La moglie di un noioso funzionario inglese commette adulterio con un affascinante medico hindu. Terremoto e inondazione. Da un romanzo (1937) di Louis Bromfield _ già portato sullo schermo nel 1939 (La grande pioggia di C. Brown) _ un melenso melodramma esotico di ambiente indiano.
Una dottoressa decide di prendersi una pausa dal lavoro e di salpare in solitaria sulla sua barca a vela da Gibilterra ad un’isola incontaminata nell’Oceano Pacifico. Il suo viaggio sembra scorrere serenamente finché, dopo una brutta tempesta, si imbatte in un peschereccio arenato pieno di profughi africani in grave difficoltà. Alcuni di loro provano a raggiungerla, ma solo un giovane ragazzo ce la fa. Insieme cercano di chiamare i soccorsi che tardano ad arrivare, mentre la situazione si fa sempre più drammatica. La donna si troverà quindi ad un bivio: provare ad aiutare gli uomini e le donne bloccati sull’imbarcazione oppure farsi da parte ed aspettare aiuti adeguati.
Berlino 1989. La famiglia Kerner vive a Berlino Est. Il padre è fuggito all’Ovest ma la madre Christiane è una comunista ortodossa convinta assertrice della linea del Partito Comunista. Un giorno viene colpita da un attacco cardiaco e mentre si trova in coma il Muro viene abbattuto. Otto mesi dopo Christiane si risveglia in una società che è del tutto mutata ma suo figlio Alex è stato messo sull’avviso: lo choc in seguito al crollo del sistema sociale in cui ha creduto potrebbe esserle fatale. È quindi necessario fingere che nulla sia accaduto.
Nella città di Orario, sotto un’alta torre, si trova un misterioso sotterraneo pieno di insidie e solo gli avventurieri che formano una partnership con gli dei hanno qualche speranza di sconfiggere i mostri che vi si trovano all’interno. Come se non bastasse, lontano dalla città, tra le rovine di un antico borgo, sorge una nuova minaccia. Per sventarla, la dea Artemide è venuta a Orario in cerca di un campione ma a sorpresa la scelta non cadrà su Ais Wallenstein (la leggendaria Principessa della Spada) o su Ottar (il guerriero più forte che sia mai entrato nel sotterraneo) ma verso Bell Cranel, un avventuriero principiante in coppia con una dea di basso livello.
Hunter × Hunter: The Last Mission (劇場版 HUNTER×HUNTER -The LAST MISSION- Gekijō-ban HUNTER×HUNTER -The LAST MISSION-?) è un film del 2013 diretto da Keiichiro Kawaguchi. È il secondo film anime tratto dal manga Hunter × Hunter di Yoshihiro Togashi. Il film, prodotto dalla Madhouse durante la trasmissione del proprio adattamento televisivo del manga, è stato distribuito nei cinema giapponesi dalla Toho il 27 dicembre 2013
Decenni prima della partenza di Gon Freecss per l’esame degli Hunter, il presidente dell’associazione Isaac Netero sconfigge un potente nemico di nome Jed. Nel presente, un gruppo di uomini incappucciati irrompe in una prigione e ne libera i detenuti, reclutandoli per il loro piano. Qualche tempo dopo, Gon e Killua Zoldick si prendono una pausa dalla loro spedizione con Kaito per visitare nuovamente l’Arena Celeste e fare il tifo per il loro amico Zushi al torneo Battle Olympia, assieme a Wing e Biscuit. Intanto Leorio Paladiknight, diretto dai due amici, viene attaccato e messo al tappeto dagli uomini misteriosi.
Hunter × Hunter: Phantom Rouge (劇場版 HUNTER×HUNTER 緋色の幻影 Gekijōban HUNTER×HUNTER Fantomu Rūju?) è un film del 2013 diretto da Yūzō Satō. È il primo film anime tratto dal manga Hunter × Hunter di Yoshihiro Togashi. Il film, prodotto dalla Madhouse durante la trasmissione del proprio adattamento televisivo del manga, è stato distribuito nei cinema giapponesi dalla Toho il 12 gennaio 2013, e vede i quattro protagonisti riunirsi per affrontare un individuo pericoloso che un tempo era membro del loro più grande nemico, l’organizzazione criminale Brigata Fantasma.
Film in lingua originale con i sottotitoli. Ispirata al romanzo dello scrittore polacco Jan Potacki la pellicola narra le gesta del capitano van Worden. Dovrà superare parecchi pericoli compreso quello di perdere la propria anima.
