Archive for Novembre, 2023


Locandina italiana Cast AwayUn film di Robert Zemeckis. Con Tom Hanks, Helen Hunt, Chris Noth, Paul Sanchez, Lari White. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 140 min. – USA 2000. MYMONETRO Cast Away * * * 1/2 - valutazione media: 3,78 su 58 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Chuck Noland è un agente di una compagnia di trasporti. Vive a Memphis, ha una ragazza, Kelly. I due sono molto innamorati. Mentre da Memphis vola verso la Tailandia per lavoro, il suo aereo precipita in mare. Si salva miracolosamente e si trova su un’isola deserta. Solo. Si tratta di sopravvivere. Beve il succo delle noci di cocco, succhia la polpa dei granchi, si ferisce coi coralli. Disegna due occhi e un naso su un pallone, lo chiama Wilson, sarà il compagno con cui parlare, per non impazzire. Passano quattro anni. Chuck tenta la carta disperata della fuga dall’isola. Con una zattera supera la barriera corallina.È stremato, quasi morente, quando una nave lo raccoglie. Torna alla vita, ma non normale. Tutti lo credevano morto. Kelly si è sposata e ha un figlio. Si ritrovano, l’amore è rimasto intatto, ma la realtà li deve dividere. Chuck è morto e tornato alla vita, e dovrà dolorosamente ricominciare. Hanks guarda dritto l’obiettivo mentre finisce il film. Chissà quale sarà il destino. Se c’è una metafora è proprio questa: si può ricominciare. E c’è dell’altro: l’isola solitaria non è un paradiso perduto, è un inferno. Valgono di più i rapporti. Meglio se si trasformano in sentimenti forti. Ed è questa la differenza con Robinson Crusoe, che trecento anni prima lasciava la sua isola, dopo ventotto anni, a malincuore. Spaventoso (dunque magnifico) l’incidente aereo. E quell’isola sempre grigia, sempre tempestosa. Hanks, come e più di sempre, straordinario.

 Cast Away
(2000) on IMDb

Regia di Georges Franju. Un film con Sylva KoscinaFrancine BergéChanning Pollack. Titolo originale: Judex. Genere Poliziesco – Francia1963durata 105 minuti. – MYmonetro 2,47 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Intricato fumettone: narra le malefatte di un banchiere che prima viene creduto morto, poi è sequestrato da un misterioso vendicatore che intende fargli scontare le sue colpe.

Judex (1963) on IMDb

Reservoir Dogs (1992) Vintage Italian Movie Poster - Original Film Art -  Vintage Movie PostersRegia di Quentin Tarantino. Un film Da vedere 1992 con Harvey KeitelSteve BuscemiTim RothMichael MadsenChris PennLawrence TierneyCast completo Titolo originale: Reservoir Dogs. Genere Hard boiled, – USA1992durata 105 minuti. Uscita cinema martedì 26 giugno 2012 distribuito da Paco Pictures. – MYmonetro 3,80 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dei sei partecipanti alla rapina fallita di una gioielleria a Los Angeles – che non si conoscono nemmeno tra loro e sono stati ribattezzati con nomi di colori – due sono morti (Mr. Blue = Bunker e Mr. Brown = Tarantino) e un terzo (Mr. Orange = Roth) è ferito. I quattro superstiti si ritrovano in un deposito: uno di loro è una spia. Il deposito è il teatro principale dell’azione, frantumata in sconnessioni temporali che forniscono notizie su quel che è successo prima e dopo la rapina/trappola. Ottimo esordio di un giovane attore-sceneggiatore (1963) che allunga la lista eccellente dei registi americani di origine italiana con un film sotto il segno della morte e della violenza, caso raro di opera d’autore a basso costo nel quadro del cinema gangsteristico. Anche nella scena più cruda – la tortura del poliziotto – non c’è compiacimento: Tarantino è radicale, non morboso. Nella rappresentazione del mondo del crimine manca qualsiasi alone romantico. La compagnia degli interpreti è eccellente: oltre a Keitel (Mr. White) che del film è anche uno dei produttori, bisogna citare almeno Roth e Buscemi (Mr. Pink). Madsen è il sadico Mr. Blonde. Rititolato in Italia, con eguale insuccesso, Cani da rapina , dopo Pulp Fiction . V.M. 18 anni.

