Latest Entries »

Regia di Roberto Rossellini. Un film Da vedere 1961 con Paolo StoppaFranco InterlenghiGiovanna RalliRenzo RicciOreste LionelloAttilio DottesioCast completo Genere Storico – Italia1961durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La spedizione dei Mille del 1860 guidata da Garibaldi, dallo scoglio di Quarto (5 maggio), sino all’incontro di Teano (26 ottobre) con re Vittorio Emanuele II. Pur con alti e bassi di stile e di tono, nonostante i compromessi storico-ideologici di sceneggiatura, il film raggiunge i suoi scopi: togliere l’epopea garibaldina dal mito e dall’oleografia (con un Garibaldi miope e reumatico, ridotto alla sua misura domestica: Ricci con la voce di Emilio Cigoli) e dare alla rievocazione storica la spoglia concretezza di una cronaca. Il tono cresce nell’ultima parte col mirabile inciso alla corte di Napoli, l’incontro di Teano, la partenza per Caprera: momenti in cui verità storica e umana coincidono in poesia. L’edizione francese, quella che il regista prediligeva, è di 139 minuti.

 Viva l'Italia
(1961) on IMDb

Locandina Prima lineaUn film di Robert Aldrich. Con Eddie Albert, Jack Palance, Lee Marvin, Robert Strauss. Titolo originale Attack!. Guerra, Ratings: Kids+16, b/n durata 107′ min. – USA 1956. MYMONETRO Prima linea * * * * - valutazione media: 4,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1944 in Belgio una compagnia di fanteria americana si trova a mal partito contro gli attacchi tedeschi per colpa di un capitano incompetente e vigliacco. Un tenente lo fa fuori prima che si arrenda. Tratto dal dramma teatrale Fragile Fox (1954) di Norman A. Brooks, adattato da J. Poe, non è tanto un film contro la guerra quanto contro coloro che la fanno male. Ancora una volta Aldrich mette in immagini i suoi temi preferiti: l’autorità perversa e insana, l’eroe schiacciato dal sistema, la debole democrazia che crede nel compromesso. Realizzato con pochi mezzi (e senza la collaborazione dell’esercito), esce dagli schemi del cinema hollywoodiano di guerra per energia, taglio rapido, gusto dell’eccesso.

Attack (1956) on IMDb
Locandina Per caso o per azzardo

Un film di Claude Lelouch. Con Pierre ArditiAlessandra MartinesMarc HollogneLaurent HilaireVeronique Moreau Titolo originale Hazards ou coïncidencesDrammaticodurata 120 min. – Francia 1998

Lelouch scrive e dirige ed è fedele a se stesso e alla prima opzione del cinema che è quella di essere diverso dalla vita, lui dice più grande della vita. E ricorre l’eterno tema lelouchiano del caso che determina la vita. Miriam perde il figlio e il compagno in un incidente di mare. Per affrontare il dolore che la travolgerebbe decide di ripercorrere da sola il viaggio favoloso che avrebbero dovuto fare tutti insieme, e di documentarlo con una telecamera. E c’è un docente-attore canadese che la cerca dovunque fino ad incontrarla. Il finale è lieto. Ma la trama serve solo al “cinema” che c’è intorno. Ecco la Venezia dei ponti e dei canali, e poi Parigi, ecco i balli tipo Folies bergères e le giravolte dei Dervishi e lei, la Martines, sempre in scena, sempre oltre le righe, o troppo felice o troppo sofferente, o troppo bella o troppo sciupata. Lei depone fra le onde la videocassetta che ha girato, per i suoi cari rimasti in mare. E quando è pronta per il grande appuntamento nell’altra vita, ecco che questa vita riprende il sopravvento. Cinema per il cinema. Niente è reale, non c’è un minimo di verità, c’è troppa letteratura, troppa bellezza e poesia. Il film non è stato bene accolto al festival di Venezia. Certo, adesso il cinema avrebbe altre funzioni, sempre più vicine alla realtà, quando non ci sono di mezzo gli effetti speciali. E pur essendo, in quella “chiave normale” tutto sbagliato, noi riteniamo che questo sia un grande film, uno dei più vivi e potenti delle ultime stagioni. Nonostante le due principali presenze maschili: Arditi ha sempre lo sguardo languido del seduttore, ed è ridicolo; Hollagne – il giovane cui alla fine approderebbe Miriam – sembra un saltarello, imbarazzante tanto è brutto. Alessandra è straordinaria, davvero completa, e magica. Non ne abbiamo un’altra. Ha ottenuto il premio come migliore attrice al festival di Chicago.

