagini per Amleto si mette in Affari

Un film di Aki Kaurismäki. Con Pirkka-Pekka Petelius, Kati Outinen, Elina Salo, Esko Salminen. Titolo originale Hamlet llikemaail massa. Grottesco, durata 86 min. 1987* * * - - valutazione media: 3,00 su 3 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Klaus (E. Salminen), amante di Gertrude (E. Salo), ne avvelena il marito, direttore generale di una azienda industriale finnica. Amleto (P.-P. Petelius) entra in possesso del 51 per cento della società, ma Klaus, diventatone il presidente, trama ai suoi danni. A uno a uno i personaggi cominciano a morire.Il giovane Kaurismäki (1957) sbriga questa sua liberissima versione anticapitalista della tragedia di Shakespeare in meno di un’ora e mezzo al ritmo spiccio di un B movie grottesco in bianconero: “Non si tratta, però, di una parodia… Amleto assume una valenza distruttiva e nichilista, gustosamente saporita” (Bruno Fornara).

Hamlet Goes Business (1987) on IMDb

Locandina Le luci della seraUn film di Aki Kaurismäki. Con Janne Hyytiäinen, Maria Heiskanen, Maria Järvenhelmi, Ilkka Koivula Titolo originale Laitakaupungin Valot. Drammatico, durata 78 min. – Finlandia, Germania, Francia 2006. – Bim uscita venerdì 12 gennaio 2007. MYMONETRO Le luci della sera * * * - - valutazione media: 3,33 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Koistinen, guardiano notturno di un importante centro commerciale, conduce una vita solitaria. Non ha mai avuto una compagna e quindi il giorno in cui una bionda avvenente lo avvicina e sembra interessata a lui se ne innamora. La donna è però solo un’esca per consentire una rapina a una gioielleria di cui Koistinen sarà involontario complice. Kaurismaki torna a fare l’unico cinema che sa fare. Il suo è uno sguardo costantemente alla ricerca di solitudini che cercano di colmare il vuoto della vita non sapendo mai bene da che parte cominciare. Lo fa con quello stile rarefatto che ne connota lo stile e con un’attenzione al cinema del passato che trasuda da ogni fotogramma. Alcune sue inquadrature in dettaglio (ci si perdoni il paragone azzardato) potrebbero provenire direttamente da un film di Chaplin tanto sono precise e cariche al contempo di segni emotivi. Ancora una volta poi il regista finlandese si conferma (anche se non vi riveleremo nulla per rispetto nei vostri confronti) l’unico regista al mondo capace di realizzare happy end tristi. La storia finisce bene ma è un ‘bene’ profondamente condizionato da un profondo malessere esistenziale di cui la cosiddetta civiltà occidentale sembra non volersi accorgere. Kaurismaki periodicamente ce ne ricorda magistralmente l’esistenza.