 Le iene
(1992) on IMDb

Regia di Sydney Pollack. Un film Da vedere 1973 con Robert RedfordBarbra StreisandViveca LindforsBradford DillmanLois ChilesCast completo Titolo originale: The Way We Were. Genere Commedia – USA1973durata 118 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,99 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo di Arthur Laurents: l’itinerario di una coppia attraverso la storia americana dal 1937 ai primi anni ’50: guerra di Spagna, Pearl Harbor, la morte di Roosevelt, la “caccia alle streghe” anticomunista e, nel breve epilogo, la campagna contro le armi nucleari. 1° film americano che ha per protagonista una comunista e dove si parla esplicitamente dei Dieci di Hollywood. Non sempre le intenzioni della sceneggiatura (dello stesso A. Laurents) coincidono con quelle del regista: squilibri, prolissità, stridori. Caso raro di un film hollywoodiano dove i problemi di una coppia hanno una radice politica. 2 Oscar: musiche di Marvin Hamlisch e canzone (del titolo). Difficile alchimia tra R. Redford e B. Streisand: lui sembra che non reciti, lei recita troppo. Ebbe molti problemi di censura e di autocensura che gli costarono diversi tagli. È uno di quei film che sono vivi anche per merito dei suoi scompensi.

 Come eravamo
(1973) on IMDb

Regia di Paul Thomas Anderson. Un film Da vedere 2021 con Alana HaimCooper HoffmanSean PennTom WaitsBradley CooperCast completo Genere CommediaDrammatico, – USA2021durata 133 minuti. Uscita cinema giovedì 17 marzo 2022 distribuito da Eagle Pictures. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,00 su 44 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Los Angeles, 1973. Gary Valentine, adolescente intraprendente e fanfarone, incontra Alana Kane, venticinquenne sul cammino dell’indipendenza. Lei gli porge specchio e pettine per la foto dell’annuario scolastico, lui le dichiara il suo amore eterno. Lei rifiuta e lui insiste. In cosa crede Gary? A cosa si oppone Alana? Dieci anni li separano ma tutto sembra unirli. Irresistibilmente attratti l’uno dall’altra, non sanno come amarsi, non sanno nemmeno se si amano o se amano soltanto l’idea di amarsi. Tra choc petrolifero, e crepuscolo della Hollywood classica, il loro ipotetico grande amore parte, avanza, sterza, vaga, sosta, svolta, si riallinea in fondo alla notte e alla San Fernando Valley.

 Licorice Pizza
(2021) on IMDb

Locandina L'ultima tentazione di CristoUn film di Martin Scorsese. Con Barbara Hershey, Harvey Keitel, Willem Dafoe, David Bowie, Verna Bloom. Titolo originale The Last Temptation of Christ. Religioso, durata 161 min. – USA 1988. – VM 14 – MYMONETRO L’ultima tentazione di Cristo * * * * - valutazione media: 4,01 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un romanzo (1955) del greco Nikos Kazantzakis, si alimenta di tre idee strutturali. La prima è di raccontare un uomo che tenta di opporsi alla scoperta della propria divinità e che avrebbe potuto vivere una vita comune, ma è costretto ad accettare la sua missione ubbidendo a Dio padre. Questa è la parte che ha dato esca allo scandalo. La seconda idea è il rapporto di Gesù (Dafoe) con Giuda (Keitel), presentato come il primo, il più intelligente e appassionato dei suoi seguaci, costretto a tradirlo dal disegno divino, e con Maria Maddalena (Hershey), diventata prostituta a causa del suo rifiuto di amarla. La terza idea è la dimensione figurativa: Scorsese rifiuta i tre modelli cinematografici a disposizione (il colossal hollywoodiano, Rossellini, Pasolini) e persegue una propria via, discutibile ma sicuramente personale. Recupera la cultura cattolica meridionale di Little Italy di cui s’è alimentato nell’infanzia, la filtra attraverso la sua memoria di cinéphile onnivoro e la “cristologia” rock degli anni ’70 (eloquente la scelta di Peter Gabriel per le musiche) e tenta persino di rappresentare Cristo in modi “barbarici” come potrebbero vederlo uomini africani o latinoamericani, di cultura diversa da quella euro-occidentale. Il suo è un Dio delle debolezze che ha preso sul serio l’incarnazione e che ha uno spessore teologico maggiore di quel che è sembrato alla maggioranza dei critici e dei cattolici scandalizzati.

