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Collana della Comic Art che raccoglie la serie “The Savage Sword of Conan”. Originariamente la Collana era intitolata semplicemente ‘Conan il Barbaro’, dal numero 27, la serie prende il nome di ‘Conan la Spada Selvaggia’.

NATHAN NEVER BONELLI NUMERO 1

Nathan Never è una serie a fumetti di fantascienza incentrata sull’omonimo personaggio, ideata da Michele MeddaAntonio Serra e Bepi Vigna e pubblicata da giugno 1991 dalla Sergio Bonelli Editore[1][2] la quale mai prima aveva pubblicato fumetti di genere fantascientifico[3][4]. La serie raggiunse da subito un ottimo successo,[2][3] arrivando a vendere 300.000 copie mensili e mantenendosi, per oltre dieci anni, al di sopra di 180 mila copie medie mensili;[5] nel 2016 le vendite si sono invece attestate a circa 30 mila copie mensili[6]. Pubblicato ininterrottamente dagli esordi, ha superato i trecento numeri ed è stato tradotto e venduto anche all’estero

Il personaggio di Nathan Never è ispirato a Rick Deckard, protagonista del film Blade Runner, e la serie stessa trova ispirazioni, oltre che nel cinema di fantascienza americano degli anni ottanta – Alien e Blade Runner soprattutto – anche nella letteratura cyberpunk, nelle opere di Isaac Asimov, nei manga e negli anime di fantascienza come Gundam e Patlabor, e nelle serie televisive di Star Trek. Inoltre nelle singole storie si trovano citazioni e omaggi a film, libri e fumetti[14]. Inizialmente il nome scelto per il personaggio principale, e quindi per la testata, era Nathan Nemo ma venne cambiato, su suggerimento di Alfredo Castelli,[9] in quanto ricordava a Sergio Bonelli una casa editrice fallita e la cosa non sembrava di buon auspicio[5]Nemo sarebbe comunque rimasto come nome in codice del protagonista in alcune storie, e come nome del suo clone nelle storie ambientate in futuri alternativi[14]. La caratterizzazione grafica del personaggio venne affidata a Dante Bastianoni e a Claudio Castellini, e alla fine venne scelta quella proposta da quest’ultimo, che diverrà anche il disegnatore delle copertine[10] fino al n. 59 quando venne sostituito da Roberto De Angelis fino al n. 249 e poi da Sergio Giardo

Regia di Nikita Mikhalkov. Un film con BademiaBayaertuBademaVladimir GostyukhinLarisa KuznecovaJon BochinskiCast completo Titolo originale: Urga. Genere Commedia – FranciaURSS1991durata 118 minuti. – MYmonetro 2,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vincitore del Leone d’Oro alla Mostra di Venezia, non senza contestazioni. L’avrebbe infatti meritato Lanterne rosse di Zhang Ymou. Il film di Michalkov è simpatico, piacevole ma niente di più. Poggia su una storiellina flebile supportata da una bellissima fotografia e da un paesaggio da favola. Siamo in Mongolia. Un solitario personaggio, che vive con moglie e figlia in una landa sconfinata, conosce un giorno un camionista che è uscito di strada col suo automezzo. Insieme i due uomini vanno in città, perché il mongolo ha scoperto che c’è il famoso preservativo che permette i piaceri della carne senza aumentare il numero di figli. I soldi però li spenderà in bevute, che divide con il nuovo amico, e in un apparecchio televisivo, che con un’antenna posticcia, funzionerà magicamente. 

Close to Eden (1991) on IMDb

I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Ossie Davis. Un film con Godfrey CambridgeRaymond St. JacquesCalvin Lockhart. Titolo originale: Cotton Comes to Harlem. Genere Giallo – USA1970durata 97 minuti. – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il primo dei due film tratti dai romanzi polizieschi di Chester Himes imperniati sui due detective di colore Beccamorto e Bara. Qui la pittoresca coppia deve mettere il sale sulla coda al losco Deke, un predicatore di Harlem che dietro le quinte del suo apostolato nasconde un’attività truffaldina: con la scusa di voler organizzare un ritorno dei neri all’Africa li deruba dei loro averi.