Lights in the Dusk (2006) on IMDb

Locandina Il sapore della ciliegiaUn film di Abbas Kiarostami. Con Homayoun ErshadiAbdol-Hossein BagheriSafar-Ali MoradiAbdolrahman Bagheri.  Titolo originale Ta’m e guilassDrammaticodurata 98 min. – Iran 1997MYMONETRO Il sapore della ciliegia * * * 1/2 - valutazione media: 3,56 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Iran, periferia sterrata e polverosa di Teheran. Un uomo gira con la sua automobile alla ricerca di qualcuno disposto, dietro compenso, a fare un lavoro per lui. I primi tentativi vanno a vuoto. Poi incontra un ragazzino curdo, nell’esercito per racimolare un po’ di soldi, e lo conduce davanti a una grosso buca. Il compito è quello di tornare lì la mattina successiva e chiamarlo due volte. Se non risponde, il ragazzo, aiutato da una pala, dovrà coprire il suo corpo con la terra.
È un film asciutto e rigoroso quello diretto da Abbas Kiarostami, che esige una visione impegnata. Un film con cui il cineasta iraniano si è aggiudicato la Palma d’Oro al Festival di Cannes e che è considerato da molti il suo capolavoro. Un film all’apparenza semplice, dall’intreccio esile, essenziale, ma in realtà profondamente complesso. Perché chiama in causa interrogativi esistenziali ed etici che sono antichi tanto quanto lo è la vita dell’uomo su questa Terra. Riflette sul suicidio Kiarostami e lo fa nella maniera che gli è più congeniale, con quello stile intriso di spoglio realismo e al contempo denso simbolismo. Così, mentre la macchina da presa pedina il signor Badii, che ha deciso di uccidersi ma cerca qualcuno disposto a spingerlo – o salvarlo – il regista solleva questioni che implicano riflessioni di matrice filosofica, e anche religiosa se vogliamo. Ma lo sguardo del cineasta, nel religiosissimo Iran, parte da una prospettiva chiaramente laica e di conseguenza non impone soluzioni dogmatiche precostituite.
Ispira un profondo senso di libertà il peregrinare di quest’uomo taciturno che fa gli incontri più disparati, tutti simbolo di un’Iran che, nonostante le agitazioni interne, accoglie a suo modo gli ultimi reduci di guerre più sanguinose, dal Kurdistan all’Afghanistan. Ma non è di politica che si interessa Badii, la cui vita sembra girare a vuoto, proprio come l’auto sulla quale viaggia alla ricerca di umana empatia. Una ricerca disperata, eppure stranamente calma, di qualcuno che lo convinca del perché la sua vita – di cui non conosciamo assolutamente nulla – sia o non sia così dannatamente meritevole di essere vissuta.
Ancora una volta, come spesso accade nei film del maestro iraniano, mentre ci chiediamo se la vita sia un dono, un dovere o una scelta, siamo al cospetto di pura poesia, espressa in maniera metaforica, tra le pieghe del rigore di un paesaggio scarno, arido, respingente, scavato dalle ruspe e attraversato soltanto dai camion, che vi si recano per seppellire la fine o costruire un nuovo inizio. Ma, in mezzo a tanta asprezza visiva, compare improvvisa la semplice genuinità di un sapore, appena evocato, quello della ciliegia naturalmente. Che può cambiare il corso di una vita.

Taste of Cherry (1997) on IMDb
Brevi incontri (1967) - Film - Movieplayer.it

Un film di Kira Muratova. Con Yelena BazilskayaKira MuratovaVladimir VysotskyNina Ruslanova Titolo originale Korotkije vstrechiDrammaticodurata 96 min. – URSS 1967.

Nadja è una semplice ragazza della campagna sovietica, una di quelle che quando si innamora segue il cuore ovunque esso la porti. E così accade quando un giorno, sul suo cammino, incrocia il geologo Maksim e, perduta la testa per lui, decide di seguirlo in città per stargli vicino. Assunta come domestica dalla signora Valentina Ivanovna, moglie di un funzionario, scoprirà ben presto che il suo non è l’unico cuore nel quale Maksim ha fatto breccia.
Una pellicola d’amore delicata e triste, ma soprattutto poetica, grazie al finale assolutamente romantico, commovente e, oltretutto, inaspettato per lo spettatore. La Muratova, qui anche in veste di attrice nel ruolo di Valentina, la moglie del funzionario, descrive i percorsi del cuore di una ragazza con un’eleganza e una limpidezza invidiabili. Nel cast, nel ruolo di Maksim, il cantante e attore teatrale e cinematografico Vladimir Vysotsky, mito della musica russa, che morì dissidente nel 1980.

Brief Encounters (1967) on IMDb
Locandina The Tuner - L'Accordatore

Un film di Kira Muratova. Con Renata LitvinovaGeorge DeliyevNina RuslanovaAlla Demidova Titolo originale NastroyschikCommediab/n durata 154 min. – Russia 2004

Nella Russia contemporanea, arrivare a fine mese è un miracolo, soprattutto se sei un artistoide che sopravvive di espedienti e piccoli furti come Andryusha, ebreo dalla parlantina svelta e dalla mente ancora più celere, la cui vita potrebbe essere facile, se non dovesse più badare solo a se stesso. Ora c’è di mezzo anche Lina, la sua fidanzata. Bellissima, spendacciona, materialista e gelida: sempre bisognosa e vogliosa di… denaro. E per trovarli, Andryusha si reinventa perfino accordatore di pianoforti di fronte a due anziane e agiate amiche: Anna Sergeyevna e la tonta vedova Lyuba. Sono loro i polli da spennare per i capricci di Lina… e come galline dalle uova d’oro, c’è da dirlo fanno un chiasso tremendo già di loro!!!
Una commedia molto divertente, con una sceneggiatura e una trama terribilmente spassose, nere e rapide, che si distinguono per la perfezione dei tempi comici della slapstick comedy, ottimamente sostenuta, fra l’altro, dagli interpreti del film, in particolare delle vecchie leve del cinema russo Alla Demidova e Nina Ruslanova, nella parte delle due attempate amiche. La regia di Kira Muratova è perfetta fino al più piccolo particolare, così come la fotografia in bianco e nero, dai toni leggeri. Il nome di uno dei protagonisti: Anna Sergeyevna entra simpaticamente in testa dello spettatore, dato che è ripetuto da tutti i personaggi del film. Molto Truffaut, tanta black-comedy!