 L'ultima tentazione di Cristo
(1988) on IMDb

Regia di Tengiz Abuladze. Un film Da vedere 1977 con Lika KawtaradseSosso CiaschwlianiTamina TuajewaSofiko ChiaureliZ. Kolelisvili. Titolo originale: Drewo Shelanija. Genere Commedia drammatica 1977durata 100 minuti.

La vita di un villaggio caucasico all’inizio del Novecento. Ha la struttura di un albero con una fitta ramificazione di episodi: il suo tronco è la storia d’amore dei due giovani Marita e Gadia. Tratto da un romanzo rapsodico (22 racconti in versi liberi) di Gheorghij Leonidse, scrittore georgiano dell’ultimo Ottocento, e sceneggiato con Rewas Inanischwili dal regista che ebbe un momento di notorietà con Pentimento (1984). Appartiene al cinema di poesia, ma evita quasi sempre i tranelli del poeticismo. Ricco di una stupefacente bellezza figurativa e ispirato ai quadri di Bruegel il Vecchio, non cade nel pittoricismo e nel facile folclore. Il georgiano Abuladze compone un racconto che svaria dal grottesco al tragico, dalla realtà al sogno, dal riso alle lacrime, in un clima di epica popolare, profondamente radicata alla terra. Nella struggente sequenza finale vengono al pettine i nodi del conflitto tra l’ordine costituito e gli irregolari, gli emarginati, i diversi del villaggio. Pur chiudendosi con la sconfitta del sogno, è un film aperto alla speranza. Titolo georgiano: Naturis Khe .

 L'albero dei desideri
(1976) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film Da vedere 2002 con Miho KannoHidetoshi Nishijima, Iatsuya Mihashi, Chieko Matsubara. Genere Drammatico – Giappone2002durata 113 minuti. – MYmonetro 3,56 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Introdotte da uno spettacolo di Bunraku (marionette) al Teatro Nazionale di Tokyo, tre tragiche storie di amore e abbandono: a) due giovani amanti per sempre legati da una corda rossa; b) un vecchio e malato capo della yakuza torna sulla panchina dove una donna da lui abbandonata l’ha atteso per tutta la vita; c) un giovane fan di una famosa pop star si acceca quando lei rimane sfigurata in un incidente. Costumi: Yohji Yamamoto. Musica: Joe Hisaishi. Associato al giuoco infantile, il tema della marionetta è centrale nel cinema tragicomico di Kitano: lo diventa l’uomo, vittima delle proprie ambizioni e lo diventa la donna, vittima dell’uomo. Dolls (bambole) è il suo film più stilizzato, enigmatico e complesso. Un compendio del suo cinema, dicono i devoti. Altri replicano: il più estetizzante, accademico, rarefatto, gelido, sfiancante. Non tengono conto che lo splendore delle sue immagini esiste qui, oggi, e che alla sua bellezza – e ai suoi amori – si oppongono il denaro, il potere, la violenza del mondo. “La bellezza è insieme il mezzo e il contenuto dell’opera: Dolls è un film bello sulla bellezza , oggi. Ed è, di conseguenza, un film disperato” (Em. Morreale). Radicale nel suo sconsolato pessimismo. Il miglior film in concorso a Venezia 2002.

 Dolls
(2002) on IMDb

Regia di Chris Marker. Un film con Hélène ChatelainDavos HanichJacques Ledoux. Genere Cortometraggio – Francia1963durata 28 minuti. – MYmonetro 2,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sulla piattaforma dell’aeroporto di Orly la morte di un uomo di cui all’inizio non sappiamo l’identità è associata allo scoppio della Terza guerra mondiale. I superstiti della catastrofe nucleare sono nei rifugi sotterranei. Si inviano emissari affinché il passato e il futuro soccorrano il presente. Durante i suoi lunghi e penosi viaggi l’uomo ritrova l’immagine che l’ossessiona: quando all’aeroporto di Orly corre verso la donna amata comprende il significato dell’evento iniziale. Cortometraggio in bianconero a foto fisse e ferme – se si toglie uno zoom all’inizio e due o tre altri in un momento in cui la storia va nel futuro – in cui si afferma “una identità tra il grande e il piccolo, l’individuale e l’universale … introduce un tema che sarà tipico della fantascienza francese nouvellevaguista, quello del viaggio nel tempo” (A. Farassino). Allucinato, vertiginoso, originale. Vincitore del 1° Festival di fantascienza di Trieste nel 1963. Fotografia: Jean Chabaut. Montaggio: Jean Ravel. Musiche: Trevor Duncan. Rifatto nel 1995 da Terry Gilliam con L’esercito delle dodici scimmie .