Hasards ou coïncidences (1998) on IMDb

Un film di Vittorio TavianiPaolo Taviani. Con Nastassja KinskiCharlotte GainsbourgJulian SandsPatricia MillardetMargarita Lozano. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, durata 112 min. – Italia 1990MYMONETRO Il sole anche di notte ***1/2- valutazione media: 3,50 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tutto parte da un racconto di Tolstoj, in cui si narra la storia di un nobile stimato dal re delle due Sicilie, Carlo III, che abbandona la carriera militare dopo aver saputo che la donna che deve sposare è stata a letto con il sovrano in persona. Diventa eremita ma dopo aver guadagnato la fama di santo non resisterà alla tentazione di una ragazzina. Un personaggio che è una sorta di San Francesco senza altruismo o un Cristo senza forza. Un film che non convince, forse per la freddezza con cui è trattato il tema, ma comunque vede i due Taviani riprendere quota dopo la caduta di Hollywood Babilonia.

Night Sun (1990) on IMDb

Regia di Rainer Werner Fassbinder. Un film Da vedere 1982 con Rosel ZechHilmar ThateAnnemarie DüringerPeter BerlingVolker SpenglerCast completo Titolo originale: Die Sehnsucht der Veronika Voss. Genere Drammatico – Germania1982durata 105 minuti. – MYmonetro 3,42 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giornalista incontra una donna spaurita, scoprendo che si tratta di una famosa attrice dell’UFA ormai dimenticata, morfinomane e prigioniera di una donna senza scrupoli. Ispirato ai casi dell’attrice Sybille Schmitz, suicida nel 1955, è il penultimo film di Fassbinder, Orso d’oro a Berlino 1982. Calato in un clima neoespressionista che scenografia e fotografia (ora abbagliante di bianco, ora appoggiata a forti contrasti) sottolineano, è una storia malinconica dove si confondono stereotipi, fantasmi, ombre del passato, paure del presente, echi del cinema muto, tenebre del cinema noir. Chiude la tetralogia sulla Germania postbellica attraverso quattro destini di donne ( Maria Braun , Lili Marleen , Lola ).

 Veronika Voss
(1982) on IMDb
Locandina Julien Donkey-boy

Un film di Harmony Korine. Con Ewen Bremner, Brian Fisk, Chloë SevignyWerner Herzog, Joyce Korine, Evan Neumann. continua» Drammaticodurata 94 min. – USA 1999.

Julien è schizofrenico. Vaga nel bosco dove incontra un bambino con il quale litiga per una tartaruga. Lo uccide con un sasso e lo seppellisce nel fango, supplicando il perdono di Dio. Lavora come volontario in una clinica che ospita ciechi. Si perde continuamente nei suoi pensieri, confusi e frammentati, come del resto l’impatto emotivo della narrazione. Vaga da un marciapiede all’altro dei viali di periferia, con delle enormi cuffie che sembrano propiziare i suoi monologhi. E poi torna a casa, la sua famiglia. Contesto suburbano della periferia americana, famiglia degradata, con un padre che si lascia andare in seguito alla morte della moglie, un fratello ossessionato dal desiderio di essere un vincente e una sorella che intrattiene con lui un rapporto ambiguo, tranquillizzandolo attraverso la cornetta di un telefono, con il quale finge di essere la madre. La sorella sta imparando a suonare l’arpa ed è incinta, ma si rifiuta di rivelare l’identità del padre. La folle dolcezza di Julien riesce a tenere unita la famiglia.
Film girato interamente a spalla, gli sono stati riconosciuti i requisiti imposti dal manifesto del Dogma ’95, nonostante le continue distorsioni audio visive. Grandissima interpretazione del protagonista Ewen Bremner, curiosa quella di Werner Herzog in un ruolo complesso come quello del padre di Julien, insieme a freaks originali, personaggi positivi della storia. Gli occhi più veri, nell’ossessione, con cui uno schizofrenico sia mai stato guardato. Finale da thriller della pesantezza