Nastroyshchik (2004) on IMDb
Risultati immagini per Lunghi Addii

Un film di Kira Muratova. Con Zinaida Sharko, Oleg Vladimirsky, Tatyana Mychko, Yuri Kayurov, Svetlana Kabanova, Lidiva Dranovskaya, Lidiya Brazilskaya Titolo originale Dolgie provody. Drammatico, durata 97 min. – URSS 1971. MYMONETRO Lunghi addii * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

È davvero un lungo addio quello fra una madre tormentosa e opprimente, divorziata dal marito archeologo, e suo figlio Ustinov, silenzioso e solitario come uno spettro, in sua presenza. Lei vorrebbe penetrare nel complicato mondo del figlio, lui dal canto suo, vorrebbe che non invadesse anche quello, tanto da costruire un muro di parole ripetute mille volte e di mutismi assordanti che si frappone nel loro rapporto, già parecchio alienante e tortuoso. Fino a quando non riemergerà la figura del padre, portando nella mente di Ustinov il pensiero di una nuova vita, lontano da gelosie, rimproveri e consigli materni inopportuni.
Censurata fino alla Glasnost del 1987 (quell’ampia riforma politica atta a rimuovere corruzioni e privilegi dell’apparato governativo sovietico), la Muratova – una delle più celebri registe russe del XX secolo, parecchio influenzata dalla Nouvelle Vague -, dimostra tutto il suo anticonvenzionale talento nel dirigere (in una Russia che deve fare ancora i conti con le revisioni dello stalinismo) una pellicola moderna e d’avanguardia come questa, ben attenta a non compiere giri di boa, attorno a randagismi sentimentali banali, che potrebbero far cadere la trama (peraltro perfetta) nei più ovvi cliché. Ottima la sceneggiatura che scava alla ricerca dello straordinario nell’ordinario di tutti i giorni; tanto appassionante che è impossibile non riuscire a comprendere le inadeguatezze, i masochismi, le depressioni e le monotonie dei personaggi, veri motivi dei comuni lunghi addii.
Un particolare plauso va all’attrice teatrale e cinematografica Zinaida Sharko (una sorta di Claudia Cardinale russa), perfettamente calata nel ruolo di una madre che alterna la civetteria con gli altri uomini alla debole gelosia per le ragazze che il figlio bacia, ma che fondamentalmente cerca, con una notevole punta di disperazione, di non farsi abbandonare per la seconda volta. Bravo anche Oleg Vladimirsky nel ruolo dello sfuggevole Ustinov, che oggi è un affermato fotografo artistico.

The Long Farewell (1971) on IMDb

Sindrome astenica (in russo: Астенический синдром?traslitteratoAsteničeskij sindrom) è un film del 1990 diretto da Kira Muratova.

Il termine medico del titolo designa quella che un tempo era nota come “ipocondria” o “melancolia”. Ora ne soffre l’insegnante Nikolaj, quotidianamente impegnato a fronteggiare una schiera di studenti di rara indifferenza. Ma forse è l’intera società a esserne afflitta…