Cotton Comes to Harlem (1970) on IMDb

Tascabile horror per adulti edito dalla Edifumetto.
La protagonista, Ulla, è una modella famosa che nelle notti di luna piena si trasforma nella donna lupo “Ulula”.

lI corvo (The Crow) è un fumetto di James O’Barr, pubblicato per la prima volta tra il 1988 e il 1989. L’autore iniziò a pensare al fumetto dopo aver perso la sua fidanzata in un incidente. Oltre che dalla sua stessa tragedia personale,[1] il fumettista Iniziò a lavorare all’opera traendo ispirazione anche dalla storia di due fidanzati uccisi a Detroit per un anello da 20 dollari.[2]

Fin dalla sua prima pubblicazione, la storia di Eric Draven ha colpito ed affascinato, sia per la trama che per il disegno dell’autore, che realizza tavole estremamente cupe ed a tratti inquietanti. Per questo motivo l’opera ha avuto notevole successo tra gli appartenenti alla cultura dark. Il fumetto è stato tradotto in quasi una dozzina di lingue e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Demon Hunter è una serie a fumetti horror pubblicata in Italia dalla Xenia Edizioni dal 1993 al 1996.[1] Venne ideata da Gino Udina e realizzata dagli allievi di una scuola del fumetto; la serie è un bonellide, ovvero una pubblicazione stampata nel cosiddetto “formato Bonelli” che rientra nel novero degli epigoni di Dylan Dog, una serie horror che nei primi anni novanta ebbe un clamoroso successo editoriale che spinse diversi editori a proporre serie a fumetti con caratteristiche simili.

Michael Sloane, il protagonista, è un ispettore di polizia dell’ottavo distretto di Manhattan abilissimo nelle arti marziali. Grazie a una misteriosa pietra magica fusa nella carne della sua mano sinistra, Sloane poteva anche trasformarsi in pochi secondi in un mostruoso giustiziere, Demonhunter, un potente essere sovrannaturale praticamente invincibile.

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The Big Bang Theory è una sitcom statunitense ideata da Chuck Lorre e Bill Prady e prodotta dalla Warner Bros. Television in collaborazione con la Chuck Lorre Productions. L’episodio pilota è andato in onda il 24 settembre 2007 sul canale CBS.
PasadenaLeonardSheldonHoward e Raj sono quattro brillanti giovani i quali lavorano insieme al California Institute of Technology. La grande intelligenza ne fa tra le menti più valide del Paese, ma di contro li rende socialmente degli inetti: il loro legame d’amicizia è infatti cementato dalla rispettiva condizione di nerd e geek. Fuori dal lavoro il tempo libero dei quattro trascorre principalmente tra la lettura di fumetti, partite a videogame e giochi di ruolo, e la visione di film e serie TV a tema fantascienza e supereroi; l’assenza di ragazze è sempre stata una costante nelle loro vite.
Questa scialba routine cambia radicalmente quando Penny, una ragazza di provincia giunta in California per coltivare il sogno di diventare attrice, diventa la nuova vicina di pianerottolo di Sheldon e Leonard. La ragazza, bella ed esuberante, e della quale Leonard si innamora a prima vista, è l’esatto opposto dei quattro amici; lo strano e complicato mondo dei ragazzi finisce ben presto per scontrarsi con quello semplice e superficiale di Penny, e le loro tranquille esistenze ne risultano inevitabilmente stravolte.

 The Big Bang Theory
(2007) on IMDb

Il Leone d’oro al miglior film della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia viene assegnato annualmente al film votato come migliore.