Julien Donkey-Boy (1999) on IMDb

Regia di Raoul Walsh. Un film Da vedere 1928 con Lionel BarrymoreCharles LaneGloria SwansonBlanche FredericiFlorence Midgley. Titolo originale: Sadie Thompson. Genere Drammatico – USA1928, – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da una novella (1921) di W.S. Maugham e dal dramma Rain ( Pioggia , 1922) di J.B. Colton e C. Randolph, prodotto dalla società della Swanson, è il terzultimo film muto di Walsh, anche sceneggiatore e, dopo molti anni e per l’ultima volta, attore nella parte del sergente Tim O’Hara. Fuggita da San Francisco per evitare il carcere, una prostituta sbarca a Samoa, isola del Pacifico, diventa l’amante di un simpatico marinaio e attira l’attenzione di un fanatico puritano (un prete in Maugham) il cui interessamento non è soltanto spirituale. Il regista approfitta dell’assenza di dialoghi per smorzare nelle didascalie le battute più crude che, secondo i lip-readers (che leggono i movimenti delle labbra), gli interpreti pronunciano. Grazie all’atmosfera di erotismo esotico e all’interpretazione realistica della Swanson, ebbe un grande successo di pubblico e di critica. Leggere alla voce Pioggia le schede dei due mediocri film sonori derivati dalla stessa novella. L’ultimo dei 9 rulli, perduto, è stato ricostruito con fotogrammi fissi in un’edizione restaurata. Muto.

 Tristana e la maschera
(1928) on IMDb
Un ragazzo di Calabria - Film (1987)

Regia di Luigi Comencini. Un film con Gian Maria VolontéDiego AbatantuonoThérèse LiotardJacques PeyracSanto PolimenoCast completo Genere Commedia – Italia1987durata 106 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,63 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Calabria 1960. Il tredicenne Mimì ha la passione della corsa, ma il padre ex contadino vorrebbe che studiasse. L’aiuta invece l’autista comunista Felice, allenandolo. Come nelle favole, i momenti di commozione sono quasi didascalici, ma non riscattano la fiacchezza narrativa, l’approssimazione sociologica, lo zuccheroso sentimentalismo. Persino Volonté è in ombra. Da una sceneggiatura di Demetrio Casile, premiata al premio Solinas. Riveduta, corretta e aggiustata da Ugo Pirro e Francesca Comencini.

A Boy from Calabria (1987) on IMDb
Il generale Della Rovere - Film (1959) - MYmovies.it

Un film di Roberto Rossellini. Con Vittorio De Sica, Sandra Milo, Vittorio Caprioli, Hannes Messemer, Giovanna Ralli. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 97′ min. – Italia 1959. MYMONETRO Il generale Della Rovere * * * * - valutazione media: 4,30 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella Milano del ’43 Bertone, anziano imbroglione, arrestato dalle SS tedesche, si spaccia per generale badogliano della Resistenza e s’immedesima tanto nella parte che si fa fucilare. Tratto da un racconto di Indro Montanelli, è il meno originale degli ultimi film di Rossellini, girato su commissione a basso costo, ma il più efficace e accattivante, di notevole interesse tecnico-stilistico per una serie di espedienti che il regista avrebbe poi usato nel suo lavoro per la TV. De Sica modula da maestro il suo gigionismo. Leone d’oro a Venezia ex aequo con La grande guerra di Mario Monicelli. Nastro d’argento per il film.