The Asthenic Syndrome (1989) on IMDb

SACRIFICIO - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmUn film di Andrei Tarkovsky. Con Erland Josephson, Susan Fleetwood, Gudrun Gisladottir, Allan Edwall, Sven Wollter, Valerie Mairesse. Titolo originale Offret/Sacrificatio. Drammatico, durata 145′ min. – Svezia 1986. MYMONETRO Sacrificio * * * * - valutazione media: 4,38 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella sua casa su un’isola svedese l’anziano intellettuale Alexander festeggia con i familiari il suo compleanno quando arriva per televisione l’annuncio di una catastrofe misteriosa. Ritrovando le parole del Pater Noster, Alexander lo invoca, offrendogli tutto quel che ha pur che tutto ritorni come prima. Dà fuoco alla sua casa, rinuncia al figlioletto, si vota al silenzio, accetta di essere scambiato per un folle. Caso più unico che raro di film in forma di preghiera, è una parabola mistica sull’assenza di spiritualità nella nostra cultura occidentale, fondata sull’avere più che sull’essere, e un apologo metafisico sulla paura e la disperazione rimossa dell’apocalisse nucleare. È anche una variazione sul tema dell’uccisione del Padre, ossia della figura che di generazione in generazione dev’essere venerata e, insieme, sacrificata, come suggerisce l’immagine finale del bambino, figlio amatissimo di Alexander, sdraiato sotto un albero spoglio. Questo film sul silenzio ha un fascino sonoro pari, se non superiore, a quello visivo, affidato al cromatismo depurato di Svan Nykvist, operatore prediletto di Ingmar Bergman. Lento e austero come una cantata di Bach, l’ultimo di A. Tarkovskij è uno dei suoi film più limpidi, fondato su una drammaturgia semplice, persino didascalica, sebbene non vi manchino i nodi enigmatici né i personaggi misteriosi (la moglie Adelaide; il postino che cita Nietzsche; l’umile serva islandese Marie dai poteri benefici; il medico di famiglia), ciascuno dei quali è una porta attraverso la quale, a sua scelta, lo spettatore può entrare nel film e dargli la sua interpretazione.

 Sacrificio
(1986) on IMDb

Audition - Film (1999) - MYmovies.itUn film di Takashi Miike. Con Ryo Ishibashi, Eihi Shiina, Tetsu Sawaki, Jun Kunimura, Miyuki Matsuda. Titolo originale Ôdishon. Horror, durata 111 min. – Giappone, Corea del sud 1999. MYMONETRO Audition * * - - - valutazione media: 2,39 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Takashi Miike, prolifico regista giapponese dalla media di quattro produzioni l’anno, è una mina vagante pronta ad esplodere con violenza pur di comunicare il proprio messaggio. Adattamento di un romanzo di Murakami Ryu, Audition, spesso indicato come capolavoro dell’autore, non fa eccezione rivelandosi un prodotto particolarmente estremo e di difficile catalogazione.
Un produttore cinematografico rimasto vedovo decide, dopo anni di solitudine, di risposarsi. Un suo collega ed amico organizza un’audizione di casting fittizia dove l’uomo, in principio riluttante, incontra una misteriosa giovane di cui si innamorerà follemente: la scelta sfortunamtamente si rivelerà infelice.

Audition (1999) on IMDb

Locandina Un eroe dei nostri tempiUn film di Mario Monicelli. Con Alberto Sordi, Franca Valeri, Giovanna Ralli, Tina Pica, Carlo Mazzarella.Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 90 min. – Italia 1955. MYMONETRO Un eroe dei nostri tempi * * * - - valutazione media: 3,00 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Alberto Menichetti ha paura di tutto. Vive con due zie anziane, è impiegato in un cappellificio e annota qualsiasi cosa gli accada nel corso della giornata perché qualora gli venisse richiesto un alibi deve esser trovato pronto. Accetta di indossare una lobbia vecchio stile solo per compiacere il padrone così come, pur di non partecipare a uno sciopero, si finge malato ritrovandosi così ospedalizzato.

 Un eroe dei nostri tempi
(1955) on IMDb

Risultati immagini per Girolimoni il Mostro di RomaUn film di Damiano Damiani. Con Nino Manfredi, Guido Leontini, Orso Maria Guerrini, Anna Maria Pescatori. Drammatico, durata 125′ min. – Italia 1972. MYMONETRO Girolimoni, il mostro di Roma * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La vera storia di Gino Girolimoni, fotografo, che nella Roma degli ultimi anni ’20 fu arrestato con grande clamore dei giornali come assassino di bambine e poi scarcerato di nascosto per mancanza di prove. Mussolini ordinò il silenzio stampa. Il film mette troppa carne al fuoco: un racconto naturalistico con la ricostruzione di una isteria di massa; un dramma alla Brecht con l’analisi dei rapporti tra dittatura, magistratura e stampa; i riferimenti di cronaca ad altri misfatti del regime; i rimandi al caso dell’anarchico Pietro Valpreda per la strage milanese del 1969 che aprì la via alla strategia della tensione; la risoluzione di un caso che, invece, non fu mai chiarito.