 La jetée
(1962) on IMDb

Un film di Lars von Trier. Con Catherine Deneuve, David Morse, Björk Gudmundsdóttir, Peter Starnmare, Peter Stormare Musical, durata 140 min. – Danimarca 2000. MYMONETRO Dancer in the Dark * * * * - valutazione media: 4,06 su 37 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dancer in the Dark era una canzone cantata, e ballata, da Fred Astaire in Spettacolo di varietà. Ed è la metafora della vita di Selma, operaia arrivata in America dalla Cecoslovacchia, minata da una cecità progressiva che diventerà totale, e che fantastica, appunto, sui musical. Lavora in tutti i turni in fabbrica, si porta a casa altri lavori, non ha svaghi, non ha amori, non ha niente, tranne un figlio che ha la sua stessa malattia, ma che potrà essere operato. Selma risparmia il denaro per l’operazione centesimo dopo centesimo. Quando un poliziotto (Morse) che le sembrava amico le ruba i soldi, tutto precipita, il film diventa un altro film.  Anarchico, provocatorio, alla ricerca esasperata del non convenzionale (a cominciare dalla macchina a spalla che però abbandona quando serve) è anche il più spietato degli autori contemporanei (Altman è una specie di Capra edulcorato al confronto). Tutte le vicende partono dalla speranza e dalla dolcezza e finiscono nella più profonda e un po’ compiaciuta, tragedia. L’estremizzazione è una pratica legittima ma l’artificio della musica e delle canzoni servono a von Trier come alibi per un approdo troppo disperato e agghiacciante. Vincitore della Palma d’oro a Cannes (naturalmente). Davvero straordinaria la cantante Bjork, a sua volta premiata come migliore attrice. Rivisto il “fantasma grasso” di Catherine Deneuve che il non convenzionale Lars fa diventare un’operaia alla catena di montaggio.

 Dancer in the Dark
(2000) on IMDb

Regia di Michel Ocelot. Un film Da vedere 1998 Titolo originale: Kirikù et la sorcière. Genere Animazione – FranciaBelgioLussemburgo1998durata 75 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,15 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio dell’Africa Occidentale, il piccolo Kirikù decide di sua iniziativa di nascere ed è subito dotato di parola e del coraggio di affrontare la perfida strega Karabà che ha imposto il suo dominio sul villaggio facendo credere agli abitanti di aver prosciugato la sorgente e di mangiare chiunque osi sfidarla. “Possiamo vivere senza l’oro, ma non senz’acqua” gli dice la madre. E Kirikù, con l’aiuto del Saggio della Montagna, suo nonno, affronta la strega con le armi dell’amore. Coprodotta da Francia, Belgio e Lussemburgo, diretta da Ocelot, cresciuto in Guinea, è una favola bellissima con disegni e colori che rimandano ai quadri di Gauguin e del doganiere Rousseau, di apparenza naïf e di grande raffinatezza solare e vitale, valorizzati dalle splendide musiche di Youssou N’Dour: una favola che incanta i bambini, affascina gli adulti, insegna a tutti qualcosa in modo molto piacevole. 1° premio al Festival d’Animation di Annecy 1999. Seguito da Kirikù e gli animali selvaggi .