Prima del 1942, la Coppa Mussolini era “doppia” (miglior film italiano e miglior film straniero). I festival dal 1940 al 1942 non si svolsero nella città lagunare e per questo motivo non sempre vengono riconosciuti; i film vincitori di quelle tre edizioni furono comunque premiati con la “Coppa Mussolini”.

Per quel che riguarda i “buchi” dell’elenco: la Mostra del 1946 e i relativi premi non sono da includere nel conteggio ufficiale delle edizioni, dal 1969 al 1972 la Mostra si svolse senza assegnazione di premi, mentre nel 1973 non venne organizzata. Nel 1974, 1975 e 1976 venne organizzata solo una sezione “cinema” nell’ambito della Biennale. Nel 1977 e 1978 venne organizzata solo una retrospettiva cinematografica sempre nell’ambito della Biennale. Nel 1979 la Mostra tornò ad essere organizzata ma senza assegnare premi.

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Regia di Jafar Panahi. Un film Da vedere 2000 con Fereshteh Sadre OrafaiyMaryiam Parvin AlmaniNargess MamizadehElham Saboktakin. Titolo originale: Dayereh. Genere Drammatico – Iran2000durata 91 minuti. – MYmonetro 3,34 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dalla finestrella di un ospedale a quella di un carcere: in mezzo 8 storie di donne accomunate da un destino di sottomissione umiliata in una società fondata sul potere maschile. Lo sfondo è Teheran, dove incombe la presenza occhiuta e violenta della polizia. Il titolo indica la circolarità tematica – l’impossibilità di una via di fuga – ma anche la sua struttura narrativa: il movimento della cinepresa che passa da una donna all’altra, da un dolore all’altro. Gli occhi delle donne sono ora rassegnati, ora fieri e ribelli. Il 3° film di J. Panahi non ha forse il lirismo raffinato di Kiarostami o la tensione metaforica di Makhmalbaf, ma, nella durezza con cui registra la coincidenza tra oppressione politica e oppressione maschile, possiede semplicità, lucidità e fluidità ammirevoli. Coprodotto in Italia da Mikado e Lumière & c. e non distribuito in Iran. Leone d’oro e premio Fipresci a Venezia 2000.

The Circle (2000) on IMDb

Regia di Zhang Yimou. Un film Da vedere 1999 con Minzhi WeiHuike ZhangZhenda TianEnman Gao. Titolo originale: Yi ge dou bu neng shao. Genere Drammatico – Cina1999, Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,13 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una maestrina (con o senza la penna rossa) va in cerca della pecorella smarrita, lo scolaretto scomparso dalla sua classe. La classe di Yimou non è acqua, anche con un soggetto deamicisiano. Uno di quei film fatti apposta per vincere il Leone a Venezia. Cosa che si è puntualmente verificata. Dalle opere in costume, Lanterne rosse, ai soggetti contemporanei, lo stile perde un po’.

Not One Less (1999) on IMDb

Regia di Neil Jordan. Un film Da vedere 1996 con Julia RobertsAidan QuinnLiam NeesonAlan RickmanIan HartStephen ReaCast completo Genere Biografico, – Gran Bretagna1996durata 132 minuti. Uscita cinema venerdì 29 novembre 1996 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,23 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sette anni della breve e ardente vita di Michael Collins (1891-1922), discusso eroe dell’indipendenza irlandese, ucciso in un’imboscata da altri irlandesi, bizzarro incrocio tra Primula Rossa e Peter Pan. Dall’inizio alla fine (dove Jordan cede alle pastoie del genere biografico e alle esigenze dell’alto costo), è un film di guerra, guerriglia, guerra civile, la più disperata e feroce delle guerre. Quella contro gli inglesi “dura da 700 anni”, dice Collins. E continua. Per l’afflato epico, il ritmo serrato, la statura dei personaggi è un big movie che vanta almeno due sequenze da great movie : la “notte dei dodici apostoli” in cui, per ordine di Collins, furono giustiziati all’alba una dozzina di informatori inglesi, e un episodio altrettanto storico, la strage nello stadio, compiuta dai tanks inglesi su una folla pacifica. Un certo Marx scrisse che gli uomini fanno la storia, ma non è mai quella che vogliono. L’irlandese Jordan lo conferma. Storicamente fazioso (in favore di Collins e contro De Valera) e troppo irlandese nelle omissioni. Leone d’oro a Venezia 1997 e Coppa Volpi a Neeson.