 Il generale Della Rovere
(1959) on IMDb
Locandina Roma città aperta

Un film di Roberto Rossellini. Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 103′ min. – Italia 1945. MYMONETRO Roma città aperta * * * * 1/2 valutazione media: 4,66 su 21 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella Roma del 1943-44, occupata dai nazifascisti, la lotta, le sofferenze, i sacrifici della gente sono raccontati attraverso le vicende di una popolana, di un sacerdote e di un ingegnere comunista: la prima è abbattuta da una raffica di mitra; il terzo muore sotto le torture; il secondo viene fucilato all’alba alla periferia di Roma, salutato dai ragazzini della sua parrocchia. Girato tra difficoltà economiche e organizzative di ogni genere, il film impose in tutto il mondo una visione e rappresentazione delle cose vera e nuova, cui la critica avrebbe dato poco più tardi il nome di neorealismo. Specchio di una realtà come colta nel suo farsi, appare oggi come un’opera ibrida in cui il nuovo convive col vecchio, i grandi lampi di verità con momenti di maniera romanzesca, in bilico tra lirismo epico e retorica populista. La stessa lotta antifascista è raccontata ponendo l’accento sul piano morale più che su quello politico, il che non gli impedì di essere il film giusto al momento giusto e di indicare attraverso le figure del comunista e del prete di borgata il tema politico centrale dell’Italia nel dopoguerra. Nastri d’argento per il miglior film e A. Magnani. Grande successo internazionale, molti premi all’estero e una nomination all’Oscar della sceneggiatura firmata da R. Rossellini, Sergio Amidei e Federico Fellini. Titolo inglese: Open City.

Rome, Open City (1945) on IMDb
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è download.png

Station Eleven è una miniserie televisiva statunitense del 2021 ideata da Patrick Somerville, basata sul romanzo del 2014 Stazione undici di Emily St. John Mandel.

Una saga post-apocalittica che attraversa più linee temporali, raccontando le storie dei sopravvissuti a un’influenza devastante mentre tentano di ricostruire e reimmaginare il mondo da capo conservando il meglio di ciò che è stato perso.

 Station Eleven
(2021) on IMDb
Locandina I maniaci

Un film di Lucio Fulci. Con Enrico Maria Salerno, Raimondo Vianello, Walter Chiari, Vittorio Caprioli, Piero Pastore. Comico, Ratings: Kids+13, b/n durata 90′ min. – Italia 1964. MYMONETRO I maniaci * 1/2 - - - valutazione media: 1,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sceneggiato da Castellano & Pipolo, è un insieme di episodi farseschi sulle manie di moda: collezionismo, spogliarello, cambiali, tifo sportivo, ecc. Satira annacquata nel qualunquismo.

I maniaci (1964) on IMDb

Regia di Hong Sang-soo. Un film Da vedere 2014 con Ryo KaseSo-Ri MoonYoung-hwa SeoEui-sung KimYuh Jung YounJu-bong GiCast completo Titolo originale: Jayueui onduk. Titolo internazionale: Hill of Freedom. Genere Drammatico, – Corea del sud2014durata 66 minuti. distribuito da Fil Rouge Media. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il giapponese Mori torna a Seoul per ritrovare Kwon, che non vede da due anni. Nel frattempo vive alcune curiose avventure in città, che racconta in una lettera a Kwon, nella speranza che questa possa leggerla. Aprendo la lettera Kwon fa cadere le pagine, smarrendo così il loro ordine sequenziale: le leggerà in questa nuova sequenza, cercando di ricostruire quanto avvenuto a Mori.
L’arte quantomai complessa di mutare tutto senza mutare apparentemente nulla appartiene sempre più a Hong Sang-soo, un anti-gattopardo del cinema, che prosegue incessantemente nella sua opera di cesello di storie minimaliste e divertissement che, tra uno scherzo registico e l’altro, trovano il tempo di filosofeggiare sull’esistente. Hill of Freedom non fa eccezione, anzi, pare quasi un ulteriore passo avanti, nonostante la lunghezza contenuta, nella poetica del regista sudcoreano. In meno di 70 minuti Hong trova il modo di condensare gli espedienti narrativi e le tecniche di ripresa a lui più care: zoom e piani fissi prolungati accompagnano un’ardita scomposizione tra fabula e intreccio, un nuovo esperimento à la Resnais sull’arte dello storytelling. Cinema e vita paiono ormai indistinguibili, ambedue suddivisi in fotogrammi, ambedue scanditi da un Tempo tiranno che pare oggettivizzare concetti in realtà soggettivi. Passato, presente e futuro sono solo proiezioni dell’uomo, come spiega lo spaesato Mori, ignaro di essere egli stesso il fulcro della dimostrazione empirica di questo concetto. Ma è il tocco a fare la differenza, quella raffinata carezza che è tale anche e soprattutto in contrasto rispetto a uno stile scarno e volutamente semplicistico. Ancora una volta il dialogo tace quando è l’amore a parlare, ma è soprattutto indicativo che Hong scelga l’ellissi quando sono i pugni a parlare, non mostrando ciò che chiunque mostrerebbe, in coraggiosa controtendenza con un preponderante e diffuso esibizionismo registico. Hong appartiene a un’altra epoca e a un’altra idea di cinema, senza farne mistero. Ma in fondo renderla anche la nostra epoca è solo una questione soggettiva: di passato, presente e futuro. 