A Parigi un compositore sovietico accetta di collaborare a un musical di Hollywood. Da Mosca arriva una commissaria del popolo per richiamarlo all’ordine, ma s’innamora del produttore del film. Non ancora 60enne, l’armeno Mamoulian, uno dei grandi stilisti di Hollywood, chiude in bellezza la sua carriera col più artificioso e frivolo dei suoi film. Tratto dall’omonima commedia musicale (1955) di Kaufmann-McGrath-Burrows con canzoni di Cole Porter, ispirata a Ninotchka di E. Lubitsch, con splendide coreografie di Hermes Pan ed Eugene Loring. Molte banalità tra un numero musicale e l’altro, tutti raffinati. Da citare almeno “The Ritz Roll’n’Rock”, assolo di F. Astaire che per la 1ª volta danza e canta un rock, e “Silk Stockings”, dove la memorabile Charisse riprende, danzando, la famosa scena del risveglio in camera da letto della Garbo in La regina Cristina. Restaurato.
Il Bene e il Male sotto forma di una pacifica famiglia e di tre evasi. I delinquenti, che devono stare nascosti in attesa che arrivino i soldi per fuggire all’estero, tengono prigioniera una famiglia formata dal padre bancario, dalla moglie, dalla figlia diciottenne e da un bambino. È una lunga storia tra i due gruppi: da un lato Humphrey Bogart, cinico e disperato, dall’altro Fredric March, consapevole dell’inevitabile vittoria del Bene. Rifatto da Michael Cimino con Mickey Rourke nel ruolo di Bogart.
La straordinaria carriera di Whitney Houston, soprannominata The Voice (come Frank Sinatra) in quanto “la più grande voce della sua generazione”, e “cantante più premiata della storia”, si snoda dagli esordi insieme alla madre Cissy e alla zia Dionne Warwick, passando per la serie impressionante di hit quando ancora era una ragazza, il debutto cinematografico in Guardia del corpo, il matrimonio infelice con il cantante Bobby Brown, la chiacchierata amicizia con Robyn Crawford e i trascorsi con droghe e alcolici. La struttura è quella classica del biopic costruito su una traiettoria di ascesa vertiginosa e rovinosa caduta a seguire, e in due ore e mezzo di racconto la regista afroamericana Kasi Lemmons segue tutte le tappe con lo sguardo affettuoso di chi ha voluto molto bene a quel prodigio musicale pop dalle capacità vocali di mezzo soprano diventata un modello aspirazionale per molte giovani donne afroamericane (e non solo).
L’ispettore della polizia Sciarra si vede chiedere dai suoi ex colleghi (ha chiuso con il servizio) un ultimo favore. Nel corso dell’interrogatorio di un individuo fortemente sospettato di avere violentato Domenica, una bambina, costui si è gettato dalla finestra morendo sul colpo. Sciarra, che si era occupato del caso, deve portare la bambina all’obitorio per il riconoscimento. Ha così inizio il “viaggio” nella città di Napoli di una piccola già temprata dal dolore, ma ancora ricca di tutte le ingenuità dell’infanzia e di un uomo che, come si saprà di lì a poco, si è dimesso perché ha poco tempo da vivere. Domenica, che vive in un orfanotrofio e non ha mai conosciuto né padre né madre, inizialmente rifiuta di seguire Sciarra. Cerca più volte di seminarlo ma lui la ritrova utilizzando anche le indicazioni di un’informatrice della polizia. Alla fine di una giornata in cui il carico di dolore portato dai due ha modo di manifestarsi fuso con un’imperiosa esigenza di vita e pulizia, l’obitorio verrà raggiunto. Wilma Labate, dopo La mia generazione, ci regala un altro ritratto sofferto di umanità in ricerca. Questa volta non si tratta dei pesi che gravano sulle coscienze di chi, da una parte o dall’altra, visse la stagione del terrorismo. Quello che ci racconta oggi è l’incrociarsi di due sguardi.
Vita e ascesa al successo di Bert Kalmar (1884-1947) (Astaire), artista del vaudeville diventato paroliere dopo la frattura di una gamba, e Harry Ruby (1895-1974) (Skelton), compositore e appassionato di baseball, che tra le due guerre formarono una famosa coppia di autori di musical. Discreta biografia musicale targata M-G-M con alcuni numeri eleganti, ottimi ballerini, belle ragazze, vicenda ridotta al minimo, risvolti umoristici. Astaire balla una sola volta, in coppia con Vera Ellen (nella parte di sua moglie) in “Mr. and Mrs. Hoofer at Home”.