 Michael Collins
(1996) on IMDb
Locandina La storia di Qiu Ju

Un film di Zhang Yimou. Con Gong Li, Lei Laosheng, Ge Zhijun, Liu Pei Qing, Yang Lu Chun. Titolo originale Qiu Ju da guansi. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 100′ min. – Cina 1992. MYMONETRO La storia di Qiu Ju * * * - - valutazione media: 3,29 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Moglie incinta di un contadino, colpito da un calcio al basso ventre durante una lite con il capo del villaggio, insoddisfatta della troppo mite sentenza locale, va in città a reclamare giustizia e scuse ufficiali.  5° film del talentoso Z. Yimou, tratto da un romanzo di Chen Yuan Bin, sembra _ ma non lo è _ più allineato dei precedenti. L’aneddoto esile, ma robusto come uno spago, serve a raccontare la Cina d’oggi in immagini chiare e distinte, cariche di emozione con la sordina. Leone d’oro a Venezia 1992 con premio a G. Li (1965) il cui incanto di artigliata dolcezza è soffocato da panni pesanti. Scoperto soltanto il volto che è una finestra sul mondo.

The Story of Qiu Ju (1992) on IMDb

Regia di Krzysztof Zanussi. Un film con Maja KomorowskaScott WilsonEwa DalkowskaVadim GlownaDanny Webb. Titolo originale: Rok spokojnego slonca. Genere Drammatico – Polonia1984durata 106 minuti.

Siamo nel 1946, la seconda guerra mondiale è terminata da poco e in una piccola città – che ora fa parte della Polonia ma prima era tedesca – una giovane vedova, Emilia, incontra un soldato americano, Norman, che deve indagare sui crimini di guerra. Entrambi, sconvolti dalla guerra, arrivano lentamente a capire che il passato non conta: per quanto possa essere stato difficile e pieno di sofferenza, l’amore e la speranza sono sempre possibili. Premiato con il Leone d’oro alla Mostra di Venezia.

A Year of the Quiet Sun (1984) on IMDb

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Il n. 1 originale di Dylan Dog "L'alba dei morti viventi" 1986 - in asta

Dylan Dog è un personaggio dei fumetti creato da Tiziano Sclavi ed elaborato graficamente da Claudio Villa, protagonista dell’omonima serie di genere horror edita dal 1986 dalla Daim Press che poi divenne la Sergio Bonelli Editore. La serie ha raggiunto presto un successo tale da renderlo uno dei fumetti italiani più venduti, oggetto di numerose ristampe e considerato un cult del fumetto italiano. 

La gestazione del personaggio iniziò nel 1985 quando Sergio Bonelli, proprietario della casa editrice, e Decio Canzio, suo direttore generale, decisero di tornare a occuparsi di fumetti tradizionali dopo la chiusura dell’esperienza dei fumetti d’autore della “Bonelli-Dargaud”. Sclavi propose quindi un fumetto horror, provvisoriamente chiamato “Dylan Dog”. Il nome derivava da Dylan Thomas, mentre il cognome dal titolo di un libro di Mickey Spillane che Sclavi vide in una libreria (Dog figlio di) ed era il nome provvisorio che dava ai suoi personaggi in fase di creazione per poi cambiarlo una volta completato; l’aveva usato anche come titolo di una breve storia della fine degli anni settanta disegnata da Lorenzo Mattotti.