Hill of Freedom (2014) on IMDb

Un film di Vittorio TavianiPaolo Taviani. Con Michele PlacidoIsabella RosselliniGiulio BrogiSaverio MarconiRemo Remotti. continua» Drammaticodurata 115 min. – Italia 1979.

Eugenia è legata ad Enzo da un tenero sentimento, ma quando appare Giovanni si innamora anche di lui. Le difficoltà di inserimento nella vita sociale portano Eugenia ed Enzo alla decisione di raggiungere l’Africa e Giovanni, rimasto solo, si lascia morire.

The Meadow (1979) on IMDb
Silent Hill - Film (2006) - MYmovies.it

Un film di Christophe Gans. Con Radha Mitchell, Laurie Holden, Sean Bean, Deborah Kara Unger, Kim Coates. Horror, durata 120 min. – Giappone, USA, Francia 2006. uscita giovedì 6 luglio 2006. MYMONETRO Silent Hill * * 1/2 - - valutazione media: 2,89 su 207 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rose ha una figlia, Sharon, che sta morendo per una terribile malattia. L’ultimo tentativo per salvarla è portarla da un guaritore, e, contro la volontà del marito, Rose fugge con la bambina. Direzione: Silent Hill. Ispirarsi a un videogioco, per il cinema, non è mai stata una cosa semplice. Le trame dei game sono studiate a livelli, a crocevia, mentre una sceneggiatura cinematografica deve essere scorrevole, dettagliata, seguire una “consecutio temporum”. C’è però un elemento che i due mondi hanno in comune, ovvero l’opportunità di creare atmosfere, visive e sonore.

 Silent Hill
(2006) on IMDb

Regia di Rainer Werner Fassbinder. Un film con Giancarlo GianniniMel FerrerHanna SchygullaUdo KierBarbara ValentinAdrian HovenCast completo Genere Drammatico – Germania1980durata 115 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1938 a Zurigo una giovane cantante tedesca ama un musicista ebreo. La guerra li separa. La cantante, tornata in Germania, diventa famosa grazie alla canzone “Lili Marleen”. A guerra finita si reca a Zurigo dove trova l’amato Robert sposato. Ispirato al romanzo autobiografico della cantante Lale Andersen Il cielo ha molti colori , il film apre idealmente la quadrilogia fassbinderiana sulla Germania in forma di un cinemelodramma in cui è difficile distinguere dove finisce il Kitsch nostalgico perseguito con voluttuoso accanimento e dove comincia la bischeraggine invereconda. La vera ragione di vederlo è la Schygulla. La famosa canzone (scritta nel 1916, musicata nel 1930 e registrata nel 1938) ha ispirato altri 3 film: 2 britannici (1952, 1970) e uno tedesco (1956).