 Kirikù e la strega Karabà
(1998) on IMDb

Regia di Marcel Pagnol. Un film Da vedere 1938 con RaimuGinette LeclercRobert VattierOdette Roger. Titolo originale: La femme du boulanger. Genere Commedia – Francia1938durata 130 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 16 – MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un episodio del romanzo Jean le bleu (1932) di Jean Giono. In un paese della Provenza arriva il nuovo fornaio, Aimable Castanier (Raimu), che si fa presto apprezzare da tutti per la bontà dei suoi prodotti. Quando la sua giovane moglie Aurélie (Leclerc) scappa col pastore del marchese di Venelles, il fornaio, disperato, smette di fare il pane. Tutto il paese partecipa alla ricerca della fuggitiva. “Maestro dell’uno e del multiplo”, Pagnol tocca qui uno dei vertici della sua carriera col ritratto di Aimable (uno straordinario Raimu) e con la piccola folla di personaggi che gli fanno corona: la loro solidarietà nascosta è, come le disavventure del fornaio, l’asse portante del racconto. Bellissimo film agreste che fa macchia nel cinema francese dell’epoca per il suo solare calore mediterraneo, l’ammirevole fusione di ironia e compassione, precisione realistica e folclore pittoresco. Inosservato in Italia dove fu distribuito soltanto nel 1943 col divieto ai minori di 16 anni, ebbe un grande successo sui mercati di lingua inglese.

 La moglie del fornaio
(1938) on IMDb
non esite versione in italiano

Regia di Robert Zemeckis. Un film Da vedere 1994 con Tom HanksRobin WrightGary SiniseMykelti WilliamsonSally FieldRebecca WilliamsCast completo Genere Commedia, – USA1994durata 140 minuti. Uscita cinema mercoledì 19 ottobre 1994 distribuito da UIP – United International Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,40 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nato e cresciuto in un paesino dell’Alabama, Forrest Gump, che alla scarsa intelligenza accoppia la generosità del cuore, riesce a laurearsi perché è un campione di corsa, diventa un eroe in Vietnam, fa i miliardi con la pesca dei gamberi, diventa una specie di guru, è ricevuto da tre presidenti alla Casa Bianca, provoca lo scandalo Watergate, dopo anni di attesa sposa il suo grande amore che gli dà un figlio e muore di qualcosa che assomiglia all’Aids. Tratto dal romanzo di Winston Groom – che è stato sottoposto a un lavaggio hollywoodiano – è un film che, come scrisse un critico americano, non ti fa pensare ma sentire, oppure ti fa pensare al modo con cui si sente. Bravissimo Hanks, idiota gentile anche nei minimi dettagli. Efficaci gli effetti speciali con nuove tecniche di editing digitale che consentono a Zemeckis di inserire Hanks in vecchi telegiornali accanto a Nixon, Kennedy, Johnson, John Lennon e di moltiplicare le comparse davanti al Lincoln Memorial di Washington. 6 Oscar: film, regia, attore protagonista, sceneggiatura, effetti speciali, montaggio.

 Forrest Gump
(1994) on IMDb

Regia di Todd Haynes. Un film Da vedere 2015 con Cate BlanchettRooney MaraKyle ChandlerJake LacySarah PaulsonCarrie BrownsteinCast completo Titolo originale: Carol. Genere DrammaticoSentimentale, – Gran BretagnaUSA2015durata 118 minuti. Uscita cinema martedì 5 gennaio 2016 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,08 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

NY 1952, durante il maccartismo. Carol – bella, ricca, raffinata e affascinante signora di mezza età – vuole divorziare dal marito che si oppone e la ricatta sull’affidamento della figlia. In un grande magazzino incontra la giovane e graziosa Therese, commessa per necessità e aspirante fotografa. S’innamorano, fuggono in auto verso il West, ma vengono rintracciate. Trasponendo in immagini un romanzo di Patricia Highsmith ( The Price of Salt ), sceneggiato da Phyllis Nagy, Haynes conferma e affina la sua formula del melodramma d’amore gay, questa volta femminile, incentrato sul conflitto tra sentimenti individuali e convenzioni sociali (il romanzo è del ’53!). La confezione – con la rievocativa fotografia pulviscolare di Edward Lachman e le mirabili interpretazioni delle 2 protagoniste – scarseggia di tensione emotiva e qua e là s’ingolfa. 6 nomination agli Oscar 2016: Blanchett, Mara, sceneggiatura, fotografia, costumi (Sandy Powell), musiche originali (Carter Burwell).