Regia di Hou Hsiao-Hsien. Un film con Tony Chiu-Wai Leung, Shu-fen Hsin, Chen Sown-yung, Kao Jai. Titolo originale: Beiquing chengshi. Genere Storico – Taiwan1989durata 158 minuti. – MYmonetro 3,59 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un vero capolavoro. Sottovalutato in parte dai critici italiani e salutato dalla critica internazionale come uno dei migliori film dell’ultimo decennio. Vinse il Leone d’Oro accompagnato da ingiuste polemiche. Hsiao-Hsien, il regista, ha avuto anche il merito di produrre Lanterne rosse. Con uno stile complesso e in sottrazione, si narrano le vicende dei taiwanesi alla fine della seconda guerra mondiale. Il Giappone cedeva alla Cina l’isola di Taiwan e la situazione diventava drammatica. Pieno di personaggi e di momenti lirici e poetici. 

A City of Sadness (1989) on IMDb
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Regia di Yasujirô Ozu. Un film Da vedere 1941 con Fujino IdeoKatsuragi AyakoYoshikawa MitsukoSaito TatsuoMiyake KunikoCast completo Titolo originale: Tosake no kyodai. Genere Drammatico 1941durata 107 minuti.

A Tokyo, la famiglia Toda, che può vantare ben cinque figli a carico, ritorna nella sua vecchia casa per celebrare un anniversario. Il padre e capofamiglia (Hideo Fujino), alcolizzato di lunga data, ha un attacco di cuore e muore. L’uomo non ha però lasciato la propria famiglia in condizioni rosee e le conseguenze di ingenti debiti che pendono sul capo di tutti loro, causati dall’avventato e irresponsabile genitore, non tarderanno ad arrivare. Ozu si concentra su un ménage familiare chiuso e ripiegato su se stesso, ergendo una famiglia specifica a specchio della condizione dell’intera popolazione giapponese. Il regista anticipa la luttuosità e le problematiche del periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, vissuto in maniera tutt’altro che rosea dal paese del Sol Levante, e il suo sguardo appare orientato agli elementi più pietosi e drammatici e agli snodi della vicenda più forzatamente dolenti. Una scelta che in qualche modo mette alle strette il suo cinema e lo traghetta nei pressi di una riproposizione stanca e grigia di elementi commoventi e soluzioni lacrimose, che tuttavia lasciano intravedere qua e là lo stile e la sensibilità del regista. Che è però sepolta sotto un considerevole cumulo di vicende che si protraggono stancamente e senza troppo nerbo, alternando meccanicamente situazioni tutte uguali e passaggi telefonati che non giovano né al grado di interesse del film né al suo spessore intimistico, storico e drammatico. Anche il finale, che pure tenta uno scarto, si affida a un colpo di coda poco efficace, che lascia trasparire in maniera fin troppo didascalica i chiari propositi moraleggianti. Un ritratto di una classe media al collasso, lodevole nei propositi ma non sempre all’altezza nei risultati.

The Brothers and Sisters of the Toda Family (1941) on IMDb
Risultati immagini per Zaffiro e Acciaio locandina

Zaffiro e Acciaio (Sapphire & Steel) è una serie televisiva fantascientifica di produzione britannica incentrata su una coppia di protagonisti: David McCallum interpreta Acciaio e Joanna Lumley interpreta Zaffiro. Prodotta da ATV, andò in onda dal 1979 al 1982 ed è stata la risposta di ATV al Doctor Who della BBC.

La serie fu creata da Peter J. Hammond, che concepì il programma durante la permanenza in un castello ritenuto infestato da fantasmi. Hammond elaborò anche tutte le storie, ad eccezione della quinta che fu scritta a quattro mani da Don Houghton e Anthony Read.