Celebre coppia di fantasisti, fratello e sorella, si trovano a Londra durante i preparativi per il matrimonio di Elisabetta, futura regina d’Inghilterra. Decoroso musical con 2 straordinari assolo del sempreverde ballerino (uno è quello celeberrimo del ballo sulle pareti e sul soffitto). J. Powell non è la sua partner ideale ma ha un brio che conquista.
Nic, Jonah ed Haley sono tre giovanissimi hackers. Quando ricevono un messaggio da Nomad, hacker rivale che in passato ha creato loro qualche problema, decidono di seguire il segnale che egli invia loro per sfidarlo direttamente. Finiscono con il trovarsi dinanzi a una catapecchia abbandonata la cui esplorazione conduce Nic e Jonah a finire all’interno di una misteriosa base in cui viene portata anche Haley in stato di coma. I ragazzi vengono separati e Nic viene sottoposto ad uno strano interrogatorio da parte di un uomo che, come tutti gli altri nella base, è protetto da una tuta simile a quella degli astronauti. Costui dice a Nic che ciò che sta facendo è finalizzato a proteggerlo.
Wally Cook (Fredric March), un giornalista di New York a caccia di scoop, si interessa al caso di una giovane donna che vive nel Vermont, Hazel Flagg (Carole Lombard), creduta affetta da un male incurabile causato dall’esposizione a radiazioni e quindi destinata a morire in breve tempo. Cook fa arrivare la ragazza a New York per consentirle di vivere nel lusso i suoi ultimi giorni in cambio della possibilità di raccontare la sua storia. In realtà la giovane ha scoperto che si tratta di una diagnosi errata, ma decide di tacere pur di sfruttare l’occasione. Per non rovinare lo scoop del giornalista, di cui nel frattempo si è innamorata, vengono organizzati i falsi funerali di Hazel che finiscono per commuovere tutta New York, mentre i due partono per il loro viaggio di nozze. Black-comedy dal ritmo frenetico, il film di Wellman, che conobbe un grande successo popolare, descrive cinicamernte il mondo della stampa sempre a caccia di sensazionalismi, distinguendosi per i suoi riuscini intenti satirici e per la presenza di una Carole Lombard all’apice della sua breve e folgorante carriera. Portato in versione musical a Broadway nel 1953, Nulla sul serio ispirò anche nel 1954 Più vivo che morto di Norman Taurog con Jerry Lewis.
James ‘Brick’ Davis (James Cagney) è stato raccolto dai bassifondi dal boss McKay (William Harrigan) che lo ha fatto studiare e diventare avvocato. Quando però un suo amico, agente federale, viene ucciso mentre dà la caccia ad un bandito, Davis decide di arruolarsi nella polizia federale, combattendo i capi delle varie bande. Il film di William Keighley, frutto di un accordo tra la produzione e l’F.B.I., costituì un’abile arma propagandistica per promuovere la campagna anticriminalità lanciata dal governo americano alla fine degli anni Trenta. La pattuglia dei senza paura, avvincente poliziesco che esaltava il ruolo dei mitici agenti federali, i cosiddetti ‘G-Men’, sfruttò anche al meglio un inedito James Cagney, non più conclamato ‘nemico pubblico’ ma tenace rappresentante della legge.
Un notissimo ma bisbetico scrittore è costretto, a causa di una slogatura ad una caviglia, a restare ospite di una famiglia di ammiratori in una città di provincia. Approfittando della sua fama e della loro ammirazione, il nevrotico scrittore si comporta da prepotente despota con i suoi anfitrioni, togliendo loro ogni libertà domestica. Ma, messo d’improvviso davanti alla sua coscienza, cambia atteggiamento e diventa un benefattore.
La serie segue i genitori Dorothy e Sean Turner, che assumono la giovane tata Leanne per accudire una bambola reborn, l’unico strumento che è servito a riportare Dorothy dallo stato catatonico in cui è caduta dopo la morte del figlio Jericho. Con il passare del tempo, però, mentre la stessa Dorothy è convinta che la bambola sia il vero Jericho, Sean comincia a sospettare di Leanne.
Forse il film di maggiore successo della polposa Mae West, la sboccata diva cineteatrale degli anni Venti e Trenta. Qui ha molto da fare, come arrampicatrice sociale (ma poi rinuncerà), come innamorata di Cary Grant (e non rinuncerà affatto) e come domatrice di leoni. Come se non bastasse l’accusano anche di un omicidio che non ha commesso (la scena del processo è ancor oggi tutta da gustare).
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