 Lili Marleen
(1981) on IMDb
Risultati immagini per Echi da un Regno oscuro

Un film di Werner Herzog. Titolo originale Echos aus einem düsteren Reich. Documentario, durata 90′ min. MYMONETRO Echi da un regno oscuro * * * - - valutazione media: 3,00 su 3 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Michael Goldsmith, corrispondente dell’Associated Press dal Nordafrica, conduce l’inchiesta su Jean Bedel Bokassa, ex imperatore della Repubblica Centrafricana, spodestato da un colpo di stato, accusato di molti crimini efferati (anche di cannibalismo), condannato a morte in contumacia e poi chiuso nel carcere di Bangui. Diversi tipi di testimonianze e di testimoni, interessati e disinteressati, si alternano con spezzoni di documentari. Non mancano gli inserti di taglio grottesco e surreale: i granchi sulla spiaggia all’inizio, lo scimpanzé che fuma alla fine, immagine insopportabile perché, al tempo stesso, troppo umana e troppo vera. Più che un documentario sugli orrori della realtà è un’indagine sulla natura del potere dispotico, è “un film sulla menzogna, sull’inattendibilità, sulla messa in scena della testimonianza” (A. Pezzotta). Fotografia di Jörg Schmitte-Reitwein, musiche di J.S. Bach, A. Vivaldi.

Echoes From a Somber Empire (1990) on IMDb

Regia di Terrence Malick. Un film Da vedere 2016 con Cate BlanchettBrad Pitt. Titolo originale: Voyage of Time: Life’s Journey. Genere Documentario, – USAGermania2016durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 3 marzo 2022 distribuito da Double Line. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,42 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

 Malick con questo documentario ritorna all’essenza del cinema e grazie alla sola potenza delle immagini stimola la riflessione rammemorante dello spettatore sull’esistenza umana e ne provoca lo stupore, con la stessa forza con cui quel treno dei Lumiere, all’inizio, destò la meraviglia del pubblico nel primo cinematografo.

 Voyage of Time - Il cammino della vita
(2015) on IMDb

E’ in russo ma diranno 3 parole in tutto il film.

Regia di Raoul Walsh. Un film Da vedere 1951 con Gregory PeckVirginia MayoStanley Baker. Titolo originale: Captain Horatio Hornblower. Genere Avventura – USA1951durata 113 minuti. – MYmonetro 3,74 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Durante le guerre napoleoniche, tra il 1808 e il 1810, il capitano inglese Hornblower contende una bella dama all’ammiraglio Leighton. Sontuoso film di avventure in costume ben girato da Walsh e tratto da ben 3 romanzi di Forester. Girato a Londra per gli interni. Esterni di mare al largo tra Nizza e Monaco.

 Le avventure del capitano Hornblower (Il temerario)
(1951) on IMDb
Year One (1974) - IMDb

Un film di Roberto Rossellini. Con Luigi Vannucchi, Dominique Darel, Valeria Sabel, Carlo Bagno.Biografico, Ratings: Kids+16, durata 120′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Anno uno * * 1/2 - - valutazione media: 2,85 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Biografia dello statista democristiano Alcide De Gasperi (1881-1954) dal massacro delle Fosse Ardeatine sino alla morte. Accolto severamente dalla critica come una penosa compromissione col potere democristiano, determinato dalla committenza di un editore di destra (E. Rusconi), può essere letto come il tentativo di fare un film di storia contemporanea che riassuma il decennio della ricostruzione realizzata con la collaborazione di tutti i partiti dell’arco costituzionale (fu fatto alla vigilia del “compromesso storico” tra DC e PCI). Il didascalismo smorza il pathos del racconto, fiacco specialmente nel nesso tra vicende pubbliche e private (il finale, comunque, è uno dei più asciutti e tristi di Rossellini), ma fa da spia al distacco con cui si rievocano gli avvenimenti.

Year One (1974) on IMDb
La qualità audio/video è ottima, purtroppo ha i subfra sovraimpressi. Non credo esistano versioni senza sottotitoli sovraimpressi perchè l’ho rippato io dal iso originale. Se qualcuno possiede una copia senza hardsub mi scriva nei commenti.