 Carol
(2015) on IMDb

Poster Il caso SpotlightUn film di Thomas McCarthy. Con Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery.Titolo originale Spotlight. Thriller, Ratings: Kids+13, durata 128 min. – USA 2015. – Bim Distribuzione uscita giovedì 18 febbraio 2016. MYMONETRO Il caso Spotlight * * * - - valutazione media: 3,22 su 76 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Al “Boston Globe” nell’estate del 2001 arriva da Miami un nuovo direttore, Marty Baron. E’ deciso a far sì che il giornale torni in prima linea su tematiche anche scottanti, liberando dalla routine il team di giornalisti investigativi che è aggregato sotto la sigla di ‘Spotlight’. Il primo argomento di cui vuole che il giornale si occupi è quello relativo a un sacerdote che nel corso di trent’anni ha abusato numerosi giovani senza che contro di lui venissero presiprovvedimenti drastici. Baron è convinto che il cardinale di Boston fosse al corrente del problema ma che abbia fatto tutto quanto era in suo potere perché la questione venisse insabbiata. Nasce così un’inchiesta che ha portato letteralmente alla luce un numero molto elevato di abusi di minori in ambito ecclesiale.are nel sospetto di un’opinione pubblica, spesso pronta alla semplificazione, un clero che nella sua stragrande maggioranza ha tutt’altra linea di condotta. La forza con cui Papa Francesco ha condannato, anche con la detenzione entro le mura vaticane, i colpevoli di questo tipo di reati è prova di un’acquisita nuova consapevolezza in materia. Quell’inchiesta di poco più di dieci anni fa ne è all’origine e quei giornalisti, anche se non ne erano del tutto consapevoli, finivano con il ricordare a chi regalava loro copie del Catechismo di andare a rileggere e fare proprie le parole di Gesù: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare” (Matteo 18, 6).

 Il caso Spotlight
(2015) on IMDb

Regia di Richard Lester. Un film con Julie ChristieJoseph CottenGeorge C. ScottRichard ChamberlainArthur HillCast completo Genere Drammatico – USA1968durata 105 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un romanzo di John Haase: la vita di un medico di San Francisco con moglie poco amata e due figli quasi estranei è sconvolta dall’incontro con una giovane donna un po’ svitata e con molti problemi familiari sulle spalle. Più di lui, sicuramente. È, in assoluto, il miglior film di Lester, americano di origine e britannico d’adozione, una delle più significative tragicommedie degli anni ’60, un rapporto brillante e, insieme, dolorosamente inquietante sulla società dei consumi arrivata a un momento di crisi. Il disordine, tema maggiore del cinema di Lester, è impersonato da Petulia (J. Christie). Molte scene memorabili, e una tecnica narrativa di ammirevole brio audiovisivo cui ha dato un importante contributo il direttore della fotografia Nicholas Roeg che passò alla regia in quel ’68 con Performance diretto insieme a Donald Cammell. Uno dei rari casi in cui un film altera la lieta fine del romanzo.

Petulia (1968) on IMDb
Non esiste versione in italiano.

Léon The Professional 1994 originale un foglio di poster del - Etsy ItaliaUn film di Luc Besson. Con Gary Oldman, Jean Reno, Danny Aiello, Natalie Portman, Peter Appel. Titolo originale Léon. Drammatico, durata 119′ min. – Francia 1994. MYMONETRO Leon * * * * - valutazione media: 4,09 su 73 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Léon è un killer, un sicario a pagamento della peggior specie, introvabile e indistruttibile, fin quando un topolino penetra nel suo universo: un topo piccolo con gli occhi immensi della dodicenne Matilde. A parte Reno, per il quale il film è stato scritto su misura, la piccola Portman è la rivelazione del film. È la bizzarra, perversa e onesta storia d’amore tra una dodicenne e un sicario. Amore senza sesso. Lui, l’adulto bambino, la istruisce a uccidere; lei, la bambina adulta, gli insegna a vivere. Besson è un manierista, ma sa prendere i suoi rischi: il suo è un cinema d’azione che non esclude, però, né una strenua attenzione alla psicologia né la cura puntigliosa dei personaggi. Notevoli Oldman e Aiello.