Girolimoni, the Monster of Rome (1972) on IMDb

Locandina Il clan dei sicilianiUn film di Henri Verneuil. Con Jean Gabin, Alain Delon, Amedeo Nazzari, Lino Ventura Titolo originale Le clan des sicilians. Drammatico, durata 113′ min. – Francia 1969. MYMONETRO Il clan dei siciliani * * * 1/2 - valutazione media: 3,94 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dopo aver messo a segno un grosso colpo, vecchio patriarca del crimine uccide un complice per motivi d’onore e finisce in carcere con i figli. Gangster-film ad altissimo costo con 3 star del cinema francese in prima fila. Sono 3 film in uno che non ne fanno nessuno. La confezione è di lusso, ma la scatola è vuota. Da un romanzo di Auguste Le Breton.

The Sicilian Clan (1969) on IMDb

Un film di Claude Lelouch. Con Jean-Louis Trintignant, Anouk Aimée, Pierre Barouh Titolo originale Un homme et une femme. Drammatico, durata 103′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Un uomo, una donna * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due vedovi si incontrano durante una visita al collegio dei rispettivi figli, si rivedono, si separano, si ritrovano ancora, rimanendo fondamentalmente sé stessi. È il 6° film di Lelouch il più bel fotoromanzo della storia del cinema (francese)? “Anche l’amore è inquadrato in un’ottica piccolo borghese che, inserendo il sentimentalismo del vivere quotidiano negli stilemi romantici, rasenta il Kitsch ma crea una serie di trappole sentimentali nelle quali è difficile non cadere.” Un critico francese lo definì un’autentica impresa di seduzione, un tranquillante su pellicola. Tutto è ripulito, levigato, dolce come la pelle di un bebé, fresco come l’alito Colgate. Anche la morte è ingentilita, disumanizzata. Dove non arriva la sua poetica di carosello pubblicitario, a colpi di zoom e di carrelli frenetici, subentra la musica carezzevole di Francis Lai con il suo motivo conduttore. Oscar per il miglior film straniero e Palma d’oro a Cannes. Seguito da Un uomo, una donna oggi (1986)

A Man and a Woman (1966) on IMDb

Tutte Le Ore Feriscono, L'Ultima Uccide (DVD+Blu-ray) - DVD + Blu-ray -  Film di Jean-Pierre Melville Giallo | IBSUn film di Jean-Pierre Melville. Con Paul Meurisse, Marcel Bozzuffi, Lino Ventura, Raymond Pellegrin.Titolo originale Le deuxième souffle. Poliziesco, b/n durata 150′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Tutte le ore feriscono… l’ultima uccide * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Comincia con un’evasione seguita da un regolamento di conti tra bande rivali, passa per la rapina a un furgone blindato carico di platino e si conclude con una carneficina. Melville è, nel cinema francese, uno dei pochi specialisti del nero, attento alle digressioni e alle pause, ma sagace nelle sequenze d’azione. Gli attori non sbagliano un gesto: Ventura nella parte di Gustave Menda detto Gu è un memorabile malavitoso evaso. Tratto da un romanzo (1958) di José Giovanni, è un polar che Melville eleva al rango di tragedia moderna.

Second Wind (1966) on IMDb

La notte del piacere (Fröken Julie) è un film del 1951 diretto da Alf Sjöberg e interpretato da Anita Björk e Ulf Palme

Durante una festa del solstizio d’estate, la contessina Giulia seduce il cocchiere Jean e i due passano insieme la notte raccontandosi i propri sogni e desideri. L’infanzia di Giulia è stata segnata da una madre anticonformista e dall’educazione repressiva del padre, il conte Carl, mentre Jean ha sempre ammirato da lontano la “padroncina” senza riuscire mai ad avvicinarla. I due amanti progettano di fuggire in Svizzera, ma Giulia si rende conto che la relazione tra un servo e un’aristocratica non potrà mai essere accettata dalla società che li circonda. 

Miss Julie (1951) on IMDb