La trama s’incentra su una coppia di “agenti operativi”, gli Zaffiro e Acciaio del titolo. Molto poco è rivelato sulla loro missione nel corso della serie, ma apparentemente sono impegnati nel preservare l’ordine e l’integrità del Tempo o dello spaziotempo. Nella serie viene spiegato che il Tempo è come un corridoio che circonda ogni cosa, ma che vi sono punti deboli nel continuum spazio-temporale in cui il Tempo — una forza potenzialmente malevola — può irrompere nel presente e sottrarre qualcosa. Vi sono inoltre creature provenienti dall’inizio e dalla fine del tempo che vagano per il corridoio in cerca degli stessi punti deboli, per tentare di fuggire.
Queste intrusioni sono spesso causate dalla presenza di un anacronismo, ad esempio una ninnananna, un fotomontaggio con elementi d’epoca e contemporanei oppure una casa decorata in modo da replicare un ambiente del 1930. Dopo una stima della situazione da parte degli investigatori, se è richiesto un intervento, una misteriosa autorità incarica gli “operativi” della gestione del problema con l’aiuto, ove necessario, degli “specialisti”.

Sapphire & Steel (1979) on IMDb

Regia di Tom Stoppard. Un film Da vedere 1990 con Gary OldmanRichard DreyfussTim RothIain GlenIan RichardsonJoanna MilesCast completo Titolo originale: Rosencrantz and Guildenstern Are Dead. Genere Commedia – Gran Bretagna1990durata 117 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,26 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I due personaggi dell’ Amleto di Shakespeare sono i protagonisti di questo eccentrico intrattenimento teatrale che, malgrado abbia vinto il Leone d’oro alla mostra di Venezia, non ha molto a che fare con il cinema. Comunque, come noto, i protagonisti si recano alla corte del re di Danimarca per indagare sulla follia di Amleto. Verranno giustiziati senza venire a capo di nulla. Un’inspiegabile versione cinematografica di un testo in bilico tra il grottesco e la commedia dell’arte. Si può comunque apprezzare la bravura degli interpreti in ruoli più facili di quanto sembri. Gary Oldman e Tim Roth per la recitazione si sono ispirati a Stanlio & Olio. Nient’altro che onanismo culturale.

 Rosencrantz e Guildenstern sono morti
(1990) on IMDb
Locandina La città dolente [1]

Un film di Mario Bonnard. Con Luigi Tosi, Constance Dowling, Elio Steiner, Attilio Dottesio, Anita Farra. Drammatico, b/n durata 106′ min. – Italia 1949. MYMONETRO La città dolente [1] * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1947 l’antica città costiera istriana di Pola (oggi Pula), già colonia romana e poi veneziana, passata all’Austria nel 1797 e all’Italia nel 1918, fu assegnata alla Jugoslavia (Croazia), provocando l’esodo di migliaia di abitanti italiani. Attirato dall’idea di diventare padrone dell’officina dove lavora, l’operaio Berto decide di rimanere, ma i macchinari sono confiscati dal governo. Grazie a una funzionaria del partito comunista riesce a far partire per Trieste la moglie e il figlio che ha bisogno di cure. Diventato amante della commissaria, Berto è inviato in un campo di concentramento come dissidente. Evade, raggiunge la costa, rema verso l’Italia, muore, colpito da una raffica di mitragliatrice. Scritto dal regista con Anton Giulio Majano, Aldo De Benedetti e F. Fellini, il dramma appartiene a un gruppo di film patriottici, quasi tutti mediocri, che nel dopoguerra toccarono temi scabrosi e difficili sui quali calarono le censure di parte e le rimozioni politiche della sinistra. Prodotto da Istria e Scalera Film, è un’opera inerte, “non ha ritmo, convinzione, tensione, la parte romana è pseudoneorealista e didascalico-cattolica e non ha il coraggio di nominare mai la parola tabù: ‘comunisti’” (Goffredo Fofi). C. Dowling (1923-69), sorella minore di Doris D. (1921), ebbe una tormentata relazione con Cesare Pavese. Distribuito negli USA come City of Pain nel 1951.

La città dolente (1949) on IMDb