Léon: The Professional (1994) on IMDb

Fango Sulle Stelle: Amazon.it: Cliff,Remick, Cliff,Remick: Film e TVUn film di Elia Kazan. Con Montgomery Clift, Lee Remick, Jo Van Fleet Titolo originale Wild River. Drammatico, durata 109′ min. – USA 1960. MYMONETRO Fango sulle stelle * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1933 Chuck, un ispettore della TVA (Tennessee Valley Authority), ente statale voluto da Roosevelt, che ha deciso l’allagamento di una valle per costruire una diga e porre fine alle inondazioni del “fiume selvaggio”, si scontra con una vecchia matriarca, l’unica che si rifiuta di vendere le sue terre, e con i notabili bianchi che pagano gli operai neri con tariffe dimezzate. Prodotto dal regista per la Fox, scritto da John Osborn sulla base dei romanzi Mud on the Stars di William Bradford Huie e Dunbar’s Cove di Borden Deal, è il più umanistico tra i titoli di Kazan e uno dei grandi film sul tema dell’acqua, rispettosamente attento alle ragioni contrapposte di Ella Garth (il vecchio) e dello scrupoloso funzionario (il nuovo). Ma c’è l’intervento di Carol (il presente), giovane vedova e nuora di Ella, che con l’amore mette in crisi l’universo di Chuck. “Caratteristico del suo ultimo periodo, lo stile di Kazan tende verso la serenità, la contemplazione” (J. Lourcelles). Nonostante il preciso e concreto contesto storico-sociale, è anche un calmo, potente poema lirico che si rispecchia nella maestosa bellezza della natura (Cinemascope di Ellsworth Fredericks). Superba direzione degli attori: portano sul volto, come cicatrici, i segni del conflitto che vivono. Troppo lento per avere successo di pubblico. Neanche una nomina agli Oscar.

Wild River (1960) on IMDb

Un film di Milos Forman. Con Ladislav Jakim, Pavla Martinkova Titolo originale Cerný Petr. Commedia, b/n durata 80′ min. – Cecoslovacchia 1963. MYMONETRO L’asso di picche * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Pieno di aspettative nei confronti del figlio, lo fa assumere in un supermercato promettendogli un roseo futuro. Il ragazzo, però, è insoddisfatto e pieno di problemi. Esordio di Forman nel lungometraggio. È un’acuta, amara, realistica analisi delle giovani generazioni e dei loro problemi in una grigia e soffocante realtà socialista sul filo di un linguaggio leggero e decontratto, fatto di simpatia e lucidità, ironia e tenerezza, invenzioni gaie e notazioni amarognole. Il 30enne regista/sceneggiatore (con Jaroslav Papoušek) ricorre quasi sempre ai “lunghi fuochi”, cioè piazza la cinepresa lontana dagli attori che così agiscono e sono ripresi in libertà con ammirevoli effetti di autenticità. Gran Premio e premio della Giovane Critica a Locarno 1963; premio della FICC e della rivista “Cinema” a Venezia; premio dei critici cecoslovacchi.

Black Peter (1964) on IMDb
La carriera di Susanna (1963) | FilmTV.it

Un film di Eric Rohmer. Con Catherine SéePhilippe BeuzenChristian CharrièreDiane WilkinsonPatrick Bauchau Titolo originale La Carrière de SuzanneCommediadurata 54 min. – Francia 1963.

Parigi. Bertrand, diciottenne matricola della Facoltà di Farmacia, alloggia all’Hòtel de l’Observatoire. Il suo migliore amico è Guillaume, studente come lui ma molto sicuro di sé soprattutto nei rapporti con l’altro sesso. Bertrand, a cui interessa l’irlandese Sophie, è però molto timido. Al Café de Luco i due conoscono Suzanne, una brunetta che lavora al Comitato Nazionale contro la tubercolosi frequentando dei corsi serali di lingua italiana. Guillaume si dà subito da fare con la ragazza ma una sera, nel corso di una festa nella propria abitazione, presta tutta la sua attenzione proprio a Sophie sotto lo sguardo imbarazzato dell’amico. Invitato a rimanere, dopo che gli altri se ne sono andati, Bertrand deve improvvisare una seduta spiritica in cui fa comparire Don Giovanni che invita Suzanne e Guillaume ad andare a letto insieme.

Suzanne's Career (1963) on IMDb